Charlie Chop-Off: il terribile serial killer di bambini che terrorizzò Manhattan

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Nell’esplorazione delle aree più oscure della cronaca nera capita spesso di imbattersi in vicende che vanno oltre qualsiasi immaginazione, vere e proprie espressioni di menti deviate e perverse. La storia di Charlie Chop-Off è una di quelle che rimangono particolarmente impresse, sia per la giovanissima età delle vittime che per la modalità con cui gli è stata sottratta la vita.

Una serie di atti atroci e crudeli che lasciano scioccati.

Le vittime

9 Marzo 1972. È un giorno di pioggia e Douglas Owens, un bambino di 8 anni residente a Harlem, esce per fare delle commissioni. Quando Douglas tarda a tornare si avviano le ricerche e si giungerà così ad una terribile scoperta. Il corpo del bambino giace sul tetto di un edificio poco distante dalla sua abitazione. È stato accoltellato 38 volte, gli sono state tolte le scarpe e il suo apparato genitale è stato brutalmente martoriato con un’arma da taglio.

Un omicidio terrificante e inspiegabile. Le successive indagini cercarono di risalire al colpevole, ma senza esiti positivi.

20 Aprile. Un bambino afroamericano di 10 anni esce di casa senza fare ritorno. Il suo corpo viene ritrovato nel corridoio di un condominio di West Side, in condizioni gravissime. La vittima è stata accoltellata, sodomizzata e il suo pene è stato rimosso. Anche in questo caso le scarpe sono state tolte.

Miracolosamente riuscirà a sopravvivere e a fornire una descrizione del suo assalitore. Carnagione olivastra, magro, con un neo sulla guancia e un’andatura claudicante. Gli aveva detto di chiamarsi Michael e gli aveva promesso di dargli dei soldi se lo avesse seguito.

La Polizia realizzò un identikit.

Particolare piuttosto macabro, il membro che era stato asportato alla vittima venne recuperato da un ufficiale in un parco della zona, mentre un gruppo di bambini stava giocando con esso.

23 Ottobre. Sono le 17:30 quando Mary Hubbard denuncia la scomparsa del figlio Wendell, di 9 anni. La signora racconta di averlo lasciato a giocare nel cortile dietro casa quando ha improvvisamente perso le sue tracce. Le ore passano ma del bambino non ci sono notizie. Intorno alle 21:45 tre ragazzi si imbattono in un corpo senza vita, situato sul tetto dello stesso condominio dove viveva la famiglia Hubbard. Si tratta del cadavere di Wendell. Anche in questo caso il bilancio è tragico.

Accoltellato 17 volte su petto, addome e collo. La vittima è stata anche sodomizzata e il suo pene è stato reciso e portato via. La situazione è sempre più allarmante: nella zona si aggira un serial killer spietato e malato, che sceglie giovani prede infliggendogli sofferenze terribili.

7 Marzo 1973. Nella zona di East Harlem è sparito un altro bambino. Si tratta di Luiz Ortiz, 10 anni. Risulta scomparso dalla sera prima, quando la madre lo aveva mandato a comprare del latte e del pane. Purtroppo anche in questo caso si verificherà lo scenario peggiore. Il suo cadavere viene localizzato sulla tromba delle scale di un seminterrato. Sul suo corpo sono state inflitte 38 coltellate e i genitali sono stati rimossi.

Stavolta le autorità ricevono numerose testimonianze da parte di persone che hanno visto uno strano uomo aggirarsi per quell’area. Un soggetto dai 30 ai 40 anni, di origine ispanica, magro, con cicatrici da acne sulla faccia. Probabilmente ha un neo vistoso sulla guancia sinistra e una voce rauca. Ha usato gli pseudonimi “Tony” e “Michael”.

L’intera zona è nel panico più totale e chiede che questo soggetto venga fermato il prima possibile. Il serial killer viene soprannominato Charlie Chop-Off.

Le indagini si fanno sempre più serrate e gli inquirenti cercando di restringere il campo. Purtroppo un altro evento nefasto è alle porte.

17 Agosto 1973. È il tardo pomeriggio quando una donna che sta passeggiando con il suo cane si imbatte in uno scenario spaventoso. Il corpo senza vita di un bambino, parzialmente svestito. È stato ucciso a colpi di rasoio e gli sono state tolte le scarpe. I genitali sono intatti.

La vittima sarà in seguito identificata come Steven Cropper, 7 anni, un bambino che viveva con la famiglia nelle vicinanze del luogo del ritrovamento. Un altro inquietante omicidio, con alcune somiglianze ma anche con qualche differenza rispetto ai precedenti. Si tratta del solito assassino?

