Album: Moderat – III

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Può arrivare come una sorpresa, va detto. Perché gli album dei Moderat li conosciamo bene, abbiamo imparato a memoria il loro sound e non ci aspettavamo importanti cambi di passo. E invece la svolta c’è stata. È la stessa svolta che ha coinvolto la Monkeytown nella sua interezza e riguarda fondamentalmente un diverso posizionamento di pubblico: i primi Moderat, la prima Monkeytown, si rivolgevano a un pubblico già in confidenza con i nuovi suoni elettronici e faceva leva sulle attese e gli affetti preesisteni. Apparat e i Modeselektor  erano presenze che apparivano subito, in tutta la loro individualità, e arrivavano prima del sound Moderat vero e proprio, quasi a necessaria garanzia di qualità. Fino agli scorsi due album, i Moderat (come anche l’etichetta su cui pubblicano) erano un canale espressivo addizionale dei loro creatori.

Ora no. Ora la Monkeytown è una creatura a sé stante, un trendsetter che definisce il sound del momento a colpi di dischi coraggiosi e iniziative intelligenti. E i Moderat hanno uno stile finalmente autonomo, diverso e (finalmente) superiore alle parti che lo compongono. È quel sound elegante, atmosferico e delicato che in questi anni ha conquistato il pubblico allargato e non richiede più alcuna relazione pregressa con nessuno degli stili singoli che lo influenzano. Future garage, idm, breakbeat, elettronica emotiva: non avete bisogno di conoscere nulla di tutto ciò per apprezzare questo disco. III è il disco che fa finalmente il passo avanti che tutti aspettavamo. Da disco per appassionati a disco per chiunque ami la buona musica. Non a caso in molti l’hanno accostato – a ragione – ai Radiohead: è questo adesso l’orizzonte di pubblico di cui i Moderat sono capaci.

8 / 10

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