Fifa Ultimate Team: professione videogamer

Appuntamento con la ragazza dei vostri sogni. Da settimane corteggiata (su Instagram), e finalmente voi due, soli, ad un tavolo a lume di candela. Certamente susciterebbe qualche perplessità pensare alla reazione della vostra amata se, rompendo lei il ghiaccio con ‘che fai nella vita?’, vi ritrovaste a proferire un bel ‘il videogiocatore’. Fino a qualche anno fa rispondere ‘lo youtuber’ o l’‘influencer’ avrebbe generato altrettanta incomprensione e disagio, mentre oggi i primi sono veri e propri vip, ai secondi si offrono persino opportunità universitarie. Siamo sicuri che qualcosa di simile non sia destinato a verificarsi nel mondo dei videogiochi?

La rivoluzione cartesiana di Fifa

Ben noto agli appassionati di calcio, il prodotto di EASPORTS rappresenta il principale tentativo di rappresentazione virtuale dello sport più seguito al mondo. ‘Il principale tentativo’, ebbene sì; il successo stratosferico di Fifa sta riuscendo ad oscurare (ormai da diverse edizioni) l’ambizioso rivale di sempre, Pes. A ben vedere grafica e giocabilità non sembrano differire poi molto: i produttori canadesi hanno infatti trionfato, piuttosto, in virtù di una vera e propria rivoluzione fondata sui concetti di marketing e networking.

La grande trovata di FUT

Introdotta per la prima volta con Fifa 09, la modalità Ultimate Team permette ai videogiocatori di modellare la propria squadra facendo incetta delle carte di tutti i calciatori presenti sulla piattaforma: al gusto di affrontare avversari online si aggiunge la possibilità di collezionare vere e proprie figurine, sì virtuali, ma comunque più o meno diffuse (ragione per cui trovarsi in mano una delle carte più rare consente di essere effettivamente in possesso di un oggetto limitato e privato). Se da un lato la magnifica operazione commerciale ha dato libero accesso alla produzione di una mirabile varietà di curiose trovate – si annoverano tanto le cosiddette Leggende (i vari Pelé, Maradona, Best, Eusebio), quanto carte acquisibili solo in periodi limitati (carte In Forma, Christmas, Uefa Champions League), fino ad arrivare alle divise personalizzate con cui giocare -, dall’altro molti players si sono lamentati della qualità decrescente delle altre modalità di gioco e della spesa, non trascurabile, necessaria per ambire a competere coi migliori.

Per ottenere il ruolo di Pro (così da essere invitati a tornei anche piuttosto remunerati) è infatti indispensabile vincere almeno 27 partite su 30 su FUT Weekend League, principale modalità di gioco: se si considera che una squadra in grado di raggiungere questo traguardo necessita di una quantità di crediti difficilmente ottenibile tramite la sola esperienza di gioco dei primi mesi (più partite giocate = più crediti ottenuti), si rende necessario usufruire della ‘generosa’ possibilità di investire denaro reale per velocizzare il tutto. L’accusa di generare una vera e propria ludopatia di massa è mossa in particolare da parte di chi ha sempre apprezzato la seconda modalità online più giocata, ossia Seasons online (comunemente nota anche come H2H, Head to Head); in questo caso infatti è possibile utilizzare soltanto squadre reali, e il divertimento scaturisce in buona parte dalla soddisfazione di modificare o riproporre similmente tattiche e stili di gioco dei migliori club e delle migliori nazionali.

Così spiega Z Oxidhian, uno dei migliori esponenti di Seasons (stabilmente entro la top 100 mondiale, top 10 in Fifa 14):

Fifa è stato prodotto in maniera tale da avere appeal tanto per il giocatore seriale quanto per quello occasionale. Purtroppo questo va tutto a svantaggio del primo, e la finezza della giocabilità non si evolve fino a generare la competitività di un League of Legends o di un World of Warcraft. Gioco al massimo 1-2 ore al giorno, non credo che senza addentrarsi nei controversi meandri di FUT il titolo potrà consentirmi di garantirmi un guadagno stabile. Ammetto però che non mi dispiacerebbe l’idea di essere pagato per offrire ripetizioni, come accade con Fortnite da un paio di anni a questa parte: sicuramente quello che porterei in dotazione sarebbe un vero e proprio bagaglio di strategie, considerazioni e tecniche che permetterebbero di incrementare notevolmente non solo il proprio livello di abilità, ma vere e proprie capacità trasversali di tipo logico e deduttivo. Ammetto comunque di apprezzare il format di Ultimate Team, ciò che mi frena è soltanto l’idea di spendere una quantità eccessiva di denaro per competere ai livelli a me consoni.

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