L’Aranciera di Villa Borghese e quel piccolo gioiello di museo

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Può accadere in città grandi e incantevoli come Roma di scoprire posti inattesi. Può accadere di passeggiare in pieno agosto nel bel mezzo di un parco, godendo un po’ di fresco grazie agli alberi secolari di Villa Borghese, e improvvisamente ritrovarsi nel mezzo in un temporale estivo, di quelli che ti fanno correre verso il riparo più vicino, nemmeno cinque minuti dopo quel sole da cui tutti cercavano tregua. E se siete da quelle parti, in un vicolo interno di Villa Borghese, potreste ritrovarvi di fronte a un luogo coperto, per certi versi nascosto, ma ricco di cose da scoprire: l’Aranciera.

L’Aranciera è sede dal 2006 di uno splendido gioiello di Museo, il Museo Carlo Bilotti. Con diversi interventi hanno trasformato l’Aranciera in Museo recuperando alcuni ambienti andati persi, ridando la dovuta veste a questo splendido edificio.

Il Museo è stato creato ad hoc per ospitare la collezione donata da Carlo Bilotti alla città di Roma. Quest ‘uomo era un imprenditore italiano, proveniente da una famiglia ricca e nobile. Negli ultimi decenni viveva tra Roma, New York e Palm Beach. Amante di arte, inizia a collezionare, fino al desiderio di lasciare qualcosa alla città. In un’intervista ha dichiarato: “Si sa, quando si lascia qualcosa ai figli in un modo o nell’altro lo si perde, se invece lo si lascia alla comunità resta.”

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Giorgio De Chirico, Orfeo Solitario, 1973, Museo Carlo Bilotti

Voleva dunque continuare a vivere tramite questa sua donazione e lo scopo è stato ampiamente soddisfatto. Il museo ospita opere di grandi artisti contemporanei. Ventidue le opere donate: tra dipinti disegni e sculture. Ci sono 18 lavori di Giorgio de Chirico compresa una stupenda scultura dello stesso: Ettore e Andromaca. Vi è anche un Andy Warhol con il dipinto Madre e Figlia: Tina e Lisa Bilotti.

Poi Larry Rivers, che ha immortalato Carlo con Dubuffet sullo sfondo, L’estate di Gino Severini e infine un grande Cardinale in bronzo di Giacomo Manzù. Ad arricchire il tutto opere temporanee sempre di grande livello popolano il museo.

Da non trascurare ad esempio l’opera Specchio solare di Bizhan Bassiri, in esposizione fino al 31 dicembre 2018 sul portone esterno del Museo. La luce, noor in persiano, è elemento base dell’opera. L’artista italo-persiano ha voluto creare una continuità con l’ambiente in cui è posta l’ opera dando vita a nuovi spazi tra reale e immaginario.

Un museo ad ingresso gratuito che diventa una meravigliosa sorpresa, sopratutto se ci capitate per caso.

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