Marco Mengoni, Calci e Pugni: dentro il significato del testo

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La delicatezza della sofferenza. Chitarra e voce che aiutano ad assaporare il dolore, a parlarci, ad assecondarlo. Il nuovo singolo di Marco Mengoni, Calci e Pugni – contenuto nell’album Atlantico on Tour – è uno dei tre inediti del nuovo lavoro discografico, pubblicato lo scorso 28 ottobre, del cantautore e ci trasporta in un universo di suoni e colori riflessivi, mai banali, decisamente spietati.

Una ballad acustica, scritta a quattro mani da Mengoni e Flavio Pardini – in arte Gazzelle – che riporta la mente ai suoni di Delicate di Damien Rice.

Un titolo tanto lampante quanto meditativo. La sensazione che investe chi ascolta è, di fatti, quella proprio di un pugno allo stomaco: diretto e inaspettato, ma risolutivo. Prendere a calci l’anima dopo una delusione, decidere di risollevare lo sguardo e sperare che arrivi un segno che ci spinga, nuovamente, ad abbandonare il passare e a lasciarsi andare nel presente.

Quando entra in campo la routine, la solita quotidianità che non permette più di vedersi, ma solo di guardarsi da lontano, come due estranei amichevoli. Il protagonista vive una stasi interiore in cui non riesce a liberarsi dal pensiero di un passato troppo vivo e di un futuro incerto, scostante, ancora irrisolto, che spaventa. Si cerca di portare avanti situazioni stanche, sul filo dell’esasperazione. Si compiono azioni drastiche anche solo per sentirsi vivi, per impressionare. Ma il punto di arrivo porta sempre alla consapevolezza di dover dare un taglio netto.

Io che ormai non parlo quasi mai
e tu che fumi ancora
anche se non tira più
E ho ribaltato casa
per cercare di ritrovarti
e ho buttato giù l’armadio
con calci e pugni
solo per impressionarti

Calci e pugni

Si cerca di portare avanti situazioni stanche, sul filo dell’esasperazione. Si compiono azioni drastiche anche solo per sentirsi vivi, per impressionare. Ma il punto di arrivo porta sempre alla consapevolezza di dover dare un taglio netto.

E spero arrivi qualcun altro
che possa aiutarti
ad abbandonarmi
e spero arrivi qualcun altro
che possa aiutarmi
ad abbandonarti

Partire per tornare e sperare di ritrovare se stessi lungo il viaggio. Ma durante il percorso diventa inevitabile soffermarsi e pensare alle differenze che portano mente e cuore sempre più distanti. Occhi diversi che incontrano divergenze e osservano situazioni con un’altra mente, un altro cuore.

Ti ho visto partire lontano lontano
e poi tornare di botto
con gli occhi diversi la faccia diversa
ed un nuovo cappotto
le mani le mani le mani le mani e poi un sacco di pioggia
il cielo che cambia colore ogni volta che scegli di fare l’amore

Mengoni termina il brano con i suoni corali dell’orchestra e la sensazione di chiedere, sottovoce, che tutto si risolva in un’accettazione comune. Traguardo difficile da raggiungere ma da ricercare continuamente.

E ho ribaltato tutta casa
per cercare di ritrovarti
e ho buttato giù l’armadio
un’altra volta

solo per impressionarti
e spero arrivi qualcun altro
che possa aiutarti
ad abbandonarmi
e spero arrivi qualcun altro
che possa aiutarmi
ad abbandonarti

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