Giona, l’architetto Fuksas e il Cristianesimo: il sogno di Spongebob SquarePants

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Giona, lo straniero di Bikini Button

Sentite questa storia di SpongeBob SquarePants, un simpatico cartone animato molto amato dai piccoli e grandi.

Dovete sapere un fatto che non è stato mai detto sul conto di SpongeBob SquarePants. Si tratta di una delle cose di cui egli va fiero che è un avvenimento straordinario della storia della sua famiglia. Questo simpatico ragazzo spesso se lo fa raccontare dalla sua nonna la quale, da parte sua, è felice di farlo anche perché così  ha l’occasione di coccolarlo in modo amorevole. SpongeBob non si stanca mai di farsi ripetere da lei le vicende di tantissimi anni addietro di uno straniero capitato a Bikini Button dove egli abita da che è nato.

Questo straniero fu considerato come una persona speciale, diversa da tutti gli abitanti del mondo marino. Egli voleva ritornare nel suo mondo terrestre da dove proveniva, ma quelli di Bikini Button lo trattennero e lo convinsero a restare con loro per un certo tempo e vollero che abitasse insieme alla famiglia di un antenato di SpongeBob. Diceva di chiamarsi Giona.

Fu un antenato della balena Perla Krabs, la figlia adottiva di Mr. Krabs e amica di SpongeBob, a salvarlo dall’annegamento in un mare in burrasca e a portarlo a Bikini Button.

Giona, dopo essersi rifocillato, raccontò la sua strana storia del mondo da cui proveniva. Diceva che era considerato un profeta, ossia quelli che predicono il futuro, e per questa sua capacità era stato comandato dal suo Dio Jahvè a recarsi in una grande città, chiamata Ninive, per predicare. Il Dio Jahvè era simile al Re Nettuno che vive fra le nuvole sopra Bikini Button. Ma Giona aveva paura di andare in quella città, perché temeva di essere ucciso a causa della cattiveria dei suoi abitanti. E allora decise di scappare disobbedendo al suo Dio Jahvè. Purtroppo non mancò lo scatenarsi della sua ira, al punto che la nave su cui navigava stava rischiando di naufragare a causa di una grande tempesta. Sicché Giona, pentito per la disobbedienza rivela ai suoi compagni la causa della tempesta. E questi decisero di buttarlo in mare, piuttosto che morite tutti insieme a lui. E a questo punto Giona sarebbe stato inghiottito dal mare se non ci fosse stato il soccorso della balena antenata di Perla Krabs.

Occorre sapere a questo punto che c’è una grande differenza sullo scorrere del tempo tra gli abitanti cui apparteneva Giona, ossia quelli sulla superficie terrestre, e gli abitanti marini come quelli di Bikini Button e tutti gli altri luoghi dell’oceano Pacifico e  altri oceani e mari.

Tre giorni sulla terra di Giona – mettiamo – equivalgono a quattro anni qui a Bikini Button. E quattro anni furono proprio quelli trascorsi da Giona nella città di SpongeBob.

Scaduti i quattro anni Giona dovette ritornare alla sua terra di origine perché era questo il volere del suo Dio Jahvè, per mantenere la promessa fatta a lui. E naturalmente quando fece ritorno fra la sua gente erano trascorsi solo tre giorni e tre notti, come è scritto testualmente in un libro sacro facente parte di altri libri che nell’insieme è chiamato Bibbia.

A Giona l’aspettava il compito di continuare a fare il profeta, ma nessuno sa spiegarsi nel suo mondo, ancora oggi, come egli abbia fatto a salvarsi nel ventre di una balena in quei tre giorni di naufragio, tant’è che è rimasto celebre questo mistero che viene ricordato come il “segno di Giona”. E Giona oggi è compreso nel novero dei santi della religione cristiana di Gesù il figlio del Dio che è lo stesso Dio Jahvè della tradizione antica.

SpongeBob si appresta ad un gran viaggio

Intanto il tempo passava per SpongeBob a Bikini Button, fra il lavoro al Krusty Krab, i divertenti giochi con Patrick Stella, l’amico inseparabile ed altro, e si facevano sempre più strada nella sua mente due grandi desideri, a parte quello di diventare il manager presso cui lavorava.

