Album: Craig David – Following My Intuition

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L’intenzione che sta dietro il nuovo album di Craig David è chiara. E non si può neanche dire che sia una mossa studiata a tavolino: quando lui stesso ha commentato il primo posto in classifica riconquistato sedici anni dopo il suo debutto, era chiaro anche a lui che questo album stava unendo due generazioni. Quella che l’ha portato in testa alle vendite allora, e quello che lo sta rifacendo adesso. Ossia quella che ha nel cuore la UK garage e che lo segue fin dagli esordi, e quella di oggi che la UK garage sicuramente non la disdegna (i Disclosure non sono mica venuti a caso), ma che ne apprezza anche le pieghe più fantasiose e moderne (leggi i pezzi più Jack Ü come 16 o quelli proprio pop come Ain’t Giving Up).

Craig David x Big Narstie - When the Bassline Drops (Ravers Edition)

La cosa bella è vedere Craig David così a suo agio nelle mode musicali del momento, nonostante sia parecchio più vecchio di quando le mode le creava. Il suo stile eppure è perfettamente aderente a ciò che piace oggi e i motivi sono più di uno: è lui che a livello vocale resta uno con pochi rivali, è la sua musica che tira ancora bene in maniera del tutto naturale, è la sua spendibilità che rende bene accanto a nomi diversissimi tra loro (nel disco si passa da Kaytranada ad Hardwell, e lo stacco non è nemmeno tanto marcato). Magari l’ascolto complessivo può suonare a tratti ripetitivo, ma senza star troppo a fare i pignoli: quello di Craig David è uno dei ritorni più piacevoli di quest’anno e sapere che quelli bravi possono piegare i capricci del pubblico giovane ancora oggi è una cosa che fa bene al cuore.

7 / 10

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