Quante guerre ci sono ora nel mondo?

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Vivere oggi giorno senza una statistica è complicato e inabituale. Qualsiasi attività, anche una visita medica specialistica, tira fuori la probabilità di riuscita o meno del caso. Ed è dunque comprensibile capire cosa significa l’esistenza di una guerra vicino a noi, e quanto spesso succede nel mondo.

Ma cosa si intende per guerra? Si può definire guerra  come:

  1. Uno stato di conflitto armato tra paesi diversi o diversi gruppi all’interno di un paese;
  2. uno stato di competizione o ostilità tra persone o gruppi diversi;
  3. Una campagna sostenuta contro una situazione o un’attività indesiderabile. 

Una panoramica generale dei conflitti armati in corso oggi è visibile in maniera semplice su wikipedia, con una tabella iniziale di quelle che hanno già avuto più di 10mila morti e quelle meno violente. Solo tra quelle più grosse, si parla di almeno 20 guerre attive nel mondo in un dato momento.

Guarda il riepilogo su Wikipedia

Alcune statistiche tendono a mostrare che l’umanità non è mai stata così pacifica e che si attraversa da tempo un periodo di pace senza precedenti nella storia. Lo psicologo Steven Pinker ha dimostrato, aiutato da una batteria di statistiche, che l’umanità non è mai stata così in pace. Lo spettro della guerra si allontana giorno per giorno un po’ di più. Altri, invece, sostengono esattamente il contrario, ovvero il mondo è pericoloso e negarlo sarebbe cullarsi nell’illusione. Ma si sa, ci sono statistiche e statistiche, molte dicono tutto e niente, sono da interpretare. I fatti, quelli veri sono ben diversi.

Se  infatti diamo un’occhiata  ai dati forniti da l’Armed Conflict Location & Event Data Project (ACLED), si nota che una gran parte del globo è  interessata da conflitti armati. Ci sono molte possibili ragioni per l’inizio di una guerra tra – o più spesso, all’interno – delle nazioni. Tra queste ci sono il guadagno economico, il guadagno territoriale, la religione, il nazionalismo, la guerra civile e la rivoluzione politica. Spesso, i leader dei paesi diventano i principali motivatori di conflitti istigando una disputa territoriale, cercando di controllare le risorse naturali di un altro paese o esercitando un potere autoritario sulle persone. 

Guarda le guerre in corso su ACLED

L’8 maggio 2021 ha segnato il 76° anniversario della fine della seconda guerra mondiale in Europa, quando gli Alleati hanno vinto la Germania nazista. Mentre questo conflitto che ha causato milioni di morti sul suolo europeo è saldamente ancorato agli annali della storia, i conflitti rimangono oggi una dura realtà nell’est del continente. In Europa, due conflitti sono degenerati in guerre su vasta scala, e a questo si aggiunge un nuovo conflitto l’attacco russo iniziato nella notte fra il 23 e il 24 febbraio 2022, quando il presidente russo Vladimir Putin ha dato l’ordine di “un’operazione speciale” in Ucraina per “smilitarizzare il Paese” e “proteggere il Donbas. La crisi ucraina iniziata da tempo aveva già registrato un bilancio di oltre 13.000 vittime.

L’aumento delle guerre è stato guidato dagli sviluppi in Europa e nell’Africa subsahariana. In quest’ultima, sei guerre in corso sono continuate e altri cinque conflitti violenti sono aumentati rendendola la regione con il maggior numero di conflitti a livello di guerra nel 2021. La Repubblica Democratica del Congo e dell’Etiopia da sole hanno causato cinque guerre su vasta scala. Nel frattempo, in Asia e Oceania, nelle Americhe, nonché in Asia occidentale, Nord Africa e Afghanistan (WANA), il numero di guerre è rimasto costante o è leggermente diminuito. Tuttavia, i conflitti, ad esempio, in Brasile, Libia, Siria e Yemen sono continuati. Come negli anni precedenti, le violenti crisi interstatali come i conflitti di opposizione in Venezuela o Nicaragua hanno continuato a rappresentare il tipo di conflitto più comune e hanno plasmato il panorama dei conflitti globali. Insomma siamo tutto fuorché pacifici.

Le tipologie di guerre esistenti sono ben riportate dall’Uppsala Conflict Data Program. Le conseguenze delle guerre tante e molto pesanti, sebbene le dottrine sia  americane che sovietiche sostengano di obbedire alla teoria «No First Use ». Ma come può essere vero tutto questo? Le potenze nucleari sono sempre di più, l’asimmetria delle forze convenzionali potrebbe spingere un paese invaso a utilizzare la bomba atomica. I conflitti per procura tra le grandi potenze non sono mai cessati. La spesa militare globale è  più alta di quanto non lo fosse durante la guerra fredda. Le guerre costringono milioni di persone ad abbandonare la loro terra, le loro case e i loro posti di lavoro, le loro vite, si strappa l’infazia ai bimbi, un atto mostruoso.

Guarda i conflitti violenti in corso su Uppsala Conflict Data Program

La guerra è il più grande crimine contro l’umanità. In genere tutto nasce da conflitti di interesse risolti con la violenza. Nel regno animale, dal quale l’uomo non può escludersi, in origine ci si imponeva con i muscoli, ora sostituita con la superiorità delle armi. La vittoria va a chi ha le armi migliori o le usa con più abilità. La violenza ha vinto sul buon senso, non si ragiona più, una delle parti contendenti dovrà abbandonare le sue pretese o la sua opposizione. Tutto ciò non è solo triste, ma ci lascia increduli e dimostra ancora una volta che alcuni uomini al potere sono pericolosi, e lo diventano sempre di più man mano che la loro età avanza. Credere nelle capacità progressiste con effetti positivi su tutta l’umanità è forse ancora possibile, ma molti uomini che occupano posti di potere lasciano tante perplessità.