Questa storia comincia da un incontro. Un incontro casuale che partorirà una serie di eventi singolari e tenebrosi.
Roma, Estate 1986. Armando Lovaglio è un ragazzo di 17 anni che, dopo essere stato bocciato a scuola, decide di mettersi a cercare lavoro. Mentre consulta le offerte sui giornali, una in particolare cattura la sua attenzione: uno studio di tassidermia cerca un collaboratore.
Per Armando è l’offerta giusta e decide di presentarsi alla porta della Igor Taxermist, in Via Castro Pretorio. Suona al citofono e gli apre Domenico Semeraro, il titolare della bottega.
Alto circa 130 centimetri, 40 anni. Nato a Ostuni, Semeraro ha una storia particolare, caratterizzata da un’adolescenza difficile a causa della sua statura. Preso in giro dai coetanei e ignorato dalle ragazze, cresce sviluppando una mancanza d’affetto.
Proprio per questo motivo in età adulta cerca di colmare questo vuoto, e lo fa attorniandosi della presenza di giovani ragazzi. Semeraro ha ottime capacità oratorie ed è un personaggio magnetico, riesce così a soggiogare psicologicamente i suoi prediletti. Talvolta li attira in sé in cambio di qualche regalo, mentre altre volte arriva anche a minacciare i suoi beniamini.
Il rapporto tra i due comincia nel migliore dei modi. Lovaglio viene immediatamente assunto nello studio. Armando sogna da tempo una moto, ma i genitori non gliela comprano. Ci penserà così Semeraro a regalargliela, poco tempo dopo l’assunzione. Sarà l’inizio di un rapporto sempre più profondo: i due fanno gite insieme, Domenico aiuta Armando a prendere la patente per la moto.
Tutte queste attenzioni si concludono anche con dei rapporti sessuali.
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Le cose vanno avanti così fino al 1988, quando l’imbalsamatore si mette alla ricerca di una segretaria per il suo ufficio. Si presenta così al laboratorio Michela Palazzini, 18 anni. La ragazza viene assunta e in poco tempo si instaura un rapporto a tre con Domenico e Armando.
Ma qualcosa si rompe. Nel 1989 Michela scoprirà di essere rimasta incinta di Armando. I due hanno avviato una relazione di amore, e cominciano a vedere la presenza di Domenico come un ostacolo.
I rapporti si incrinano, Semeraro comincia a minacciare i due giovani, non vuole fargli vivere la loro relazione in maniera esclusiva, è morbosamente attaccato ad Armando. L’uomo possiede una serie di foto compromettenti e le intimidazioni si fanno sempre più pressanti, devono trovare una soluzione.
Nel frattempo nel 1990 nasce la bambina. Il 25 Aprile dello stesso anno Domenico invita Armando nel suo studio, insieme a Michela. Semeraro vuole convincere il ragazzo a restare con lui, non vuole che tutto quanto finisca. Ma Michela è irreprensibile, vuole andarsene via con il suo fidanzato e godersi la sua nuova vita con la bambina.
Dopo un’accesa lite Armando decide di andarsene con Michela, ma proprio in quel momento Domenico afferra un bisturi e si lancia contro di lui. Il ragazzo reagisce prontamente, prima lo disarma e successivamente lo strangola con il suo stesso foulard. Semeraro rimane senza vita.
I due ragazzi vogliono sbarazzarsi del corpo, così lo chiudono in un sacco e lo lasciano in una discarica. Il cadavere viene scoperto il giorno dopo, e attraverso i genitori di Lovaglio i carabinieri risalgono ai due giovani.
Comincia il processo e nel 1993 si conclude con la condanna di Armando a 15 anni di carcere, mentre Michela sconterà un anno per occultamento di cadavere.
Finisce così una triste storia, caratterizzata da mancanze affettive, rapporti morbosi, ricatti e violenze che finiscono in tragedia. Domenico e Armando cercavano attraverso il loro rapporto una luce in fondo al tunnel per realizzare una nuova vita, ma al contrario sono stati ancora di più inghiottiti dall’oscurità. Un caso amaro e cupo.
La vicenda ha ispirato il film L’imbalsamatore, diretto da Matteo Garrone.
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