Loud Like Love: il significato poetico del brano dei Placebo

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Love on an atom
Love on a cloud

“Non capirà mai nessuno, quanto amore ci mettevo a guardarti negli occhi.”

Erri De Luca

Il giro panoramico  della costa dall’alto, quel pomeriggio aveva una bellezza tutta sua, gli ingredienti c’erano tutti: due persone che si stavano conoscendo, annusando e un sole guidato dal carro di Apollo che batteva forte, forse il disco solare e il battito cardiaco accelerato del cuore andavano di pari passo. Viaggiavano ad unisono.

Batteva talmente forte quel dannato cuore,  al punto da riuscire a sciogliere una parte del ghiaccio che da tempo si era depositato sul muscolo cardiaco, riuscì addirittura ad azzittire quasi del tutto quel maledetto grillo parlante che stava saltellando zona dopo zona, sui punti cardini che dal cervello conducono alle emozioni, intimandole di non lasciarsi coinvolgere come al solito.

Perché mai distruggere il lavoro di mesi e mesi, quella fortezza costruita orgogliosamente mattone su mattone, materiale laterizio calcificato, assemblato con le esperienze negative accumulate in passato, a quale scopo rendere vano il lavoraccio fatto dalla prudenza?

Can you imagine a love that is so proud?
It never has to question why or how.

L’amore spesso purtroppo o per fortuna, col tempo crea un regno tutto suo…

“E le restituivo un bacio all’attaccatura dei capelli in cima alla fronte, e nelle palme messe alle sue tempie sentivo battere i colpi della sua vita di dentro, battono i colpi del tuo sangue nelle mie mani, in questa folla io sono tuo, ma così tuo, che non potrò più essere di nessuno.”

Erri De Luca

L’argine  è ormai rotto, le sensazioni provate  superano il limite delineato in rosso, da non superare sulla mappa dei sentimenti e ora abbracciano l’ignoto.

Caronte ha appena avuto la sua moneta e  sta traghettando l’anima all’inferno.

“Più della libertà ho aspettato il minuto bollente in cui quattro labbra sospendono il respiro e si mischiano per gustare se stesse attraverso le altre due e si confondono per appartenersi.”

Erri De Luca
Placebo - Loud Like Love

Purtroppo a volte non va tutto liscio e può anche capitare che quel bagliore, visto un pomeriggio d’estate rimanga solo una mera chimera, un illusione, un fuoco fatuo.

Si crede stupidamente di ammirare gli stessi panorami, diapositive, attimi che uno dopo l’altro scorrono velocemente davanti ai nostri occhi, ma la direzione del bulbo oculare non è la stessa. È questo che frega l’animo umano.

La storia di un ennessimo cuore che non arriverà  a destinazione, l’arrivo ad una fermata morta di una stazione fantasma, il riflesso di un sorriso, legami passeggeri, quel  sentirsi immobili durante la scena mentre tutto intorno la vita continua a scorrere, intese stonate che non potranno mai raggiungere il terreno dell’amabilità.

Forse l’esistenza stessa è come pescare note a casaccio dal pentagramma dei desideri e scoprire che non mettono insieme le forme musicali sperate , ma una volta ritrovata la propria Madeleine, quel sapore, colore o profumo solo nostro che si era sicuri  di aver perduto, lo spirito torna a nuova vita… come fa la fenice, lei rinasce dalle sue ceneri , si rialza da terra e inizia a ballare, a credere e a respirare di nuovo.

Breathe, breathe, breathe, breathe
Believe, believe, believe, believe

We are loud like love

“I corpi possiedono una luce propria, che consumano per vivere: essi bruciano, non sono illuminati dall’esterno.”

Egon Schiele

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