Madeleine McCann: cronaca e analisi di una misteriosa scomparsa

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La scomparsa di Madeleine McCann è uno dei casi di cronaca che ha provocato maggiore scalpore negli ultimi anni. Una vicenda che ha fatto il giro del mondo e ha impressionato tutti. Un mistero angosciante che, in mezzo a tante ipotesi investigative, resta ad oggi senza risposta.

Riavvolgiamo il nastro di oltre 15 anni e proviamo a ripercorrere gli eventi di quella primavera del 2007.

Una vacanza in Algarve

Sabato 28 Aprile 2007. Sono le 12:30 quando un gruppo di inglesi atterra in Portogallo, all’aeroporto di Faro. La comitiva è così composta:

– Russell O’ Brien e la moglie Jane Tanner, insieme alle figlie di 1 e 3 anni

– David Payne, la moglie Fiona, le loro bambine di 1 e 2 anni e la suocera Diane Webster

– Matthew Oldfield e Rachel Mampilly, con la figlia di 19 mesi

– Gerald Patrick McCann, cardiologo, con la moglie Kate Marie Healy, medico, e i tre bambini, Madeleine Beth, di quasi 4 anni e i gemelli Sean e Amelie, 2 anni.

Un nutrito gruppo di amici, molti di essi lavorano nel settore medico. Hanno deciso di trascorrere una settimana di vacanza in Portogallo, più precisamente nella zona dell’Algarve. Hanno prenotato un tranquillo resort a Praia da Luz, chiamato “Ocean Club”, una struttura piuttosto frequentata dai turisti inglesi e dotata di molti comfort.

Appena arrivati sul posto si stabiliscono nelle rispettive camere, i Payne risiederanno al primo piano mentre le altre tre famiglie alloggeranno al piano terra. Ai McCann viene destinato l’appartamento 5A, che si affaccia direttamente sulla strada adiacente alla struttura.

La vacanza inizia e tutto scorre regolare. Le famiglie trascorrono le loro giornate tra le varie attività presenti nell’Ocean Club, tra cui il tennis, mentre i figli vengono affidati al baby club, un servizio apposito fornito dalla struttura che si prende cura dei bambini e li tiene impegnati durante il loro soggiorno.

La sera i genitori si ritrovano al Tapas, il ristorante del resort, dove hanno prenotato un tavolo per tutta la settimana della loro permanenza. Si sono organizzati in questo modo: prima mettono a letto i bambini e poi vanno a cenare. A turno, ogni mezz’ora, si alzano da tavola per andare a controllare la situazione nelle camere dei propri figli, che sono a 70 metri di distanza. Una situazione che non mette particolare apprensione alle famiglie. La zona è tranquilla, un paese di 3000 abitanti e la sera non passa quasi nessuno.

Nelle prime serate non si verificano particolari intoppi, tutto si svolge come previsto. Poi arriva la sera del 3 Maggio, da quel momento in poi le vite dei McCann e dei loro amici verranno stravolte da un evento inaspettato.

La scomparsa

Giovedì 3 Maggio. Sono le 21:00 e i McCann escono dal loro appartamento, dopo aver messo a dormire i tre figli. Sono diretti al Tapas, come da consuetudine. Chiudono la porta d’ingresso, ma non a chiave. Lasciano la porta scorrevole del patio accostata, così da poter tornare a ispezionare più agevolmente.

Dopo pochi minuti Gerry McCann va a controllare i propri figli, i quali stanno dormendo regolarmente all’interno della camera da letto. Sembra tutto a posto, soltanto la porta della stanza appare più aperta rispetto a come l’avevano lasciata. Gerry la accosta nuovamente, esce dall’alloggio e incontra un altro villeggiante. I due si mettono a parlare per cinque minuti, poi Gerry torna a tavola.

Intorno alle 21:20-21:30 Matthew si alza per fare la sua verifica e si offre per controllare anche i figli dei McCann, che risiedevano nell’appartamento accanto. Accede al 5A. Nella stanza dove dormono i bambini la porta è aperta a metà, c’è una luce che sembra provenire da fuori e questo gli permette di vedere che i gemelli stanno dormendo. Matthew non entra nella camera, deducendo che anche Madeleine doveva essere a letto. Alle 21:40 ritorna, dichiarando che la situazione era tranquilla.

Sono le 21:55, è il turno di Kate. Si dirige nella dimora e nota subito una circostanza allarmante. La porta della camera dei bambini è completamente aperta. Si affaccia e nota con sgomento che Madeleine non c’è più. La finestra della stanza è aperta, mentre loro l’avevano lasciata chiusa. Presa dal terrore e dallo sgomento lancia subito l’allarme.

Accorrono il marito, gli amici, i lavoratori del resort e infine la Polizia. Si cerca tutta la notte ma della bambina non c’è traccia. I gemelli sono illesi e continuano a dormire.

Chi ha preso Maddie? E perché? Domande che restano sospese nel vuoto.

