In And Out: il rock non convenzionale dei Blue Coffee

“Nulla è durevole quanto il cambiamento. Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare. Tutto fluisce, nulla resta immutato.”

Eraclito

Questo profondo pensiero del famoso pensatore greco, ci conduce direttamente all’approfondimento della band di cui parleremo oggi, ovvero i Blue Coffee, e del loro nuovo album In and Out.

La loro musica si contraddistingue per un Rock non convenzionale e non incasellato, segue le sonorità dell’Indie British colorato dall’influenza del Jazz e del Blues. I membri del gruppo sono rispettivamente: Gautier Rodriguez – Voce / Chitarra- Nicolas de Bank – Batteria / Voce – Sebastien Tourel – Basso – e François Debiol – Chitarra.

Come è avvenuto il loro incontro?

Galeotta è stata la perdita di un loro amico comune (musicista con cui suonavano in 2 diverse band) a farli incontrare alla fine dell’estate del 2017. Si rivedranno poi di nuovo nel Gennaio del 2018 ed in loro arde l’acceso desiderio di lavorare insieme. È così che nel Febbraio dello stesso anno, curiosi di sapere dove la scia d’ispirazione intenti più che mai a seguire li condurrà, decidono di intraprendere il loro viaggio musicale insieme, e di lì a poco inizieranno anche le prime vere sessioni del gruppo.

La co-cantante Aurelie Cestari lascerà la band alcuni mesi dopo ed entrerà in scena il chitarrista Francois Debiol. La formazione è influenzata da gruppi o artisti come Radiohead, Artic Monkeys, David Bowie, The Cure, Foo Fighters, Alain Bashung, Les Innocents, Wilco, Nick Drake, Turin Brakes, Eels.

Il loro nuovo lavoro In and Out ci conduce a molteplici universi da sviscerare, al centro dell’uragano delle metamorfosi tra sentimenti e convinzioni da smascherare nel purgatorio delle emozioni.

Il primo pezzo Minor Opening tratta temi, questioni sociali come le molestie scolastiche, i potenti reef del brano portano allo scoperto l’insicurezza e la paura che situazioni del genere possono generare.

“If fakes cannot hide, now you see
It’s not a victory when you crushed me like this
Slicing all my memories just giving a breathe
If you would to kill me, then you’ve killed me twice”.

In In and Out è preponderante il senso di solitudine, suoni distorti di chitarre rendono l’angoscia provata palpabile, quesiti della psiche umana (rannicchiati nel limbo della mente) ai quali probabilmente non avremo mai esito.

“Self made soul, in and out those eyes
And all you could say with no analyse
Will get you down
You’re alone.”

Sense of Drama è un brano colmo di emotività che brama per tornare in superficie, rivolgere il viso al cielo sotto ad una pioggia battente. Rimpianti e desideri che si scontrano con il nostro senso del dramma.

“Try again. Fail again. Fail better”

“Just a break in time
From my point of view
And your sense of drama
Just a break in time
A little mistake
Huge consequences
The sky is crying
And my heart’s bleeding
All those fucking stuff comes to me
As i try to fix my heart
On the wrong side of the road and
Probably on the wrong way to get back home.”

Il viaggio sonoro continua con Leaf, Beside Faust, on a bench, Cats in green (dove la protagonista è la natura) Staples and Apples per poi giungere a Springtime, dove sono  la speranza e l’eterna primavera di un cuore a cantare, un muscolo cardiaco che nonostante tutto vuole continuare a pulsare e proseguire il cammino precedentemente interrotto.

“She’s walking by your side
You cant’ tell if it’s day or night
Things are on their way
You’d rather move but you choose to stay
You take another bridge
And wish you’ll never reach for the shore
There’s a voice in your head
But you pretend you don’t understand
Now you’re like a stone
Deep inside frozen waters
Waiting for the spring to roll again.”

L’album termina con Ponte Vecchio momenti da incorniciare nel quadro dell’esistenza, istanti nei quali fermeresti la clessidra del tempo.

“Please hold me in your arms and
Just keep on watching me
Forget about tomorrow
I don’t wanna know
Water is drying on your skin
And sun is rising again
Nothing down here is for real
Smile’s already back on your lips.”

Ci si accinge alla conclusione dell’articolo e per l’ultimo atto mi avvarrò delle parole di Alain Damasio, tratte dal suo libro L’orda del vento.

“Io credo invece che la memoria sia come i lingotti della sua fucina, duttile come metallo, adatta ad assumere qualsiasi consistenza, che non sia rigida ma specificamente plastica; è ciò che si dilata, fonde e contrae al bisogno dello spirito. Il vetro è solo tempo che non può più scorrere. Che si pone dunque fuori dal tempo. Un blocco di istanti a sé stante, separato da futuro o passato. Una stasi. Il vetro conserva ma non rammenta. Solo ciò che può fluire ricorda.”

Blue Coffee
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In and Out, il primo album dei Blue Coffee, è
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Testo: Emanuela Ginevra

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