Il macellaio di Via Ardeatina: un terrificante caso irrisolto

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Tra le vicende di cronaca nera più atroci e disturbanti avvenute all’interno del nostro Paese c’è sicuramente l’omicidio di Via Ardeatina. Una storia spaventosa che sembra appartenere alla cinematografia dell’orrore ma che invece è realmente accaduta nella periferia della Capitale. Un caso pieno di punti oscuri, tutt’oggi in cerca di risposte.

I fatti

Roma, 8 Marzo 2011. È mattina quando un camionista che sta transitando sulla Via Ardeatina nota qualcosa di strano sul campo che si affaccia a lato della strada. Vicino a uno spiazzo è presente una sagoma indefinita. L’uomo si accosta per vedere di cosa si tratti, trovandosi davanti a una scena agghiacciante. Sono i resti umani di un corpo orribilmente mutilato.

Vengono avvisate le autorità e sul luogo giunge anche la scientifica: il cadavere è senza testa, senza gambe e senza organi interni.

La successiva autopsia permette di stabilire dei punti fermi: la vittima è una donna. È stata attinta da tre coltellate: una alla schiena e due all’addome. Il suo assassino le ha tagliato di netto la testa e le gambe, ha praticato un incisione a forma di X sul ventre per asportarle cuore, viscere e polmoni. In seguito ha trafitto il tronco con un filo metallico, probabilmente per trasportarlo lì dove è stato ritrovato. La donna ha anche uno strano oggetto, una specie di gancetto, conficcato sulla spalla.

Dalle analisi emerge che l’omicidio risale a 2-3 giorni prima del ritrovamento e secondo una testimone il corpo, almeno fino alla sera del 7 Marzo, non risultava essere presente in quel campo. Probabilmente qualcuno lo aveva portato nella notte, protetto dall’oscurità delle tenebre.

Ma chi era la vittima? Risalire alla sua identità è un’impresa piuttosto difficile, tuttavia gli esami riescono a fornire alcuni dettagli. La donna aveva dai 20 ai 35 anni, carnagione chiara, corporatura normale, altezza tra 171 e 179 centimetri. Era una fumatrice, aveva i capelli lunghi di colore biondo ma tinti di rosso. Indossava un gilet di cotone colore carta da zucchero con bottoni intarsiati, un giubbotto nero con la scritta “HISTORY”. Calzava un anello su cui sono riportate le scritte “edna” e “925”. Le unghie erano pitturate con dello smalto rosso e tre cerchietti di colore argento.

Nonostante tutte queste specifiche, nessuno si fa avanti dichiarando di riconoscerla.

Un vero mistero. Probabilmente la ragazza non era italiana, in quanto non risulta nessuna corrispondenza negli archivi degli scomparsi. Forse veniva dall’estero, forse c’è ancora qualcuno che la cerca e si domanda che fine abbia fatto, non sapendo che è finita nelle grinfie di uno psicopatico mutilatore che ha abbandonato i suoi resti in un campo.

In mancanza di ulteriori elementi il caso finisce tra gli archiviati.

Nel 2016 la trasmissione “Chi l’ha visto?” torna a parlarne e grazie all’aiuto dei telespettatori riesce a scoprire un dettaglio importante. Quel “gancetto” incastrato nella spalla del cadavere sarebbe in realtà una molla a piantino. In sostanza si tratta di quell’accessorio che viene inserito nelle aste in legno degli ombrelli e permette di aprirli e chiuderli.

Ma chi poteva avere quell’oggetto nella sua forma originale? Qualcuno che lavora nel settore?

Le risposte a queste domande potrebbero rivelarsi cruciali per la soluzione di questo atroce delitto, tuttavia per il momento gli interrogativi restano aperti.

Chi è il macellaio di Via Ardeatina?

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Cosa si nasconde dietro questo fatto raccapricciante? Quale può essere la reale natura di questo crimine? Tutte le ipotesi devono essere prese in considerazione.

Sicuramente è una vicenda dove sono presenti degli elementi che fanno pensare e che meritano un approfondimento.

È probabile che l’assassino lasci i resti in quella zona con l’intento di farli ritrovare. Non si spinge molto dentro al terreno preoccupandosi di nascondere bene il tutto ma li abbandona appena all’interno di quel campo, il quale costeggia una strada piuttosto trafficata e quindi inevitabilmente qualcuno nel giro di poco tempo avrebbe lanciato l’allarme. Un mostro che commette un atto orribile e allo stesso tempo ci tiene a far sapere delle sue terribili gesta. Un caso isolato oppure ha già ucciso in passato senza far ritrovare i corpi? Potrebbe essere un serial killer?

Dell’ipotesi che questo soggetto possa aver commesso altri crimini si è occupato anche il giornalista Max Parisi, accomunando questo caso a un altro fatto di cronaca avvenuto nella Capitale Italiana.

Risulta infatti che il giorno in cui il busto viene ritrovato, l’8 Marzo 2011, sia la stessa data in cui viene archiviata la vicenda del collezionista di ossa della Magliana. Un bizzarro caso di cronaca avvenuto il 27 Luglio del 2007, quando vennero ritrovate una serie di ossa accuratamente disposte all’interno di un canneto, sul quale era stato appiccato un incendio. In seguito si scoprì che erano i resti scheletrici di almeno cinque persone diverse, decedute in un arco temporale tra il 1986 e il 2006. Nessuna di queste ossa proveniva da una bara, il che fece sorgere il sospetto di un assassino seriale. La Polizia tentò di far luce ma purtroppo fu impossibile risalire all’identità di quei resti scheletrici e tantomeno individuare colui che aveva allestito quella macabra “opera”. Per questo motivo l’8 Marzo 2011 viene disposta l’archiviazione. Lo stesso giorno qualcuno fa ritrovare il tronco di una donna uccisa e sezionata. Potrebbe essere lo stesso soggetto?

Qualche somiglianza tra i casi esiste. Sia il collezionista che il macellaio sembrano avere una natura narcisistica, con le loro mosse danno l’idea di volere in qualche modo lanciare una sfida agli investigatori. In entrambi i casi sono presenti i resti di persone mai identificate, sia per quanto riguarda le ossa di quelle cinque persone sia per il busto di quella donna tutt’oggi sconosciuta. Possibile si tratti di un predatore che colpisce tra gli “invisibili” della società?

Se le cose stessero così la situazione sarebbe alquanto preoccupante, dato che potrebbe profilarsi la presenza di un serial killer che ha agito indisturbato per oltre vent’anni e che è stato attivo almeno fino al 2011. Uno scenario che mette i brividi.

In mancanza di ulteriori elementi, per il momento questa resta soltanto un’ipotesi.

Alla fine di questa storia rimane un grande senso di tristezza. Tristezza per la vita di una donna barbaramente uccisa e che nessuno ha identificato, abbandonata a una sorte terribile. Disumanizzata e gettata in mezzo al freddo e al buio di una notte di Marzo di dodici anni fa. La vittima senza nome di uno degli omicidi più brutali della cronaca nera italiana.

Fonti

RaiTV – Chi l’ha visto? – La sconosciuta di via Ardeatina – 8 Giugno 2016

RaiTV – Chi l’ha visto? – La sconosciuta di via Ardeatina – 15 Giugno 2016

RaiTV – Chi l’ha visto? – La sconosciuta di via Ardeatina – 22 Giugno 2016

chilhavisto.rai.it – I resti di una sconosciuta assassinata ritrovati in via Ardeatina a Roma

Cronaca nera italiana – Facebook

altriconfini.it – Il delitto della via Ardeatina, un caso senza precedenti