Nel mezzo del cammin di nostra vita è il primo verso della Divina Commedia. Dante Alighieri, arrivato all’età di mezzo, quella in cui si diventa maturi abbastanza per porsi certe domande e sentire nel cuore il rammarico per le cose non fatte o perse per strada, si interroga sulla vita e sulla società.
Quanti sogni si sono realizzati e quanti sono rimasti infranti? A che punto si è arrivati? Si è davvero felici e in pace con se stessi?
La stessa analisi profonda la compie Billy Corgan e la mette in musica, in uno dei pezzi più belli che abbia scritto con gli Smashing Pumpkins: Thirty-Three, dall’album Mellon Collie and the Infinite Sadness.
“Trentatré” rappresenta quei punti di svolta che tutti abbiamo affrontato o affronteremo nel nostro percorso.
Quei momenti in cui si fa un rapporto dei propri successi e insuccessi.
Lui a quel tempo era ormai ricco e famoso. Ma c’erano comunque cose che non avevano funzionato nel gruppo musicale e nella vita. La canzone mette in evidenza queste luci e le ombre, le certezze e i dubbi ma anche la speranza, quale componente chiave della vita perché bisogna avere speranza e fede per alzarsi dal letto e fare qualsiasi cosa che conti in questo mondo. Tutto in natura è in continuo movimento e anche noi dobbiamo sempre trovare la forza di andare avanti anche nelle avversità. Come il sole che spunta, sale e scende di nuovo per poi risorgere il giorno dopo.
The sun is out and up and down again
E il punto di partenza è sempre e solo uno, sembra volerci dire Billy: cercare quel suono che possa condurci dritti al nostro cuore e a una casa perché quello che tutti cercano e desiderano di più è una casa felice, un luogo in cui stare e sentirsi bene.
Thirty Three è una canzone di trasgressioni romantiche e di sentimenti altalenanti; decadenti e inermi, magari malinconicamente repressi ma comunque unici e sinceri.