Il disturbante omicidio di Tristan Brübach

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La cronaca nera internazionale ci racconta spesso di atti efferati e cruenti, dove la follia umana raggiunge livelli inimmaginabili. Il caso di Tristan Brübach è probabilmente uno dei più spaventosi e atroci esempi di questo fenomeno. Una storia accaduta in Germania alla fine degli anni novanta, con una serie di caratteristiche particolari che trasmettono un forte senso di inquietudine.

Tristan Brübach

1998. Tristan Brübach è un ragazzo di 13 anni che vive a Francoforte insieme al padre e alla nonna. Da tre anni cresce senza la madre in quanto si è suicidata nel 1995. Per questo motivo è stato costretto ad adattarsi e a sviluppare un’indipendenza maggiore rispetto ai suoi coetanei. Esce spesso da solo, usa i mezzi pubblici e da qualche tempo ha cominciato anche a fumare sigarette. È un amante degli animali e dei videogiochi, ha un carattere tranquillo e purtroppo è spesso vittima di scherno e atti di bullismo da parte di alcuni ragazzi del vicinato.

Il 26 Marzo è l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Pasqua. Tristan si reca a lezione ma quella mattina accusa un dolore alla schiena e chiede all’insegnante se può uscire prima. Il professore acconsente e il ragazzo esce alle 13:30, prendendo un autobus e dirigendosi alla stazione dei treni di Frankfurt-Höchst. Secondo alcune testimonianze Tristan rimane a giro nei pressi di quella zona fino alle 15:20, dopodiché si perdono le sue tracce. Poco più di mezz’ora dopo, giungerà una terribile scoperta.

Sono circa le 16:00 quando un gruppo di ragazzi passa nel Liederbach Tunnel, un cunicolo situato sotto al cavalcavia, spesso utilizzato dai giovani come scorciatoia. Quel giorno però troveranno qualcosa di totalmente impensabile. Dentro la galleria è presente un corpo senza vita, brutalmente martoriato.

Viene avvisata la Polizia, che identifica il cadavere. Si tratta di Tristan Brübach. I successivi accertamenti sveleranno una dinamica particolarmente scioccante.

Il ragazzo è stato picchiato e strozzato fino a a che non ha raggiunto uno stato di incoscienza. Successivamente la sua gola è stata tagliata da un orecchio all’altro, in maniera talmente profonda da arrivare quasi alla decapitazione. Infine è stato trascinato all’interno del tunnel, ed è lì che il suo assalitore ha perpetrato una serie di atti atroci. Sul corpo sono presenti una serie di mutilazioni. L’omicida ha asportato i testicoli e pezzi di carne dalla coscia e dalla parte superiore della gamba.

Uno scenario agghiacciante che lascia tutti esterrefatti. L’omicidio di Tristan è opera di una mente sadica e perversa, che ha spezzato un’innocente vita senza alcuna pietà. Gli investigatori ritengono che il delitto si sia consumato in un arco temporale di quindici minuti. L’assassino ha svuotato lo zaino della vittima e su uno dei libri di scuola viene rilevata un’impronta digitale insanguinata. L’arma del delitto, un coltello con lama seghettata, è stata pulita su uno dei quaderni.

Sia lo zaino che il coltello non sono presenti sulla scena del crimine.

L’indagine

Le indagini si avviano e iniziano a giungere alcune testimonianze importanti. Il racconto di tre bambini fornisce dettagli piuttosto inquietanti.

Sono le 15:30 del 26 Marzo quando tre giovani si apprestano a passare dal Liederbach Tunnel, ma prima di varcare l’ingresso notano che all’interno della galleria è presente un uomo che sembra essere piegato sopra a qualcosa. A questo punto i ragazzi decidono di tornare indietro. Gli investigatori sono convinti che i testimoni abbiano inconsapevolmente assistito all’omicidio di Tristan.

Nel frattempo alle autorità giunge una segnalazione da parte di un’altra testimone, la quale dichiara di aver visto un soggetto vicino alla scena del crimine il pomeriggio del 26 Marzo alle ore 15:00. Alto circa 1 metro e 75 centimetri, lunghi capelli biondi raccolti in una treccia, con indosso un cappello. Occhi chiari e fisico magro. Sotto la narice sinistra sembra avere un labbro leporino oppure una profonda cicatrice.

La Polizia realizza un identikit.