Il primo desiderio era di tentare di fare un viaggio nel mondo dei terrestri cui apparteneva la sua migliore amica Sandy Creeks, e lo scoiattolo scienziato, originario del Texas, che vive sott’acqua grazie a una grossa tuta metà fra palombaro e astronauta.

Si capisce il perché di questo viaggio giustificato dal grande desiderio di ritrovare le tracce di quel Giona che fu ospite di un suo antenato.

Il secondo desiderio era di trovare la corona di Nettuno, il dio del mare, che è stata rubata, ma questa è una cosa che si propone di risolvere insieme al suo amico Patrick Stella.

E così, SpongeBob, impaziente di aspettare, decise di recarsi dai suoi due idoli, Waterman & Supervista, considerati supereroi, ora anziani ospiti di una casa di riposo. Egli confidava proprio che questi due amici potessero dargli un giusto consiglio. Certo non sempre i due anziani erano in grado di dimostrarsi assennati avendo spesso un comportamento stupido e assurdo. Ma questa volta SpongeBob ha fortuna perché i due supereroi si mettono subito a disposizione con grande serietà. Essi sono ammirati nel costatare il suo grande coraggio nell’intraprendere un viaggio che è, secondo loro, molto rischioso. Tuttavia è proprio un’occasione per sconfiggere il male dell’ignoranza essendo un dovere di ognuno di conoscere sé stessi. Giusto anche per dar lustro alla famiglia dei Squarepants dimostrandosi degno di emulare quel prestigioso Giona che portò la gioia e tanta saggezza negli abitanti di Bikini Button. Waterman & Supervista, dal canto loro, per loro natura non arretrano mai di fronte a rischiose avventure sapendo che “Il male è sempre in attività” – è il loro motto –, nonostante siano degli anziani… ma però sempre arzilli!

Così, senza perdersi in chiacchiere inutili, Waterman & Supervista consigliano SpongeBob di mettersi in viaggio, ma prima dovrà parlarne con ai suoi genitori. Essi capiranno quanto sia importante anche per loro che il loro amato ragazzo si sottoponga alla prova della vita perché diventi serio e adulto.

C’è poi un’altra condizione che SpongeBob deve osservare nell’intraprendere il viaggio in questione, egli non potrà far conto sulla compagnia dell’amico Patrick Stella. Si tratta di una questione troppo personale che egli deve risolvere assolutamente da solo, così fanno gli eroi nell’affrontare l’ignoto. Ma Waterman & Supervista, non sono così imprudenti da mandarlo allo sbaraglio, non senza averlo indirizzato presso una persona di loro conoscenza che lo avrebbe aiutato nell’impresa fra i terrestri. Si tratta di un certo architetto di importanti edifici e particolarmente di chiese, luoghi dove si va a pregare il loro Dio che già sappiamo. Ma i terrestri venerano anche altri dii.

L’architetto si chiama Fuksas ed è stato proprio un suo antenato ad essere incaricato dal mondo marino di progettare e costruire le “Nuvole” per il Re Nettuno. Di recente anche questo Fuksas ha progettato e fatto costruire una grande “Nuvola”, tutta di acciaio e vetri, nella sua città che si chiama Roma.

Inoltre, da pochi anni, quelli corti dei terrestri per intenderci, ha ideato e fatto costruire una strana chiesa di cui va fiero, ma ci sono in molti che non l’hanno giudicata tanto bene perché assai diversa dalle solite chiese. Waterman & Supervista hanno la sensazione che questa chiesa abbia a che fare con Giona, assai familiare a quelli di Bikini Button del passato, ma non sanno bene in che modo. Ecco perché consigliano il ragazzo di andare da questo Fuksas.

SpongeBob dall’architetto Fuksas

Ora viene il bello e sorprendente per il nostro SpongeBob perché si avveri il viaggio su consiglio di Waterman & Supervista.

