Elvis, il nuovo album dei Baustelle: maneggiate con cura

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Il 14 aprile uscirà per la BMG “Elvis”, il nono album in studio dei Baustelle.

A distanza di cinque anni dal volume secondo del loro dittico “L’amore e la violenza”, la band di Montepulciano è pronta a riprendere da dove ci ha lasciato, dall’energia o meglio questo è ciò che lascia supporre il singolo apripista del disco “Contro il mondo” del quale i Baustelle hanno dichiarato: “È una storiella, un film, una parabola, un grido, basso-rullante-chitarra elettrica, gomma da masticare. Il nostro ritorno al criticismo e al rock and roll. Maneggiate con cura“.

Cassa dritta, il mix tra le voci di Bianconi e Rastreghi, il ritornello arioso, gli archi, ed una lirica quella scritta da Francesco Bianconi che riassume il pezzo: le nostre contraddizioni, le nostre moltitudini ed un invito alla leggerezza.

Bianconi è riuscito, come spesso gli accade, a parlarci di un tema tutt’altro che leggero senza rimanerne impietrito.

Aspiriamo ad una vita sana, ma non respiriamo a sufficienza per evitare di essere travolti dall’iper velocità che ci strizza gli stomaci come dei cocktail a stomaco vuoto; dalle nostre torri di Babele ci atteggiamo a super critici e tuttologi senza prenderci minimamente cura delle nostre anime; non ci guardiamo più dentro, ma vogliamo essere guardati, perché sappiamo che l’occhio dei social dall’alto della sua visione panottica ci guarda. Controlliamo compulsivamente i nostri cellulari per un like, un feed, quando una soluzione potrebbe essere canticchiare un tormentone estivo “uhuhuh”.

Baustelle - Contro il mondo (Official Video)

Le non cose, come dice ha scritto il filosofo tedesco Byung Chul Han nel suo saggio “Le non cose. Come abbiamo smesso di vivere il reale”, hanno distorto la nostra percezione del reale, del mondo, non facendocelo vivere appieno.

«Non abitiamo piú la terra e il cielo, bensí Google Earth e il Cloud. Il mondo si fa sempre piú inafferrabile, nuvoloso e spettrale».

Noi siamo “Contro il Mondo”, in tutto e per tutto: dalla crisi climatica, e al non considerarci parte di esso come una minuscola particella, ma al contrario una galassia. Questo sembrano suggerirci i Baustelle con questa “storiella”, e sinceramente l’inciso finale, è un f**k che non ci lascia alcun dubbio.

“Indosso il mondo, lo imito come una forma portatile di verità
Per sopravvivere, agisco mimetico dentro di lui
Indosso il mondo, lo venero come una fredda tascabile divinità
Inossidabile moda del ca**o che non muore mai”.

Perché il rock non elimina i nostri problemi, ma come diceva Pete Townshend ci permette di “ballarci sopra”, e  in questo senso “Contro il Mondo” ci riesce in pieno con la sua orecchiabilità, il suo sound, i suoi riff e le sue ri(f)flessioni.