Le indagini

Gli investigatori cercarono di rintracciare il responsabile, arrivando a identificare alcuni soggetti che poi si rivelarono innocenti. All’improvviso però sembrò giungere una svolta.

La Polizia inizia a concentrarsi su uno strano soggetto che era già stato segnalato negli anni precedenti. Il suo nome è Erno Soto. Il 24 Maggio aveva tentato di molestare un bambino di nove anni, per questo motivo era stato rinchiuso in una prigione psichiatrica.

Soto assomiglia fisicamente all’identikit del killer. Ha 33 anni e conosce le zone degli omicidi. Alcuni testimoni riconoscono in lui l’uomo che era stato visto aggirarsi sui luoghi.

Di origine portoricana, si era da poco ricongiunto con la moglie dopo essersi separato. Tuttavia nello stesso periodo la consorte aveva intrattenuto una relazione con un uomo di colore, da cui aveva avuto un figlio. Erno aveva inizialmente deciso di andare avanti lo stesso crescendo il bambino, ma con il passare del tempo iniziò ad assumere comportamenti sempre più violenti, tanto da essere internato più volte in un centro per la salute mentale. Nella sua vita aveva già avuto guai con la giustizia ed era stato incarcerato per furto e possesso di narcotici.

La teoria è che, visto il fatto che la maggior parte delle vittime era di carnagione scura, l’uomo avesse cercato una sorta di valvola di sfogo per la questione del tradimento uccidendo bambini che gli ricordavano il figlio che la compagna aveva avuto da un’altra relazione.

Erno Soto viene arrestato e confessa l’omicidio di Steven Cropper, ma allo stesso tempo nega qualsiasi responsabilità per i precedenti assalti e delitti.

La vittima sopravvissuta, sebbene dichiarò una certa somiglianza, non riconobbe con certezza Soto come il suo assalitore. I funzionari della struttura psichiatrica dove il sospettato era recluso affermarono che per almeno uno degli omicidi si trovava in custodia e che quindi non poteva essere lui l’assassino. Nonostante ciò, una volta interrogati dalla Polizia rivelarono che qualche volta il paziente era riuscito a fuggire dall’edificio senza permesso.

I sospetti degli inquirenti su Erno Soto aumentano sempre di più, tuttavia viene giudicato incapace di sostenere un processo a causa della sua instabilità mentale e per questo motivo viene rinchiuso in un istituto psichiatrico di massima sicurezza.

Un caso risolto?

La vicenda si chiuse così, nel mezzo di un limbo tra risolto e irrisolto.

Proviamo a questo punto a prendere in considerazione i punti a favore e a sfavore della colpevolezza di Soto. C’è la somiglianza con l’identikit. Il profilo geografico sembrerebbe coincidere ed era stato già segnalato in precedenza come persona da investigare. Dopo il suo arresto non si sono verificati altri delitti con quelle particolari e cruente caratteristiche.

C’è la confessione per quanto riguarda l’assassinio di Steven Cropper. Non possiamo sapere se l’imputato si sia dichiarato colpevole a causa di un suo reale coinvolgimento o per via della sua precarietà mentale, ma anche se fosse veramente il responsabile di quel delitto restano alcuni punti da chiarire.

Sebbene nell’omicidio di Steven ci siano alcuni tratti in comune con i precedenti, sia per vittimologia che per il fatto di aver tolto le scarpe al bambino, permangono alcune differenze evidenti.

Innanzitutto la mancata mutilazione dei genitali, elemento che aveva tristemente caratterizzato gli altri assalti. In aggiunta l’utilizzo di un’arma diversa, in quanto Cropper è stato ucciso con un rasoio e non è stato accoltellato.

Può essere che il serial killer abbia modificato il suo modus operandi oppure l’omicidio di Steven Cropper è slegato dai precedenti?

Charlie Chop-Off è stato catturato o è rimasto impunito?

Domande che per il momento restano senza una risposta. Non ci resta che confidare nel fatto che in futuro si possano avere delle certezze definitive, in un senso o nell’altro.

Quello che a oggi è sicuro è che nei primi anni ’70 la zona di Manhattan è stata sotto l’attacco di uno dei serial killer più sadici e depravati che la storia abbia mai conosciuto. Una mente malata che senza nessuna pietà ha spezzato delle giovani e innocenti vite.

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Fonte

The Mysterious Charlie Chop-off – Katherine Ramsland

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