Dunque SpongeBob subito dopo aver confabulato, come sappiamo, con questi due anziani, non ritorna al Krusty Krab perché è ormai notte e perciò si avvia verso la sua casa a forma di ananas. Tutto preso per il progetto del viaggio che ormai aveva deciso di fare, non ebbe tanta voglia di cenare, e non pensò nemmeno di cercare l’amico Patrick Stella per dirgli del suo progetto. E così si mise a letto per dormire e all’indomani si sarebbe organizzato per affrontare il viaggio, era preoccupato solo per come fare ad avere l’approvazione dei suoi cari sul viaggio che intendeva fare. E poi, con un profondo sospiro si addormentò.

La notte passò di volata per SpongeBob, tra veglia e sonno, ma per lui fu come se si fosse già messo in viaggio verso quel luogo della chiesa strana, ideata da quel Fuksas noto a Waterman & Supervista. In realtà SpongeBob stava sognando, ma però era così reale il viaggio in questione da credere veramente che esso si stava delineando. Fatto è che egli si trova ad un tratto davanti a quella chiesa situata in una città d’Italia dal nome Foligno e accanto a lui c’è quell’architetto Fuksas che ha molti riguardi per lui non appena lo vede arrivare. E cosa strana, non ci fu nemmeno bisogno di spiegargli perché lo stava cercando. La ragione di ciò era dovuto al fatto che l’architetto, durante le prime fasi di progettazione della chiesa in questione, aveva fatto anche lui un sogno nel quale gli fu preannunciato l’incontro con SpongeBob.

Dal canto dei committenti della chiesa, ossia le autorità religiose, si volle che essa fosse dedicata ad un santo di nome Paolo che fu un apostolo di Gesù, ritenuto il figlio di Dio Padre, il Dio Jahvè per inciso.

E così, allorché ci fu l’incontro di SpongeBob con Fuksas davanti alla chiesa di Foligno – naturalmente in sogno – si cominciò a far luce sull’arcano che si rivelava davanti ai loro occhi e lo scenario è quello dell’illustrazione accanto.

Ma com’è che la chiesa fu edificata in quel modo così rassomigliante alla corporatura di SpongeBob? È semplice, l’architetto aveva seguito l’ispirazione di chi gli era apparso in sogno per avvisarlo della venuta di SpongeBob. E sapete chi era? Era lo stesso Giona profeta noto a SpongeBob. Dunque, Giona, e Fuksas sapeva chi fosse perché conosceva molto bene le cose scritte su di lui sul libro della Bibbia, gli apparì in sogno mentre faceva un riposino durante i suoi lavori di progettazione di questa chiesa, come già accennato in precedenza.

SpongeBob Squarepants e l’architetto Fuksas davanti alla chiesa di San Paolo Apostolo di Foligno

Egli disegnò la chiesa a forma di cubo, su sua indicazione e la facciata, poi, la stilizzò con delle finestrature per delineare i suoi occhi, la bocca e il naso. Naturalmente io ho perfezionato i dettagli suddetti per farli sembrare come si vedono nell’illustrazione, giusto perché così sembrarono a SpongeBob e convincersi sulla somiglianza con sé stesso e questo lo fece trasecolare. Ma anche per Fuksas non fu da meno lo sbalordimento nel costatare la somiglianza di SpongeBob con la chiesa che aveva ideato, cosa che aveva notato sin dal primo momento ad averlo visto. Superata l’emozione di entrambi, SpongeBob raccontò a Fuksas tutta la storia di Giona arrivato nella sua città sottomarina, Bikini Button, moltissimi anni prima che lui nascesse. Naturalmente la descrizione  corrispondeva esattamente al misterioso personaggio del sogno fatto da Fuksas, il quale poté spiegare il mistero da tutti noto come il “segno di Giona”. Ricordate, si tratta del tempo trascorso nei famosi tre giorni e tre notti nel ventre della balena che poi lo riportò vivo sulla riva del mare.

In quanto alla forma architettonica che Fuksas decise di porre in atto per la chiesa, a parte i dettagli delle finestrature, egli ne conosceva, per suo conto, la ragione poiché era la stessa che ha sempre costituito la base della fede cristiana, cosa che coincideva alle istruzioni ricevute da Giona in sogno, come sappiamo.