Nei mesi successivi giungeranno agli inquirenti una serie di dichiarazioni convergenti da parte di bambini e ragazzi che riportano di un bizzarro personaggio che si aggirava in zone limitrofe nelle settimane e mesi precedenti l’omicidio. L’individuo era solito infastidire i bambini importunandoli e spaventandoli. In un’occasione avrebbe anche chiesto a un gruppo di ragazzi di comprargli qualcosa, offrendo in cambio dei doni. La descrizione fisica è sovrapponibile a quella dell’uomo visto nelle vicinanze del luogo del delitto.

Dopo la morte di Tristan la Polizia si mise alla ricerca di questo soggetto, ma non riuscirono a rintracciarlo.

Il 7 Aprile 1998, agli ispettori di Francoforte arriva una chiamata da un telefono pubblico della stazione di Höchst. Dall’altra parte del filo c’è qualcuno che dichiara di essere l’assassino di Tristan. Si descrive come alto 1 metro e 80 centimetri, con lunghi capelli neri. Chiede di essere arrestato e interrompe la telefonata.

Gli agenti si dirigono alla stazione e setacciano la zona, ma non trovano la persona in questione. Il killer ha realmente cercato di mettersi in contatto con le autorità? È stato un tentativo di depistare le indagini, descrivendosi in maniera diversa rispetto alle testimonianze? Oppure si è trattato di uno scherzo di pessimo gusto da parte di qualche mitomane? Un episodio che sarà destinato a rimanere nell’ombra.

Le indagini proseguono e nel corso del tempo vengono investigate migliaia di persone e raccolte numerose dichiarazioni. Nonostante ciò non sarà possibile risalire al responsabile dell’omicidio. L’investigazione sembra essersi arenata, e per quasi un anno non si registreranno ulteriori sviluppi.

Nel marzo 1999, in una foresta distante 35 km dalla scena del crimine, viene ritrovato lo zaino di Tristan. Al suo interno è presente una mappa della Germania. Il testo è scritto in lingua ceca. Dato che la vittima non parlava ceco, gli investigatori giungono alla conclusione che si tratti di un oggetto appartenente a qualcuno che ha utilizzato la borsa di Tristan.

Purtroppo però anche questo elemento non porterà a una svolta decisiva.

Gli anni trascorrono e il caso si raffredda. Dopo l’omicidio il Liederbach Tunnel viene chiuso e diviene presto un luogo su cui circolano leggende urbane e storie inquietanti. Racconti che si basano su una vicenda tristemente reale.

Nel 2013 l’inchiesta viene riaperta e gli inquirenti annunciano di essere al lavoro su alcune piste investigative.

Dopo tre anni, nel 2016, la Polizia dichiara di avere inquadrato un sospettato: Manfred Seel. Un uomo nato nel 1946 e che lavorava come giardiniere, conducendo apparentemente una vita regolare e al di fuori di ogni sospetto. Soltanto nel 2014, dopo la sua morte, emergerà una sconvolgente realtà. La figlia, rovistando negli oggetti di casa, ritroverà all’interno di un barile alcuni resti umani. Questa rivelazione porterà alla scoperta di uno scenario agghiacciante e farà emergere che Manfred Seel era un serial killer che tra l’inizio degli anni ’70 e l’inizio degli anni 2000 uccise almeno cinque donne. Il suo modus operandi prevedeva la tortura e lo smembramento delle vittime. Un modo di agire che agli investigatori ricorda l’omicidio di Tristan.

Tuttavia permangono delle differenze. Innanzitutto la scelta della vittima, in quanto Seel uccideva giovani donne e di conseguenza un ragazzo di 13 anni sembrerebbe non rientrare nel profilo delle vittime. Inoltre il suo aspetto fisico non corrisponde con quello delle descrizioni fornite a ridosso del delitto. La Polizia rilevò sei delle sue impronte digitali e fece una comparazione con quella rilevata sulla scena del crimine del Liederbach Tunnel: nessuna di esse combaciava.

Dopo oltre un anno di indagini, gli investigatori annunciarono che Seel non era più considerato un sospettato per la morte di Tristan.

A distanza di 23 anni l’omicidio di Tristan Brübach rimane irrisolto.

Un caso singolare e agghiacciante, dove è rimasta coinvolta una giovane vita. Un ragazzo tranquillo che quel giorno si è trovato sulla stessa strada di un soggetto che aveva deciso di mettere in atto le sue fantasie deviate. Un evento totalmente imprevedibile e nefasto.

La speranza è che attraverso le indagini forensi o tramite testimonianze possano prima o poi venire fuori gli elementi per risolvere definitivamente la faccenda, in modo da poter restituire giustizia a una morte crudele e sconvolgente.

Fonti:

mordfall-tristan.de – Murder of Tristan Brübach – A Cold Case from Germany
unresolved.me – Tristan Brübach