Secondo la scienza, il Sistema Solare suona come una canzone dei Radiohead

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Qualche tempo fa l’analista Charlie Thompson si divertì a misurare l’indice di tristezza di ogni canzone dei Radiohead, la canzone che vinse questo strano confronto con le altre fu True Love Waits, la versione studio contenuta nell’ultima fatica della band inglese, A Moon Shaped Pool.

Ad oggi a questa canzone ci si aggiunge un’ulteriore chicca, d’altronde le vie dei Radiohead sono infinite. Così infinite da conquistare, involontariamente, il sistema solare, grazie ad un esperimento di Matt Russo, astrofisico al Seneca College di Toronto. Il suo compito è stato quello di convertire in file MIDI, grazie all’utilizzo di un software, i dati orbitali forniti dalla NASA. Dopo aver inserito nel programma Venere, Mercurio, Marte e la Terra quello che ha ascoltato gli ha riportato subito alla mente la stessa melodia e le stesse note della canzone più melanconica di sempre: True Love Waits.

Insieme al suo team, composto da Dam Tamayo e Andrew Santaguida, ha realizzato una cover di True Love Waits con le linee vocali incise dal cantante Thom Gill e versione strumentale direttamente dallo spazio. Il video, che potete ascoltare di seguito, è stato pubblicato sul sito ufficiale: SYSTEM Sound.

Ad ispirare Russo sono state le simulazioni al computer – del suo collega Tamayo – di Trappist-1, sistema planetario distante 40 anni luce che presenta “notevoli modelli nelle orbite” – spiega Russo al quotidiano The Outline – “dove tutti e sette i pianeti, essendo coordinati, emettono un ticchettio in un ritmo fisso e ripetuto”. Sul sito ufficiale, a questo indirizzo, è possibile usare i suoni di Trappist-1 per diventare astromusicisti. 

L’esperimento ha convinto Russo a continuare su questa strada, così da spingerlo a scoprire come suonasse il sistema solare. La sua spiegazione è questa:

“Ogni volta che un pianeta completa una rotazione intorno al sole, suona una nota. Essendo aumentata la velocità dell’orbita di ogni pianeta, ci vuole meno di un anno per ascoltare ogni nota. Nel caso di True Love Waits Marte si sposta a 34 giri al minuto (o BPM). Anche le note che ogni pianeta suona sono basate sul loro movimento – se le acceleri di milioni o miliardi di volte, il loro movimento crea intonazioni musicali.”

I dati utilizzati da Russo sono presenti nel catalogo HORIZONS della NASA. Il software utilizzato è open-source e disponibile su Github, così da incoraggiare chiunque a pubblicare i propri “sistemi”.

Nonostante la consapevolezza che l’incontro fra il sistema solare e True Love Waits sia stato solo fortuito, non disdegniamo di prendere in prestito le parole del suo creatore che la vede come “una canzone d’amore tra il sole e i pianeti”. Il team di scienziati si è spinto anche oltre, riassumendo il tutto in un recente post Facebook con la seguente dichiarazione:

“È confermato: i Radiohead hanno creato il Sistema Solare”

Discorso chiuso.

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