Glamour nomina Bono “donna dell’anno” (e il web è molto perplesso)

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Ecco finalmente la notizia che unisce in un sol colpo sessismo, premi, personalità musicali e polemiche web: quella sulle premiazioni indette questa settimana dalla rivista britannica Glamour, che ha nominato donne dell’anno Simone Biles (la ginnasta statunitense che ha sbancato le ultime olimpiadi), Emily Doe (scampata a una violenza sessuale a inizio anno e autrice di una lettera aperta divenuta famosa), le tre fondatrici del movimento Black Lives Matter e… Bono degli U2. Che stando agli ultimi aggiornamenti non è donna, ma che in base alle motivazioni pubblicate da Glamour è perfettamente compatibile col premio in questione.

Queste le motivazioni:
Per anni il consiglio che decreta le donne dell’anno di Glamour Magazine – composto dalle vincitrici passate più i nostri redattori – ha posto il veto sull’idea di nominare gli uomini dell’anno, per la semplice ragione che gli uomini al giorno d’oggi non sono esattamente carenti di nomine e premi, mentre noi su Glamour celebriamo fondamentalmente le donne. Ma in questi giorni la maggior parte delle donne vogliono uomini – no, ne hanno proprio bisogno – nella loro tribù. Quando un presidente si dichiara femminista, quando attori importanti appoggiano le campagne femministe delle Nazioni Unite, quando una grande rock star decide liberamente di concentrarsi sui diritti delle donne e delle ragazze di tutto il mondo – beh, questo è qualcosa da celebrare. Per questo siamo orgogliosi di nominare la rock star Bono il nostro primo Uomo dell’anno.

bono

Bono ha commentato la scelta in maniera allo stesso tempo lusingata e impacciata, dichiarando: “Sicuramente non lo merito, ma sono contento che questa nomina testimoni il fatto che la battaglia dell’uguaglianza tra sessi non può essere vinta senza che gli uomini la conducano insieme alle donne“.

Il web, nel frattempo, ha già tirato fuori la sua collezione di battute taglienti e indignazioni, chiedendosi se la parità dei sessi non stia implicando adesso l’annullamento del concetto stesso di sesso. Moltissimi si chiedono se ci fosse davvero carenza di nomi femminili al punto da dover ricorrere a Bono, mentre altri ancora punzecchiano: “Bono donna dell’anno è l’ennesimo esempio di uomo che ottiene un titolo nonostante ci siano tante donne più qualificate di lui per quel posto“.

I migliori però sono stati quelli di BBC, che hanno risposto decidendo liberamente che Beethoven è la più grande compositrice donna di tutti i tempi.

Provate a contraddirli.

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