Il risveglio dei luoghi dimenticati de L’Aquila nel nuovo video di Simona Molinari

“L’emozione più grande è stata quella di vedere ritornare in vita uno spazio completamente morto.” Siamo a L’Aquila nell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, un luogo importante in passato, ma che vive oggi una storia di profondo abbandono e a parlare è Massimo Molinari, regista aquilano che, proprio tra le mura dei due ex-manicomi, ha girato il videoclip Maldamore, l’ultimo singolo di Simona Molinari. Un progetto che dimostra quanto l’arte possa essere dirompente, in grado di riportare vitalità (ma soprattutto vita) in luoghi ormai dimenticati.

Ci sono luoghi in grado di trasmettere magia in chi li visita, la stessa che ha provato Massimo durante i primi “incontri” con i due ex-manicomi del plesso di Collemaggio. Proprio per questo, Maldamore ha ancora di più dell’incredibile: Massimo Molinari (diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 2015), insieme alla sua casa di produzione, la CLIMAX STUDIO, è riuscito a preparare in meno di una settimana il set e a far tornare in vita per 5 giorni le 2 strutture organizzando tutto il progetto, contattando tutte le maestranze artistiche e curando tutta la gestione delle risorse, dai permessi (gentilmente concessi dal direttore della ASL Rinaldo Tordera) alla sistemazione, pulizia e elettrificazione delle 2 strutture abbandonate.

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Il “prima e dopo” di uno degli spazi della struttura

Quando ho trovato questi posti, proprio qui a L’Aquila, sono rimasto incantato. Le location, però, non erano come sono diventate dopo nel video, al posto loro c’erano delle sale vuote, polverose e abbandonate. Erano luoghi grigi senza vita dove giacevano solo i rimasugli dei piccioni passati di lì in quegli anni. Allora ho fatto un veloce briefing con i miei fidati e così, armati di tanta pazienza e tanto coraggio, ci siamo rimboccati le maniche e in meno di una settimana siamo riusciti a ripulire i due spazi e a farli tornare a vivere. Neanche il freddo intenso è riuscito a spegnere l’entusiasmo di un gruppo di lavoro disposto a tutto pur di ridare (letteralmente) vita ai due edifici e rendere giustizia al loro fascino nascosto e ormai dimenticato.”

L’Aquila non è solo la città natale di Massimo e quella di formazione della cantante, ma anche di tutti coloro che hanno lavorato al videoclip, scritto, diretto e montato appunto da Massimo Molinari, con l’aiuto alla regia di Stefano Ianni, la fotografia di Francesco Colantoni, le scenografie di Mardin Nazad, i costumi di Jessica Di Martino e le coreografie di Alessio Colella. Al video hanno partecipato parecchie maestranze locali, tra ballerini e attori e hanno aderito con entusiasmo anche aziende private come I Parrucchieri Academy nella figura di Alessandro Conversi che ha s-pettinato più di 20 comparse (tra ballerini e attori) e la WashAgency di Fiorella Bafile, che si è occupata di pulire gli spazi e “resuscitare” i pavimenti delle 2 strutture in tempi record. Un esempio, quello di Molinari, che insegna a non dare mai per sconfitta un’idea apparentemente impossibile e su cui ancora grava il peso del terremoto – visibile dalle crepe sui muri da cui, però, trapela la voglia di ripartire più forti di prima.

SIMONA MOLINARI - MALDAMORE

Nessun videoclip, però, può definirsi tale senza la presenza della musica. Il brano interpretato da Simona Molinari porta a contatto i mondi agli antipodi dello swing e dell’elettronica, con dirette citazioni – tra le altre – di Rino Gaetano (che appare nel breve riferimento a Gianna) e Fabrizio De André (di cui viene parafrasato un verso di La guerra di Piero), riprodotte in modo fedele dagli attori che interagiscono con la cantante. Una “follia” divertente per addolcire l’originaria destinazione d’uso di quel set naturale che il regista stesso definisce “una piccola Cinecittà colorata nata dal nulla”.

“Nel 2018 qualcuno ancora sostiene che con la cultura non si mangia, io non sono assolutamente d’accordo: una realtà cinematografica che funziona in una città vuol dire avere una macchina importante che attrae produzioni, genera turismo e aiuta le imprese del territorio. La mia scelta di rimanere qua e investire su L’Aquila pone le sue radici proprio su questo concetto di rendere L’Aquila una città che abbia un’attrattiva nazionale anche sotto il profilo cinematografico. Ce la sto mettendo tutta e spero di riuscirci negli anni a venire.”

massimo
Il regista Massimo Molinari

Gli crediamo, perché non ci sono luoghi in cui non possano crescere fiori, i boccioli più forti e coraggiosi, che si insinuano nelle crepe di quelle pareti che neppure il terremoto è riuscito ad abbattere.

Simona Molinari
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Testo: Selene Barbone

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