Quando la chiesa venne inaugurata il 26 aprile 2009 tutto questo venne spiegato durante la celebrazione della sua benedizione, da un monsignore ecclesiastico chiamato Sigismondi. Egli durante l’omelia disse: «Si tratta di un complesso edilizio che, essendo slanciato e proiettato verso l’alto, disegna un dialogo tra cielo e terra, che consente di intuire che la Chiesa pellegrina sulla terra si configura come vera e propria cripta della basilica della nuova Gerusalemme, la città santa che, come dice l’Apocalisse, “è a forma di quadrato: la sua lunghezza è uguale alla larghezza” (cf. Ap 21,16); immediatamente dopo l’Autore sacro precisa che “la lunghezza, la larghezza e l’altezza sono uguali”, lasciando intendere che è a forma di cubo!». «Si tratta – ha sottolineato ancora monsignor Sigismondi – di un edificio di culto che, essendo inondato dalla luce del Sole, i cui raggi entrano trasversalmente e verticalmente, vuole sottolineare che la Chiesa “non brilla di luce propria”, ma della luce di Cristo, “Sole di giustizia” ».

A questo punto chi legge questa storia fantastica, tradotta in cartoni animati, sarà curioso di avere altre spiegazioni su questo inspiegabile incontro fra SpongeBob e l’architetto Fuksas e, naturalmente, anche su Giona il profeta che lo aveva ispirato a ideare la chiesa. E la stessa cosa vale per SpongeBob che, entrando nella chiesa, fu come illuminato e in quell’istante ebbe modo di capire ogni cosa in progetto sul suo conto in modo trascendentale.

Insomma la stessa persona che venne in aiuto a Fuksas, ossia Giona il profeta biblico per ispirarlo nella progettazione della chiesa, apparì ancora, e in modo eccezionalmente luminoso, a SpongeBob mentre stava seduto su una della tante panche disposte in fila nella chiesa ad ammirare il suo interno. E quest’apparizione, da questo momento in poi, ebbe degli effetti radicali su SpongeBob da trasformarlo in un essere straordinario con una missione da compiere al rientro a Bikini Button. Ma Giona mise a parte SpongeBob anche di novità meravigliose sul conto di Re Nettuno per il quale si proponeva di andare in cerca della sua corona rubata dal terribile Shell City.

Il mistero del Re Nettuno

Quando Giona decise di disobbedire al suo Dio Jahvè in seguito ad averlo comandato a profetizzare nella città di Ninive, piena di miscredenti che lo avrebbero certamente ammazzato, come si sa, si imbarcò su una nave e così tentò di scappare. Ma sappiamo che Dio Jahvè irato fece scoppiare una tempesta e la nave stava per colare a picco a causa di ciò. Giova assai impaurito e pentito, come già detto, confessò ogni cosa ai suoi compagni che non poterono evitare di gettarlo in mare per salvarsi. Poi sappiamo del salvataggio grazie ad una balena che lo portò nel suo ventre fino a Bikini Button.

Cosa si era verificato poi? Che quel Dio Jahvè dapprima su tutte le furie, in realtà non intendeva far morire veramente Giona, ma voleva solo spaventarlo in modo che poi si pentisse. Non poteva farlo perché Giona, in fondo, era buono e aveva sempre osservato le sue leggi. E allora che fece per salvarlo? Chiese al Re Nettuno, che era il dio del mare, di soccorrere Giona in qualche modo.

E così il re Nettuno incaricò una balena, che si trovava nei paraggi di Giona in pericolo di vita fra le onde, di salvarlo e portarlo fra mani sicure perché si rifocillasse. A Bikini Button naturalmente.

Occorre dire che fu lo stesso Re Nettuno, sempre su disposizione del Dio Jahvè, a scatenare la tempesta ai danni di Giona e i suoi compagni di viaggio, ma poi sapeva di dover intervenire per salvarli come sappiamo.

