La Vita è Meravigliosa: da Frank Capra il film più natalizio di sempre

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“Caro George, ricorda che nessun uomo ha fallito se ha degli amici”

Con questa dedica su Le Avventure di Tom Sawyer si chiude uno dei film più iconici e famosi del cinema di Hollywood, che, nel corso dei decenni, è anche diventato uno dei più trasmessi durante il Natale.

Prodotto da Frank Capra (che ne realizzò in parte anche la sceneggiatura, oltre alla regia) La Vita è Meravigliosa è un grande classico la cui visione è consigliata a chi ama il cinema, attestandosi come un’opera fortemente caratterizzata dalla speranza e dalla spinta a d andare avanti, nonostante le difficoltà della vita.

George Bailey (James Stewart) è un classico uomo della provincia americana, che, pur di andare incontro alle necessità degli altri, ha visto passare molte occasioni e rinunciato ai suoi desideri. Ridotto in bancarotta e non trovando più dentro sé la forza di andare avanti, decide di togliersi la vita, convinto di non essere stato d’aiuto a nessuno, se non addirittura dannoso per la comunità per cui si è speso tanto. In suo soccorso arriva l’angelo Clarence (l’autore della dedica), che gli mostra come sarebbe stata la vita di tutte le persone attorno a lui se non fosse mai esistito. La vista di quanto triste, angosciosa e squallida poteva essere l’esistenza dei suoi cari lo porta a riconsiderare il suo proposito di suicidio e di rientrare a casa, dove tutta la piccola comunità di Bedford Falls ha deciso di sottoscrivere una colletta per aiutarlo a superare il suo drammatico momento, riconoscendogli quel calore e quella stima di cui dubitava.

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Uno dei momenti più drammatici del film

L’ottimismo finale, il cui messaggio non deve fraintendersi come semplicistico o fine a sé stesso, è un messaggio universale che mette in risalto le grandi capacità umane di George, che si fa carico di rappresentare tutte le potenzialità dell’umanità. Al centro dell’opera, tratta dal racconto The Greatest Gift di Philip Van Doren Stern, si trova infatti l’uomo, tema caro al regista. Ma se nei suoi precedenti lavori Capra aveva puntato sull’esaltazione dell’American Way Of Life, da sempre tanto caro a Hollywood, in quest’opera la sua visione si allarga ad abbracciare ogni persona, sottolineando la capacità di poter trovare dentro di sé i motivi per andare oltre le difficoltà della vita. In fondo Capra è di origini italianissime (il suo vero nome è Francesco Rosario Capra) e l’idea di una terra delle opportunità e di rivincita come gli USA è un concetto a cui lui, come tanti della sua generazione, non può rinunciare.

Frank Capra, così come Stewart, erano entrambi da poco rientrati dal loro servizio durante la Seconda Guerra Mondiale e quando il film entrò in cantiere, nell’aprile del 1946, il ricordo dei traumi e degli orrori del conflitto era ancora vivido in loro. L’idea di realizzare un film che portasse la speranza di ricominciare una vita normale e che fosse un veicolo per rimettere al centro del discorso l’uomo, dopo che per anni lo erano stati fucili e bombardamenti, permette a La Vita è Meravigliosa di ergersi come un monumento alla fiducia nell’umanità, capace non solo di odiare e uccidere, ma anche di essere solidale e unita.

It's A Wonderful Life Trailer

C’è certamente una morale cristiana di fondo che appartiene a tutto il cinema di Capra e che riecheggia ampiamente nel film, ma che, almeno per questa volta, appare più che giustificata. La Vita è Meravigliosa rimane il suo film più famoso e importante, nonostante il mancato successo di pubblico nelle sale all’epoca. Il regista, una volta che la pellicola diventerà un classico, dirà che è il lavoro di cui andava maggiormente fiero, proprio come un padre il cui figlio diventa presidente.

Il voler far incontrare il sociale con il fantastico rende ancora più speciale il film, che in questa difficile commistione di generi si esalta, rendendo la storia ancora più poetica. L’empatia nei confronti del signor Bailey è quella che ci lega alla parte più bella di tutti noi: per questo è il miglior film sul Natale.

E poi quella dedica, così bella e così vera. E così commovente, come tutto il finale. Perché tra tanta gente che si vanta di non avere bisogno di nessuno, di essere di successo, di avere l’imprinting dell’uomo che non deve mai guardarsi indietro, rimane un monito su cui soffermarsi. Tutti noi abbiamo bisogno di amici. Di veri amici. Un uomo che ha degli amici non sarà mai un fallito, scrive Clarence, ed è una grande verità, perché l’amicizia è una delicata e splendida caratteristica degli uomini, ed è un peccato abbandonarla. O tradirla.

LA VITA È MERAVIGLIOSA - FRANK CAPRA

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