Il LUM, il museo peruviano della memoria

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Si ha sempre l’impressione di poter iniziare un viaggio particolare e diverso nel momento in cui si entra in un museo. Quando si intravede il LUM, lugar della memoria adagiato su una falaise (scogliera) della Costa Verde di Lima, i sensi sono fortemente stimolati: la vista dell’oceano unito al forte odore caratteristico delle sue acque lasciano presagire un iter più che mai incoraggiante.

Al primo piano si inizia con la storia. I gruppi sovversivi del Sendero Luminoso e del Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru (MRTA) si opposero contro il governo mietendo terrore e morte per più di dieci anni. I gruppi armati volevano sostituire e rimpiazzare le istituzioni peruviane considerate “borghesi” con un regime rivoluzionario campesino comunista.

Il LUM ha come scopo quello di ricordare, commemorare il periodo di violenza che interessò il Perù durante gli anni 1980-2000.

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Vertiginoso il numero dei morti e dei desaparecidos, circa 69280 vittime stimate e 8558 le persone scomparse. Vi sono anche alcuni video registrati di donne che hanno combattuto e mai si sono arrese in cerca dei cari scomparsi. Donne con il viso scolpito e gli occhi profondi pregni di tristezza ma super coraggiose  tenaci e determinate.

Al secondo piano troviamo invece le testimonianze artistiche del periodo. Joseph Beuys, sosteneva che ogni uomo è un artista; e le arpilleras, arte popolare contemporanea, è una tecnica tessile dove si ricreano immagini, luoghi cose, scene di vita vissute, eventi che hanno lasciato un segno profondo, come in genere succede durante periodi di sofferenza e infelicità. Sebbene l’infelicità può essere anche preziosa per reagire. Le arpillerias ricostruiscono il periodo del conflitto armato prodotte da una comunità di donne nella provincia di Huaycan, provincia questa fortemente colpita.

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Ricordare è un azione che implica movimento, trasformazione, negoziazione, un atto che evoca il passato. Ovvio, non si è in grado di cambiarlo, ma possiamo trasformare il modo in cui ricordare il passato nel presente attuale. Le memorie si traslano, si reinterpretano costantemente nello spazio e nel tempo.

Per l’artista tedesco l’equazione è valida: arte=vita e vita=politica. Per questo definisce che ogni uomo è un artista; ogni essere umano è capace di una forza creativa. Osservando queste arpillerias vi è un esatta ricostruzione degli eventi che questa comunità ha vissuto: la vita prima nella loro comunità, la violenza dopo e il futuro che sognavano.

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Il tempo è trascorso, la situazione è cambiata, il terrorismo peruviano domato, le perdite e i desaparecidos contati (o piuttosto stimati), il leader dell’organizzazione Abimael Guzmán Reynoso imprigionato ma allo spettatore una visione chiara dell’accaduto l’ha percepita e un senso di amarezza anche dovuto in particolar modo all’ incapacità o alla cattiva volontà delle istituzioni di intervenire meglio diventano quasi scontate e inutili.

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