Otto luoghi reali che hanno ispirato quadri famosi

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Cercare di definire  l’essere  “artista”  è difficile. L’artista vive in un’altra dimensione, l’ambiente non è più circoscritto, la mente è super-aperta, si viaggia senza muoversi, l’artista è senza territorio appartiene al mondo. Ma nonostante ciò, sempre uomini restano e come tali hanno bisogno di ispirazioni. Si nutrono di tutto ciò che li circonda.

I luoghi che osservano, la realtà in cui vivono, sono spesso il primo spunto da cui la loro arte prende forma. Esistono luoghi che sono divenuti celebri grazie ai pennelli dei grandi pittori della storia: posti che possiamo visitare di persona, per vivere la sensazione di stare nello stesso punto di vista immortalato da dipinti divenuti poi celebri. Di seguito ve ne elenchiamo otto: luoghi reali, ma anche strutture come caffè e ristoranti che esistono ancora oggi. E magari la curiosità di vederli può spingere a voler sapere un po’ di più sulla loro storia.


Terrazza del caffe la sera (Place du Forum)
di Vincent Van Gogh

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Luogo: Café Van Gogh, Place du Forum, Arles (Francia)

Vincent van Gogh è senz’altro uno tra gli artisti più popolari e profilici di tutti i tempi. Questo dipinto del 1888 rappresenta uno dei suoi dipinti post-impressionisti più famosi. Van Gogh lo dipinse di notte, in una lettera alla sorella aveva affermato: “la notte è più viva e più ricca di colori che di giorno”. Il giallo del caffè gioca contro il blu-nero della strada remota e il viola-blu della porta in primo piano. La sagoma del cielo stellato è il coronamento del tutto, potremmo dire l’idea poetica dell’opera: la doppia illuminazione e il contrasto del caffè e del cielo notturno si sviluppano in questo modo frastagliato. I dischi sparsi delle stelle sono abbinati nel tavolo ellittico sottostante. Il caffè nel dipinto è ancora esistente ed è stato giustamente ribattezzato Café van Gogh.


Lo Stagno delle Ninfee
di Claude Monet

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Luogo: Fondation Claude Monet, Giverny, Francia

Le ninfee rappresentano il ciclo completo di dipinti realizzati da Monet negli ultimi trent’anni di vita. Sono circa 250 opere le opere del giardino giapponese di Giverny. L’artista ha dipinto i suoi giardini per il resto della sua vita, anche se la sua vista ha cominciato a indebolirsi. È il bianco maggiormente ad interessare Monet per la sua sperimentazione cromatica. I fiori d’acqua bianchi s’intridono tonalmente della luce del cielo invisibile, che appare più cupo nel riflesso acquatico; assumono sfumature azzurrine, rosa, verdi, in un concerto cromatico di reciproche influenze provocate delle emissioni e dai riverberi di luci colorate. Come impressionista, Claude Monet ha rivisitato soggetti in condizioni di luce e di tempo diverse, catturando le sue “impressioni” con pennellate sciolte e colori audaci. La casa e i giardini di Monet sono aperti al pubblico e possono essere visitati, ripercorrendo proprio quello che fu il suo laboratorio pittorico.


Ballo al Moulin de la Galette
di Pierre-Auguste Renoir

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Luogo: Le Moulin de la Galette, Parigi, Francia

Montmartre per secoli è stato il quartiere paradisiaco degli artisti. Tanti i pittori che hanno catturato i monumenti più famosi, tra questi appunto il mulino di Galette. Un ritrovo delle feste dell’epoca dove ci si poteva intrattenere, discutere, conversare, gustando appunto una buona galette. Pierre-Auguste Renoir frequentatore del luogo ha catturato lo spirito di una festa nel suo dipinto Bal del Moulin de la Galette,e con esso  il sole del 1876. La tela emana un senso di freschezza e gioia, ottenuto grazie al gioco di colori chiari e ai sorrisi che animano i volti. L’unità del tutto è dovuta alla mobilità della luce, distribuita in macchie rosa, gialle e blu sugli abiti. L’impressione di “sfarfallio” della stessa  riproduce i giochi luminosi osservati all’aria aperta. Oggi è possibile cenare in un ristorante sotto il mulino a vento assaporando lo spirito della vita bohèmiana che fu.


La Grande Onda di Kanagawa 
di Katsushika Hokusai

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Luogo: Kanagawa (odierna stazione di Higashi-Kanagawa a Yokohama), Giappone

La Grande Onda di Kanagawa è una xilografia in stile ukiyo-e del pittore giapponese Hokusai pubblicata la prima volta tra il 1830 e il 1831. Sono trentasei le serie prodotte. La stampa è piena di colori vibranti: rosa e grigio atmosferici nel cielo, profondo blu di Prussia nelle pieghe del mare. Le barche da pesca si perdono tra le onde, mentre il grande muro d’acqua, con i suoi viticci simili a dita, minaccia di inghiottire sia le barche che il piccolo Monte Fuji in lontananza. Le stampe di Woodblock sono facili da riprodurre, quindi ci sono diverse copie sparse nel mondo: al British Museum di Londra, al LACMA di Los Angeles e alla National Gallery of Victoria, Melbourne. La città di Kanagawa nell’800 è cresciuta nella metropoli di Yokohama a 30 km a sud di Tokyo. Se si va al  porto e si prende una barca, è possibile ricreare la stampa xilografica completa con il Monte Fuji in lontananza. Basta essere cauti con l’acqua nervosa.