Ma ecco che il mistero non finisce qui perché il Dio Jahvè, non dimenticando il favore fatto a lui dal Re Nettuno, per aver salvato Giona da morte sicura, con il viaggio di SpongeBob che sta per concludersi, da un certo momento in poi, non sarà più senza corona a causa del furto perpetrato dal terribile Shell City. Non ne avrà più bisogno perché il suo capo sarà cinto da una luminosa aureola, come quella dei santi e di Gesù stesso.

SpongeBob si risveglia dal sogno

E cosa ne sarà del nostro eroe SpongeBob al rientro a Bikini Button? In verità quando egli si era addormentato al rientro a casa sua, come già raccontato sin qui, dopo essere stato da Waterman & Supervista, aveva sognato. E per ultimo c’è stata la meravigliosa visione di Giona il profeta che gli svela il progetto di Dio sul suo conto, ossia che dovrà svolgere una grande missione nella sua città di Bikini Button, ma anche in altre città del mondo sottomarino. E questo già lo sappiamo.

Insomma, SpongeBob sarà un profeta anche lui e tutti del mondo marino lo stimeranno come una persona di grande sapienza. Essi, poi, dovranno rispettare in modo speciale il Re Nettuno, che sarà più che un re, perché il suo volto sarà avvolto da un’aureola luminosa e parlerà per bocca del suo ministro SpongeBob. Meglio, da quel momento sarà riconosciuto come Dio con l’iniziale maiuscola, quindi ben più che Re.

La vita del mondo sottomarino, poco per volta, cambierà e sarà possibile vivere anche in superficie, sulla terra e gustare i piaceri del giorno e della notte. Il sole che scalda ed illumina; la pioggia che rinfresca dal caldo e irrora i campi in modo che germoglino i frutti della terra. E poi la meraviglia del cielo notturno con stelle che non si contano; con la luna che brilla e ispira gli innamorati. Ecco i pregi che finora hanno avuto solo gli uomini e gran parte di loro, però, non hanno saputo apprezzare tutto ciò, portando alla distruzione di ogni cosa. E a causa di ciò è giunta l’ora della loro rovina che si profilerà o prima o poi. Tutte le profezie, infatti, hanno continuamente predetto, la possibile fine del mondo per i loro abitanti. La più famosa di queste è un testo sacro della Bibbia chiamato Appocalisse. Ma per gli uomini buoni e retti è stata assicurata la vita eterna su un’altra terra in cui non ci sarà il mare e quelli del mondo marino, che vi hanno vissuto fino a quel momento, potranno uscire sulla superficie terrestre. Essi, poco per volta riusciranno a vivere come terrestri e a rigenerare la vita compromessa dagli uomini malvagi puniti con le conseguenze delle catastrofi naturali. Tutto questo è stato promesso a quelli di Bikini Button e di tutte le città come questa e SpongeBob Squarepants dovrà essere ascoltato e rispettarlo come un profeta simile a quel Giona profeta antico, vissuto con loro per quattro anni.

Perché SpongeBob SquarePants è speciale? Cosa simboleggia questo cartone animato?

Prima d’altro è bene collegare questa mia versione sul cartone animato impersonato da SpongeBob Squarepants, che spopola nelle serie prodotte dal cinema e da internet, ad una precisa metafora di vita incentrata sul famoso “segno di Giona”, punto focale del Cristianesimo. Si è parlato con molta semplicità su questo segno ma più specificamente come può essere interpretato in rapporto a Gesù Cristo il Figlio di Dio Padre o, se vogliamo andare alla sua radice, il Dio Jahvè della Bibbia?

Vediamo certe interpretazioni in proposito che ho tratto dal web:

« […] Inizia Gesù con un enigmatico indovinello sul “segno di Giona”.

L’apostolo Matteo ne dà un’interpretazione :

– come Giona è stato tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo starà tre giorni e tre notti nel ventre della terra.

L’apostolo Luca dà un’altra interpretazione:

– come Giona fu un segno per i Niniviti, così Gesù è un segno per la generazione presente.

Questa spaccatura cresce andando avanti nel tempo e attraversa i Padri della chiesa e il medioevo; ne vien fuori un caleidoscopio di Cristi con tanti Gesù diversi.