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Le prime indagini

Madeleine, quasi quattro anni,una bambina particolarmente bella. Capelli biondi e grandi occhi di colore azzurro/verde, sull’iride destra una macchia scura che rende il suo sguardo ancora più peculiare.

Inizialmente le indagini seguono l’ipotesi del rapimento. Qualcuno ha visto personaggi o movimenti sospetti? Si fa avanti Jane Tanner, la moglie di Russell, che dichiara di aver avvistato intorno alle 21:15 un uomo che stava camminando all’interno del resort tenendo in braccio una bambina scalza e in pigiama. Capelli lunghi, tra i 35 e i 40 anni. Non ha colto i dettagli del suo volto. La Polizia segue questa pista ma non porta ai risultati sperati. Nel 2013 gli investigatori britannici dichiarano di aver individuato l’uomo in questione visto da Jane, si trattava di un villeggiante inglese che stava trasportando la figlia a casa e non era coinvolto in nessun modo nella sparizione.

Le indagini si concentrano a questo punto su Robert Murat, 33 anni, agente immobiliare di nazionalità inglese che si offre come traduttore ai McCann. Robert fa da tramite tra i genitori di Madeleine e la Polizia portoghese, conoscendo entrambe le lingue. Attira l’attenzione degli inquirenti proprio perché dal suo atteggiamento sembra che voglia infilarsi a tutti i costi nelle indagini: si apposta, segue da vicino la Polizia nelle varie operazioni. Un interesse che desta sospetti.

Inizia ad essere interrogato, la sua casa viene perquisita ed entra ufficialmente nella lista degli indagati. Insieme a lui viene indagato anche Sergej Malinka, un informatico che stava aiutando Murat a progettare il sito per la sua azienda. Gli investigatori sospettano che abbiano architettato qualcosa di losco in coppia. Tuttavia si tratta di una tesi che non regge alla prova dei fatti, infatti si palesa fin da subito la mancanza di elementi concreti verso questa direzione. Con il passare del tempo Murat e Malinka escono dall’inchiesta.

Durante le indagini giungono ininterrottamente segnalazioni di avvistamento di Madeleine da tutte le parti del mondo: Germania, Spagna, Marocco, Inghilterra, Belgio, Venezuela. Piste che vengono controllate ma che si smaterializzano come una bolla di sapone.

La Polizia sembra brancolare nel buio, quando improvvisamente imbocca in maniera piuttosto decisa una nuova linea d’indagine.

La pista familiare

Siamo a Settembre 2007, sono passati quattro mesi dalla scomparsa della bambina quando gli inquirenti portoghesi iniziano a investigare i genitori.

Goncalo Amaral è il direttore delle indagini e sostiene di credere che Gerry e Kate quella notte avessero sedato i bambini per assicurarsi che dormissero, tuttavia avrebbero somministrato una dose eccessiva a Madeleine che in questo modo sarebbe deceduta. Kate, entrando nella stanza, si sarebbe accorta della tragedia e insieme al marito avrebbero inscenato un rapimento. L’ispettore sostiene anche un’altra tesi, ovvero che la bambina possa essere morta in seguito a un incidente domestico, cadendo dalla finestra dell’appartamento e che i genitori avessero coperto il tutto facendo sparire il corpo.

Si cercano tracce all’interno dell’auto noleggiata dai McCann durante il loro periodo di permanenza in Portogallo. La Polizia si avvale dell’utilizzo dei cani, i quali sembrano percepire odore di sangue all’interno del veicolo e nel bagagliaio. In poco tempo buona parte dell’opinione pubblica cambia parere sui coniugi, sospettando che nascondano qualcosa. Gerry e Kate, in maniera piuttosto improvvisa, da vittime si trovano ad essere indicati come carnefici.

L’auto viene fatta analizzare e l’esito finale attesta che nessuna delle tracce presenti sulla Renault è riconducibile a sangue umano. La pista familiare si rivela un buco nell’acqua e il 2 Ottobre 2007 Amaral viene rimosso dalle indagini.

Nonostante ciò ancora oggi alcuni si dichiarano convinti della colpevolezza dei genitori di Maddie. Forse perché è più “rassicurante” pensare che la sparizione di Madeleine sia dovuta a questioni di famiglia, un errore o un incidente. Immaginare invece che un estraneo con pulsioni deviate li stesse osservando e abbia atteso il momento giusto per colpire è decisamente più inquietante.

Christian Brueckner

Nell’Ottobre 2013 arriva una segnalazione tramite una trasmissione televisiva, la quale permette di far partire un’indagine in collaborazione tra la polizia inglese e tedesca. Viene nominato un soggetto decisamente sinistro, che merita di essere attenzionato: Christian Brueckner.

Facciamo un passo indietro e vediamo la sua storia.

