La casa di musica dei Bell Orchestre

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Oltre ad aver condiviso la militanza negli Arcade Fire, Richard Dee Perry e Sarah Neufield -quest’ultima collabora ancora con la band, ma solo nei live, mentre Richard è un “membro ufficiale”- condividono un progetto parallelo che risale a prima del debutto discografico della band di Funeral.

I Bell Orchestre sono un sestetto canadese formato oltre dai già citati Richard e Sarah, anche da Pietro Amato -cornettista-, Kaveh Nabatian -trombettista, tastierista e alla gongoma- , Mike Feuerstack -chitarra e lap steel- e Stefan Schneider -batterista.

Inattivi discograficamente dal 2009, il sestetto ha deciso di riunirsi per registrare un album che fosse libero dalle convenzioni musicali, da ogni forma precostituita ed organizzata e figlio della madre del Jazz: l’improvvisazione.

Bell Orchestre - V: Movement (Official Music Video)

Liberi. Liberi di registrare un disco nella tenuta della Neufield nel Vermont, lontani dalla città ed immersi nella natura per liberare il loro caos creativo, senza nessun punto di riferimento, o meglio, uno sì, Bitches Brew di Miles Davis. Registrato in soli tre giorni – dal 19 al 21 agosto del 1969- e generato grazie ad un improvvisazione collettiva guidata da Miles.

Così, con l’aiuto dell’ingegnere del suono Hans Bernhard, i Bell Orchestre hanno trasformato la tenuta della Neufield in un ambiente creativo, atto a generare questo disco: House of Music.

Diviso in dieci movimenti, il terzo disco dei Bell Orchestre è un viaggio lungo tre quarti d’ora che ci porta in vari lidi musicali: il post rock, il jazz, suggestioni neo classiche, il tutto però con un amalgama eccezionale.
Un viaggio tra atmosfere cosmiche, ritmi sincopati ma anche riflessivi, in un flusso creativo veramente notevole. House Of Music è confortevole come quando di ritorno da una giornata di lavoro e con un “buco” necessario per ascoltare un nuovo disco premiamo play, sperando che quei tre quarti d’ora ci portino in un posto che solo la musica conosce. Lontano, dove decidetelo voi.

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