E non solo Giona, ma tutto il libro di Giona diviene un proto-vangelo da cartone animato, con Niniviti, balena, marinai, profeti e tempesta che cambiano continuamente di significato.

Giona e Gesù diventano due gemelli. […] ».

Ecco già un primo passo, molto pittoresco, per dar valenza all’enorme potenzialità insita nei racconti e particolarmente nei cartoni animati che si fanno loro peculiare strumento espressivo di animazione. Ma farò vedere che il cartone SpongeBob SquarePants è qualcosa di più, perché è una sorta di ragazzo speciale, diciamo un singolare bambino per la sua indole fanciullesca e spensierata. SpongeBob apre l’orizzonte assai velato attorno alla mistero riposto volutamente dal Cristo per scuotere l’animo umano preso dalla crapula. Tuttavia come si fa a credere al mistero della risurrezione dei morti che si contempla appunto nel “segno di Giona”?

La via dei segni e dei simboli

Questa di seguito è la descrizione che si fa sul conto di SpongeBob SquarePants, che ho tratto da wikipedia, beninteso conta anche esaminare la figura del suo amico inseparabile Patrick Stella e vedremo perché:

«Il significato di SpongeBob SquarePants in inglese é “Bob la spugna con pantaloni quadrati”. È una spugna di mare, sempre allegra e felice. Lavora al Krusty Krab, un fast food sottomarino, dove cucina i Krabby Patty, i panini più gustosi dell’Oceano. Abita nella città di Bikini Bottom e la sua casa è a forma di ananas. I suoi hobby sono: andare a caccia di meduse con il suo migliore amico Patrick, fare bolle di sapone ed allenarsi con la sua amica Sandy nel Karate. Nonostante Squiddi non sopporti Spongebob e la sua spensieratezza, non capisce che costui è arrabbiato con lui, infatti gioca quasi sempre a giochi infantili disturbandolo ogni giorno.

Patrick Stella: è il migliore amico di SpongeBob, una stella marina rosa un po’ in sovrappeso. È un personaggio molto comico, condivide sempre le passioni e le idee di SpongeBob. Infatti anche i suoi hobby sono uguali a quelli dell’amico. Indossa sempre dei bermuda a fiori ed abita sotto una roccia.»

Detto questo, per riuscire a intravedere i diversi segni e relativi simboli di riferimento di SpongeBob e del suo amico Patrick Stella, da ritenere entrambi come le due facce di una stessa medaglia, occorre rivedere un particolare passo evangelico per trovarvi i possibili nessi corrispondenti. Questo perché abbiamo legato ogni cosa di SpongeBob con la chiesa di Foligno ideata dall’Architetto Fuksas, quella dedicata a San Paolo Apostolo e alle misteriose apparizioni di Giona il profeta biblico, sia a SpongeBob  che a Fuksas, l’architetto della chiesa suddetta. E dulcis in fundo ogni cosa di SpongeBob risulta poi legato al problematico “segno di Giona” che sembra unire fra loro Gesù a Giona quasi come due ideali gemelli.

Il passo evangelico descrive minuziosamente lo scenario della crocifissione di Gesù ed è raccontato nel Vangelo di Giovanni, in particolare nel capitolo 19, 17-30:

« [17] Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota, [18] dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù nel mezzo. [19] Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: “Gesù il Nazareno, il re dei Giudei”. [20] Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. [21] I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: “Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei”. [22] Rispose Pilato: “Ciò che ho scritto, ho scritto”.

[23] I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. [24] Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:

Si son divise tra loro le mie vesti

e sulla mia tunica han gettato la sorte.

E i soldati fecero proprio così.

[25] Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. [26] Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”. [27] Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

[28] Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: “Ho sete”. [29] Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. [30] E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo, spirò.».

Dunque, andiamo per ordine per estrapolare i segni e simboli relativi che rimandano al cartone SpongeBob:

Il primo segno e simbolo è la spugna imbevuta di aceto.