Nato il 7 Dicembre 1976 a Würzburg, in Germania, viene lasciato in un orfanotrofio dalla madre. Sarà adottato da Brigitte e Fritz Breuckner. Christian si rivela un bambino problematico e si rende protagonista fin dalla giovane età di atti di vandalismo e furti, tanto che la madre adottiva lo affida a una casa-famiglia. Durante l’adolescenza viene arrestato più volte per furto e guida senza patente. Con il passare degli anni inizia a dare anche segnali di perversione sessuale. A 17 anni si rende protagonista di due episodi preoccupanti, abbassandosi i pantaloni davanti a due bambine di 6 anni.

Sconta un anno di galera e una volta uscito si trasferisce in Portogallo. Conduce una vita di espedienti, lavori saltuari, spaccio di droga e furti. Entra ed esce di galera. Una denuncia per stalking. Nel 2005 commette uno stupro ai danni di una donna di 72 anni. Un fatto che si verifica a Praia da Luz, a pochi minuti dall’Ocean Club.

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Nella seconda metà del 2000 fa il corriere di droga, ha alcune relazioni ma si dimostra spesso fisicamente violento nei confronti delle donne. Nel 2018 viene arrestato per traffico di stupefacenti, condannato a scontare una pena di sei anni e dieci mesi. Nel frattempo arriva anche la condanna per lo stupro alla settantaduenne.

Durante le perquisizioni emerge che Breuckner era in possesso di molti video pedo-pornografici. È indagato anche per altri due casi di scomparsa di bambini, in Germania. Il suo profilo corrisponde a quello di un sadico-sessuale: si eccita nell’avere il controllo e il dominio sulla vittima e nel corso degli anni ha raggiunto livelli sempre più alti di depravazione. Ai tempi della scomparsa di Madeleine aveva la sua casa a poca distanza dall’Ocean Club.

Il 4 Giugno 2020 il Procuratore di Braunschweig dichiara di sostenere che Maddie sia morta e sospettano fortemente di Breuckner. Il 20 Aprile 2022 viene dichiarato indagato anche dagli inquirenti portoghesi.

Ci sono diversi elementi che fanno scattare dei campanelli d’allarme nei confronti di Christian Breuckner, rendendolo un soggetto da indagare. Tuttavia non è emersa per il momento nessuna prova di colpevolezza. Non ci resta che attendere e seguire l’inchiesta nei suoi confronti, vedremo se uscirà fuori qualcosa che possa condannarlo o scagionarlo.

Il predatore dell’Algarve

Quando un gruppo di investigatori inglesi si mette a riesaminare gli atti, emergono una serie di episodi inquietanti avvenuti tra il 2004 e il 2010. 18 intromissioni all’interno di case dove vivevano delle bambine. In 4 occasioni le piccole vennero molestate. Erano tutte bambine inglesi che stavano trascorrendo le vacanze in Algarve.

Tre delle 18 intrusioni si verificarono a Praia da Luz, una di esse all’interno dell’Ocean Club.

Il soggetto viene descritto come un uomo con capelli scuri e pelle scura, la barba rada e una pancia protuberante.

Una pista che era stata trascurata per molti anni ma che appare piuttosto interessante dal punto di vista investigativo, dato che viene attestata l’esistenza di un pedofilo che si aggirava in Algarve nello stesso periodo della sparizione di Madeleine e che sembrava avere una predilezione per le bambine inglesi.

Il predatore non è mai stato individuato e per il momento è impossibile sapere se avesse qualcosa a che fare con la scomparsa di Maddie, tuttavia è una linea d’indagine da tenere d’occhio. Ci auguriamo in futuro di poter avere delle risposte in merito.

Una possibile ricostruzione

Cosa può essere successo quel 3 Maggio del 2007? Non lo sappiamo ma tenendo conto delle molteplici piste che si sono susseguite nel corso degli anni possiamo provare a ripercorrere una possibile ipotesi.

Purtroppo la tesi più terrificante, quella dell’azione di un predatore esterno alla famiglia che si sarebbe introdotto nell’appartamento, sembra anche la più plausibile.

Un soggetto che ha studiato i movimenti dei McCann nei giorni precedenti, in qualche modo ha potuto vedere o venire a conoscenza del fatto che la sera i bambini venivano lasciati da soli nella casa per alcuni minuti e ha sfruttato questa finestra temporale per agire, portando via Madeleine.

Potrebbe essere Brueckner, potrebbe essere il pedofilo mai identificato, oppure nessuno dei due. Potrebbe essere un insospettabile, un uomo apparentemente normale che coltiva dentro di sé una serie di fantasie deviate represse, che ha immaginato e visualizzato un crimine di questo tipo per anni fino a che non gli si è presentata l’occasione di metterlo in pratica.

Ma sono soltanto teorie e non possiamo fare altro che confidare nel fatto che prima o poi la verità, qualunque essa sia, un giorno venga fuori. Una verità che per il momento resta intrappolata nelle mura di quella stanza dell’appartamento 5A, in quelle pareti che hanno visto cosa è accaduto quella sera, testimoni impotenti di una realtà sospesa.

Fonte

Bambini che scompaiono – Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani – Armando Editore