A che cosa ci porterà la transizione ecologica?

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Tanto ci complichiamo la vita di oggetti e tecnologie, tanto ce la semplifichiamo in altri settori, ad esempio nel pensare, nel comunicare, nei linguaggi, a riprova del fatto che poco ci interessa la relazione con il prossimo, e ancor meno l’approfondirla perché, a causa di impegni pregressi, dobbiamo subito venire al sodo: siamo diventati realistica cronaca dell’umano, invece che incarnarne la sostanza di ragione e spirito. Prevale la meccanica sulla volontà (traduco, il digitale sull’analogico).

Marta Sesana, Poser, tempera su carta, 43×25, 2021

Viviamo dunque in un periodo di ristrettezze logiche, perciò prevedo novità in arrivo per la lingua. Già leggo ovunque alcol al posto di alcool, Vale al posto di Valentina, amò al posto di amore, TVB e altri acronimi a sostituire intere frasi, e sull’onda della semplificazione prevedo che si dirà spaso al posto di spasso, ocio al posto di occhio, tuto al posto di tutto, come nel dialetto veneto si fa da sempre. Le frasi si contrarranno per adeguarsi alle esigenze dei tempi e delle incombenze da rispettare, e gli spazi tra le parole spariranno, vedobenediguarir, dirà il paziente che occupa un posto da troppi giorni, misacheticonvien, risponderà il medico in visita ospedaliera, voltandogli le spalle per recarsi velocemente nella stanza accanto.

Sarà la morte della punteggiatura.

Chiara Sorgato, Shout-sough-grouse-mouth-louse-poo, olio su tela, 120×120 2020

Le parolefrasi saranno algoritmi anglofoni, bitcoin, loggare, taggare, spoilerare, quarkasare, – mi suggeriscono che questi vocaboli appartengono all’uso corrente (ehi, ma io ho inserito pure un intruso: quale?).

L’Accademia della Crusca chiuderà per mancanza di parole.

I dizionari saranno un pallido e pesante fardello per quelli che ancora li ricordano; nessuno si interesserà più di filologia ma almeno una buona ci sarà? E come, Sveva Casati Modignani non avrà più lettrici. Un cinefilo riscoprirà con giusta tempistica la figura antesignana e profetica di Bombolo che in un film asseriva, d’un sol fiato: “mavattelappijainterculo”.

Ai posteri questarduasentenzadèdico.