Carried Away: la poesia nel brano di Crosby, Stills & Nash

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Amo il “disco della barca”, sarà che adoro la vela, proprio come Crosby, o sarà per l’anno di pubblicazione del disco, il 1977, anno della mia nascita. 

La copertina fotografa il celebre trio in un momento d’ispirazione che si respira in tutte le composizioni dove la resa sonora degli impasti vocali, uno dei pezzi forti del gruppo, è perfetta! Talmente perfetta da fare di “CSN” la raccolta di canzoni più efficace in assoluto per gustarsi l’epocale bellezza dello squisito melange fra la voce angelica di Crosby, quella fangosa di Stills e quella tenorile di Nash.

Un disco che si può riassumere nella parola “raffinatezza”. Raffinate sono le melodie, soffusi di ritmi, eleganti gli arrangiamenti acustici, stupefacente la compattezza dei cori. 

Il brano che più di altri merita un ascolto è Carried Away: il racconto poetico di un’illusione d’amore o potrei dire di un sogno d’amore, o meglio ancora di un colpo di fulmine platonico. A chi non è capitato di fantasticare su una persona vista magari per pochi minuti di cui non conosciamo nulla eppure avvertiamo qualcosa che ci porta a lasciare andare i pensieri verso orizzonti inesplorati. Quante volte il bisogno di sognare può spingerci a pensare di voler essere portati via, di seguire quella persona al di là di ogni possibile impedimento materiale o spirituale, pronti a tutto nel nostro mondo immaginario pur di non perdere l’incanto di quel momento. 

Carried Away