Antropocene: un documentario per salvare il pianeta

L’uomo può essere considerato come il punto culminante del processo evolutivo, o come il suo più grande errore. Nessun’altra creatura gli assomiglia sia pure lontanamente. Nessuna è in grado di riflettere sul mondo, di fare progetti per migliorarlo e di sognare un pianeta più perfetto. Nello stesso tempo nessun’altra creatura rivela una tale capacità di comportamento distruttivo e di grossolano abuso del suo habitat. In un certo senso l’ umanità stessa sta diventando una specie di male sulla faccia del pianeta, che si diffonde con effetti insidiosi e prepara subdolamente la strada a una crisi assoluta e definitiva.

Questa non è la prima volta che la comunità della Terra si trova di fronte ad una crisi. Se non fosse stato per la drammatica scomparsa dei dinosauri, i mammiferi avrebbero avuto ben scarse possibilità di raggiungere la preminenza, con tutte le conseguenze che ci sono state per il più avanzato di essi, l’Homo sapiens. Dalla crisi quindi può scaturire il progresso, sempre ammesso che l’impeto delle trasformazioni non si spinga troppo in avanti e provochi la catastrofe.

Ogni crisi ha caratteristiche positive e negative. Può rappresentare una minaccia allo status quo, ma allo stesso tempo può essere considerata un sintomo di un male più profondo. Le crisi costituiscono allora la possibilità di correggere uno squilibrio e di passare ad un nuovo livello di organizzazione.

Nelle circostanze verificatesi in passato l’opera correttiva della biosfera ha avuto a disposizione migliaia, addirittura milioni di anni, per adattarsi alle nuove tensioni. Questa volta invece il tempo a disposizione è solo di pochi decenni, un periodo troppo breve perché la Terra possa rimediare ai guasti da sola, a meno che quest’opera non sia coadiuvata dal sostegno simbiotico dell’umanità.

Avventurarsi in un periodo di sviluppo senza precedenti, uno sviluppo inteso nel senso più vasto della parola e che comprende quello delle risorse della Terra e quello della capacità che l’uomo ha di porre rimedio agli abusi perpretrati. Se invece l’umanità fallirà la prova, allora finirà con l’essere scartato dalla legge evolutiva.

Affinché il successo ci arrivi, però, dobbiamo apprendere prima una dura lezione. Mentre spesso si può giungere all’adattamento con una politica di piccoli passi, migliorando a un indirizzo già stabilito, ci sono volte in cui bisogna compiere un ‘dietrofront’ deciso e ricorrere a un’ azione correttiva più drastica.

Il genere umano con tutte le sue industrie, ha alterato sensibilmente alcuni dei più importanti cicli chimici del pianeta. Abbiamo incrementato del 20 per cento il ciclo del carbonio, del 50 per cento quello dell’azoto, e di più del 100 per cento quello dello zolfo. Abbiamo aumentato il flusso di tossine nell’aria, nell’acqua e nella catena alimentare. Abbiamo ridotto il manto verde del pianeta e gli scarichi delle nostre industrie arrivano fino all’atmosfera superiore, e fino al cuore dell’ oceano. Inoltre, più crescerà la popolazione umana, più cresceranno questi elementi di disturbo.

Spero e confdo che metteremo a punto una tecnologia razionale ed economica che sia maggiormente in armonia con la Terra. Potenzialmente abbiamo l’intelligenza per imparare a collaborare con la Terra, anziché depauperarla.

Antropocene - L'epoca umana | Trailer Italiano Ufficiale

Antropocene è un termine diffuso negli anni ottanta dal biologo Eugene F. Stoermer e adottato dal Premio Nobel per la chimica Paul Crutzen per identificare concretamente una nuova epoca geologica caratterizzata dall’influenza delle attività umane sull’atmosfera.

Antropocene – L’epoca umana è un documentario del 2018, diretto da Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky e Nicholas de Pencier, frutto di un ampio progetto di ricerca, testimonia l’interferenza che l’attività umana ha prodotto sui cicli naturali del pianeta, proponendo una provocatoria e indimenticabile esperienza dell’impatto della nostra specie sulla Terra.

Un viaggio in sei continenti, per accostare i diversi modi nei quali l’uomo sta sfruttando le risorse terrestri e modificando la Terra come mai prima, più di quanto facciano i fenomeni naturali.

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