London Calling: il capolavoro dei Clash, 40 anni dopo

Il 14 dicembre 1979 fu pubblicato London Calling, album che, oltre a consegnare ai Clash il successo mondiale, divenne una pietra miliare della musica rock. Anche se attribuire a questo lavoro un solo genere sarebbe troppo riduttivo: infatti, nelle 19 tracce presenti troviamo, jazz, Rhythm and blues, pop e ovviamente rock.

La nascita dei Clash

Siamo nella Londra punk del 1976 e un ventenne di nome Mick Jones, ispirato dai gruppi che sorgevano all’epoca, recluta dapprima Paul Simonon, inizialmente scelto come cantante, e subito dopo Keith Levene, alla chitarra.

Poi un mattino, mentre Mick e Paul stanno passeggiando, sulla loro strada capita un ragazzo, che a differenza dei due, proviene dalla borghesia, ed è proprio a causa della classe sociale a cui appartiene la sua famiglia, che i due lo apostrofano in modo poco educato. Quel ragazzo si fa chiamare Joe Strummer (Strummer, in inglese strampalato) e poco dopo diventerà il cantante di quel gruppo ancora in fase embrionale.

Joe Strummer, grazie alla capaticità di scrivere testi politici e alla sua voce poco comune, rese inconfondibile lo stile della band.

Inizialmente i Clash (così decisero di chiamarsi dopo che Simonon notò che quella parola veniva spesso usata da tutti i giornali) utilizzarono come sala prove un edificio abbandonato.

L’ultimo ad arrivare fu Terry Chimes, alla batteria.

Il primo album, The Clash, fu pubblicato dopo un anno dalla nascita del gruppo, mentre il secondo, Give ‘Em Enough Rope, esce nel novembre del 1978, e all’interno troviamo canzoni ispirate dall’ostilità verso l’uomo bianco, e dalla povertà, vista in Giamaica durante un viaggio intrapreso da Mick Jones e Joe Strummer per approfondire gli aspetti della cultura Rasta. Fu proprio durante il soggiorno in Giamaica che il cantante dei Clash contrasse un’epatite.

Arriva il 1979, augurato da un tour che ottiene un ottimo successo, mentre sul finire dell’anno, il 14 dicembre, i Clash pubblicano il doppio album che li consegna nelle mani del successo mondiale:

London Calling

“The last testament”: questo sarebbe dovuto essere il nome del nuovo lavoro, ma dopo si decise per London Calling, titolo ispirato dalla frase che pronunciava Edward R. Murrow, nel suo programma radiofonico, durante la seconda guerra mondiale.

Ascoltando già la canzone che apre l’album e che, porta il nome dello stesso, non stupisce la scelta di un titolo ispirato ad una vicenda prettamente politica.

The Clash - London Calling (Official Video)

“Londra chiama le città lontane
Ora la guerra è dichiarata e la battaglia sta per iniziare
Londra chiama l’oltretomba
Venite fuori dagli armadi ragazzi e ragazze
Londra chiama, ora non badate a noi
La falsa Beatlemania è finita a mordere la polvere
Londra chiama, vedete che non c’è niente di così “swinging”
Tranne che il roteare di quel manganello
L’era glaciale sta per arrivare, il sole sta zoomando
L’attesa fusione nucleare, il grano cresce male
I motori si arrestano, ma io non ho paura

Perchè Londra sta affondando ed io vivo vicino al fiume

Londra chiama alla zona di imitazione
Dimenticala, fratello, puoi andarci da solo
Londra chiama gli zombies della morte
Smettete di aspettare – e tirate un altro respiro
Londra chiama – e io non voglio gridare
Ma mentre parliamo ti ho visto che guardavi altrove
Londra chiama, vedete che non siamo drogati
Tranne quello con gli occhi gialli
L’era glaciale sta per arrivare, il sole sta zoomando
L’attesa fusione nucleare, il grano sta crescendo male

Un errore nucleare, ma io non ho paura
Perchè Londra sta affondando ed io vivo vicino al fiume

Londra chiama, sì, e c’ero anche io,
E sapete che hanno detto?
Beh, che in parte era vero!
Londra chiama al momento cruciale
E dopo tutto questo, non vuoi farmi un sorriso?
Non mi sono mai sentito così… “

The Clash – London Calling

Le parole esprimono preoccupazione e ansia, infatti in più parti del testo è citato il nucleare, e Joe Strummer si riferisce proprio a Three Mile Island, il più grave incidente nucleare avvenuto negli Stati uniti in quel 1979. L’incidente rilasciò nell’aria piccole quantità di gas e iodio radioattivi.

Invece il verso “Londra sta affondando e io abito vicino al fiume” si riferisce al fatto che se il Tamigi fosse esondato la maggior parte del centro di Londra sarebbe stata sommersa. Infatti in seguito si costruì una diga.

A seguire ci sono altre tracce dichiaratamente politiche come The guns of Brixton, scritta da Simonon, e Spanish Bombs, ispirata alla guerra civile spagnola, nel brano è citata l’Andalusia, regione occupata dai fascisti nel 1936, e il poeta Federico Garcìa Lorca, ucciso durante la ribellione.

the CLASH 'Spanish Bombs' live 1980

Nonostante l’album sia prevalentemente e dichiaratamente politico, la goliardia è sempre presente.

“Penso che la gente debba sapere che noi dei Clash siamo antifascisti, contro la violenza, siamo antirazzisti e per la creatività. Noi siamo contro l’ignoranza”

Joe Strummer

Anche la copertina nel corso degli anni è diventata simbolica, infatti la parte frontale della cover è costituita da una foto, scattata durante il live del 21 settembre 1979 da Pennie Smith, che ritrae Paul Simonon intento a spaccare il basso sul pavimento del palco, la una grafica si rifà al primo album di Elvis, così da evidenziare le radici rock and roll della band. La foto fu programmata e fu scattata da Pennie Smith, fotografa che in quel periodo seguiva i Clash, il 21 settembre 1979.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.