La camera di Vincent ad Arles
di Vincent Van Gogh

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Luogo: 2 Place Lamartine in Arles, France

Sono tre i dipinti di Vincent Van Gogh della sua pittoresca camera da letto nella “Casa gialla” di Arles, Francia. Chiamati semplicemente “La camera da letto” di Van Gogh o “La Chambre à coucher” in francese, questi lavori avevano lo scopo di mostrare la tranquillità e la semplicità di dove dormiva il pittore olandese. L’artista affittò quattro stanze nell’ormai famosa “Casa gialla”, che si trovava al 2 Place Lamartine ad Arles, in Francia. La casa fu danneggiata da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale nel 1944 e fu successivamente demolita. Se ci si reca a questo indirizzo oggi, si trova solo un cartello che commemora questo punto di riferimento storico. I viaggiatori che desiderano un assaggio della camera Arles nei Paesi Bassi, però, possono affittare la “Van Gogh Room” all’Hilton Hotel di Amsterdam e  avranno l’impressione di essere nel quadro.


Montagna di Sainte Victoire
di Paul Cézanne

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Luogo: Mont Sainte Victoire Aix-en-Provence, Francia

La serie di dipinti del Monte Sainte-Victoire di Paul Cézanne ha ispirato un’intera generazione di cubisti. Cezanne ha usato la geometria e l’uso molto specifico del colore per informare lo spettatore della distanza e illuminando nel contempo la pura essenza del suo soggetto. Il pittore ha rappresentato questo massiccio calcareo più di ottanta volte dando con una certa precisione al pennello l’emozione della luce. L’atelier di Cézanne è un’attrazione turistica forte nel paese e non lontano si può ammirare l’impressionante montagna magari osservandola durante le varie fasi del giorno per catturare con il proprio sguardo le diverse sfaccettature luminose.


L’Urlo
di Edward Munch

Edvard_Munch_-_The_Scream

Luogo: Valhallveien Road, Oslo, Norvegia

L’Urlo di Edvard Munch rappresenta l’esempio de facto dell’angoscia da sempre rappresentata dal grande artista norvegese. Esprime una  potente  forma di arte rappresentata come una metafora contrapposta: mentre il sentiero che domina è idilliaco e pittoresco nella vita reale, l’estrema ansia di Munch mentre camminava lungo il sentiero con un amico durante il tramonto ispirò la sua composizione inquietante. Forse non è una coincidenza che il ponte fosse in quel periodo una fissazione  mentale della sorella schizofrenica di Munch. Secondo Sue Prideaux, uno studioso di Munch, il ponte era un luogo tristemente popolare per i saltatori in cerca di pace eterna. Il ponte di The Scream si trova a Oslo, in Norvegia, lungo la Valhallveien Road, vicino alla collina di Ekeberg.


Una domenica pomeriggio all isola della Grande Jatte
di Georges Seurat

Georges_Seurat_-_Un_dimanche_après-midi_à_l'île_de_la_Grande_Jatte

Luogo: Isola Grande Jatte, Parigi

Questo è senz’altro il quadro più famoso di Georges Seurat. Il soggetto del quadro è tipico della pittura impressionista: una scena di vita urbana vissuta con allegria e spensieratezza, ma con  una stasi ed immobilità che dà l’idea che il tempo si sia del tutto fermato, congelato. Vi è un notevole affollamento di figure e persone. Gente che passeggia, che è seduta a terra, che fuma, che pesca. Sull’acqua del fiume si vedono vele che passano, rematori che remano. Le figure vengono definite da un contorno ben evidente; hanno una resa decisamente chiaroscurale; lo spazio appare del tutto nitido con un ottima messa a fuoco, contrariamente alle tele impressioniste dove tutto è vagamente indefinito e mobile. Rivivere questo dipinto è semplice, basta recarsi sull’isola: la Grande Jatte è appunto un’isola di Parigi che sorge in mezzo alla Senna. Un’immensa oasi di giardini dove si può sfuggire al caos e alla frenesia della città, a soli 7 km dalla Cattedrale di Notre Dame. Un rilassante rifugio in un giardino del centro urbano.

One comment

  1. Per inciso. Non era un ponte quello di Munch ma una passeggiata, si evince più chiaramente nelle altre versione. Trattasi della collina di Ekberg, Collina che ho visitato qualche mese fa proprio ad Oslo. Antonio Asmodeo

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