Grazie, Piero Angela

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Piero Angela, a differenza del Barry Williams di Peter Gabriel, era l’antitesi del presentatore che si trovava a condurre un programma spazzatura; era il garbo in persona, pronto a divulgare il verbo della conoscenza e a stimolare la nostra curiosità: innata, ma se trascurata fa presto a inaridirsi e con lei, noi.

Piero era un grande appassionato di musica: quando qualcosa lo tormentava, amava rifugiarsi nel piano ed allo stesso modo, con il suo parlato gentile e garbato anche nell’ironia, amava allietarci.

La sua voce entrava nelle chiocciole delle nostre orecchie per suonare le ciglie vibratili di ogni telespettatore ed incantarci come la sigla di Quark: l’aria sulla quarta corda di Bach reinterpretata dai “The Swingle Singers” e lo sapeva fare come nessun altro. Basti pensare alla risonanza che hanno avuto i suoi programmi ed il suo modo di fare televisione.

Comunque, Il divulgatore torinese avrebbe voluto intraprendere una carriera musicale, ma poi l’amore per la conoscenza, la curiosità: la nostra piccola particella elementare di cui tutti siamo provvisti, ha preso il sopravvento, e la musica della divulgazione scientifica in Italia è cambiata facendo un enorme balzo in avanti.

Scusate cari lettori, ma pensando a Piero Angela non posso non pensare ad Ennio Morricone per l’umiltà ed il garbo che li ha contraddistinti anche nell’andarsene: Piero con il suo comunicato postumo uscito sulla pagina Facebook di Superquark, ed Ennio con il suo necrologio.

“C’era una volta il garbo”, come il finale di “C’era una volta il west” di Sergio Leone, dove finisce un’epoca per iniziarne un’altra.

Caro Piero, speriamo di fare nostra la tua lezione, e di fare un minimo della tua parte, ché come dicevi tu, l’Italia ha un enorme potenziale non espresso ed ha bisogno di tutti noi.

Grazie per la tua “musica” unica e inconfondibile come solo i grandi sanno fare e per averci insegnato quanto la passione e l’amore per la conoscenza siano importanti per le nostre vite.

Grazie.

“Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire.”

Leonardo Da Vinci