Quando a Gesù, agonizzante sulla croce, venne offerto aceto dai soldati romani, probabilmente si trattava di una bevanda in uso nell’antica Roma che, per via della sua economicità, era diffusa presso il popolo ed i legionari.

Di conseguenza il gesto dell’offerta a Gesù di questa bevanda indurrebbe a ritenere che essi abbiano compiuto un atto misericordioso e non un accanimento nei suoi confronti.

Questa bevanda veniva chiamata posca e la si ricavava miscelando acqua e aceto, ottenendo così una bevanda dissetante, leggermente acida, e dalle proprietà disinfettanti.

Ecco il primo chiaro riferimento a SpongeBob in quanto ha il corpo fatto di spugna, appunto. Non solo, ma l’altro fatto, che la spugna sia imbevuta della bevanda dissetante ed economica, ci riporta all’ultima cena di Gesù con gli apostoli allorché Gesù istituì il rito centrale della Santa Messa.

In quanto alla Chiesa istituita da Gesù, simboleggiata per mezzo di una pietra, e ben evidente ancora il riferimento alla conformazione corporea e dei pantaloni di SpongeBob simile ad un parallelepipedo in evidente accostamento alla pietra cubica, la stessa cui è conformata la chiesa di Foligno fatta da Fuksas. E poi occorre rilevare che il gesto della spugna imbevuta di aceto ha coinciso all’ultimo momento in vita di Gesù, perché subito dopo esalò l’ultimo respiro e morì. Quasi a rimandare appunto a SpongeBob un successivo intervento nel mondo che sarà dopo alla sua fine.

Per conto della Chiesa di Cristo è interessante rilevare un simbolo assai significativo. Le vesti di Cristo che i soldati romani divisero per quattro, possono benissimo rappresentare i pantaloni quadrati di SpongeBob e la tunica all’indumento destinato al Re Nettuno simile ad un Dio con l’aureola. Naturalmente gli esegeti della Chiesa di Gesù non se ne abbiano se ho spinto sino a tal punto il significato sul mistero delle vesti di Gesù spartite fra i soldati romani. Ma si tratta di un adattamento di animazione di cartoni che hanno la funzione di servire da metafora con possibili ipotesi di eventuali progetti salvifici divini, come già detto nel brano “SpongeBob si risveglia dal sogno”.

Resta un ultimo segno e simbolo relativo a SpongeBob, quello che riguarda la sua casa a forma di ananas. Questo frutto esotico, ci ricorda la pigna degli abeti, con dentro i pinoli e il passo è breve per trovarne tanti corrispondenti simboli, che prevalentemente sono di origine pagana, ossia del tempo prima dell’avvento della religione di Gesù.

La pigna è un simbolo che ripercorre molto spesso l’architettura romana e che è rimasto infiltrato anche nel simbolismo cristiano. Il significato più chiaro che possiamo trovare è quello che la associa allo “0”, quindi all’uovo cosmico, alla nascita, al principio. Così come l’uovo è anche simbolo dell’anima, è facile trovare la pigna nei vecchi cimiteri, o sui cancelli di ingresso delle ville patrizie. L’illustrazione qui sopra ci mostra la foto di una pigna che si trova in un cortile del Vaticano che va sotto il suo nome. Ecco giusto un significavo legame con la casa di SpongeBob destinato alla missione che sappiamo.

E veniamo al simbolo riservato a Patrick Stella, l’amico inseparabile di SpongeBob. Egli è una stella marina di cui il numero cinque può benissimo legarsi ai cinque pezzi di stoffa delle vesti di Gesù. Inoltre sappiamo della stella che servì ai tre re magi per arrivare a Betlemme per adorare il Bambino Gesù, come dire dov’è Patrick Stella là si trova SpongeBob.

E per concludere in favore di SpongeBob SquarePants vale il significato comune del gesto di “gettare la spugna” che è come dichiararsi vinto, ma la stessa cosa si può dire della “Pietra scartata dai costruttori”, riferita al cristianesimo. E allora, noi che ormai sappiamo quanto sia prezioso SpongeBob, simile ad una singolare “pietra”, vogliamo fare come i “cattivi costruttori” al tempo di Gesù?