È il singolo che anticipa l’EP Future Funk, in uscita il 26 febbraio su Benga Beats. Ed è di gran lunga diverso dal sound Benga classico, sia chiaro. D’altronde una bella scossa in tal senso ce l’aveva data l’ultimo album Chapter II del 2013, un ritorno così tanto lontano dallo spirito fondante del bass sound dubstep che… meglio evitare di ripensarci (anche perché è già stato detto tutto qui). L’EP segna il ritorno ufficiale di Benga dopo il temporaneo ritiro annunciato l’anno scorso per problemi di salute mentale dovuto a tossicodipendenza e eccesso di lavoro, per cui riceve la legittima dose di riflettori puntati addosso.
https://soundcloud.com/iambenga/benga-make-moves-future-funk-ep
L’effetto non è per nulla malvagio. Distantissimo dal dubstep del suo primo periodo, ok, ma per certi versi l’evoluzione può dirsi positiva. È fondamentalmente un pezzo acid techno cattivissimo che può fare la sua porca figura in pista, e in questo senso si può riconoscere un certo parallelo con quanto fatto dal compagno di giochi Skream, decisosi a un certo punto di investire nella house&techno per svincolarsi dalla palude dubstep. Su Benga ciò può essere accolto come un segno positivo di ritorno a un modo di produrre autocosciente, dopo le beffarde imitazioni del nuovo dubstep a suon di drop plasticosi avute nell’ultimo album. Un Benga rinato a nuova vita. Le cose potrebbero farsi interessanti.