Bruci La Città: la canzone donata a Irene Grandi da Bianconi dei Baustelle

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“La sensibilità non è donna, la sensibilità è umana. Quando la trovi in un uomo diventa poesia”.

Alda Merini

Quante canzoni portate al successo da cantanti come Patti Smith, Elisa, Mia Martini solo per citarne alcune sono state scritte da autori maschili? Moltissime ed è bello notare come in quei brani si possa toccare con mano la sensibilità dell’autore in questione, capace di mettere al servizio la propria penna per altre che avrebbero “indossato” meglio le sue parole.

Bruci la città di Irene Grandi è stata scritta da Francesco Bianconi dei Baustelle, ed aveva una sensibilità ed una femminilità adatta per essere cantata da una donna. Sicuramente lo stesso Bianconi se ne sarà accorto, prestando così la sua canzone ad Irene (come anche per La Cometa di Halley) che diede al brano un calore femminile come solo una donna poteva dare, anche se Francesco suonandolo spesso con la sua band deve esserne proprio affezionato.

Ascoltandolo su YouTube, il mio primo pensiero è stato: come abbia fatto a non pubblicarlo, o a non includerlo in uno degli album dei Baustelle?

Irene Grandi - Bruci la città (Official Video)

Bruci La città è una vera e propria canzone d’amore, dove l’uomo (nella versione interpretata dai Baustelle) farebbe di tutto per amore della sua amata: proteggerla e cullare il suo dolore, per lenirlo insieme, magari tuffandosi assieme in un amplesso guaritore e purificatore e profondo come l’amore per lei.

Tutto questo nella versione dei Baustelle si sente ancor di più rispetto all’interpretazione della Grandi, sicuramente più d’impatto e accattivante, ma senza il romanticismo e il pathos della versione del gruppo toscano, dove Francesco Bianconi, chitarra e voce, è accompagnato da un synth che odora di malinconia e nostalgia.

Questa è solo una delle tante canzoni scritte da uomini che con il loro spiccato lato femminile, anzi umano, quale è la loro sensibilità, hanno donato a delle voci femminili le loro parole interpretate con grazia, ma fuoriuscite da una sensibilità maschile.

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