The Doors, Break On Through e la poetica visionaria di Jim Morrison

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If the doors of perception were cleansed, everything would appear to man as it truly is, infinite

William Blake

Varcare le profetiche “porte della percezione”, preconizzate da William Blake, sta diventando sempre più l’unico modo per sfuggire, almeno con il pensiero, a questo mondo sporco, corrotto e agonizzante.

La voglia di fuggire dalla realtà che ci circonda nasconde anche il bisogno profondo di conoscere. Siamo affascinati dall’inconoscibile e continuiamo a porci domande come: Che senso ha il nostro vivere? Cosa c’è dopo la morte? Siamo soli nell’universo?

La cosa di cui tutti noi siamo più affamati è la conoscenza del significato della vita ed è proprio quello che la scienza non ha saputo fornire. Solo in parte le religioni hanno saputo riempire tale vuoto e così tutti noi continuiamo a ricercare un “senso” al nostro esistere.

Non voglio dire che questo senso debba essere necessariamente una verità. Possiamo anche solo immaginarlo, ma niente potrà spegnere il desiderio recondito che tutti noi abbiamo di accendere la luce nella stanza buia dove sogni, speranze e verità si confondono.

The Doors - Break On Through (Official Video)

Ecco che Break On Through, “aprirsi un varco”, titolo della canzone che più di tutte sintetizza la poetica visionaria di Morrison, diventa un’esortazione, un imperativo: apriti un varco dall’altra parte.

Il mondo è il regno dell’illusione e dei contrari (“Sai che il giorno distrugge la notte e la notte divide il giorno”) ma anche delle lusinghe che come catene vorrebbero placare e arrestare la nostra ricerca. L’amore, soprattutto, può diventare l’ingannevole rifugio, la catena che imprigiona al presente, al reale: “Nelle tue braccia ho trovato un’isola. Nei tuoi occhi un paese. Braccia che incatenano, occhi che mentono”, canta Jim.

Break on Through, contenuta nel primo omonimo album dei Doors, esaspera e sintetizza l’assunto di tutta la poetica di Morrison. Pochi versi che danno il senso complessivo dell’alienata impotenza dell’autore e nostra, schiacciati tra realtà e immaginario, tra quotidianità e visionarietà. L’esortazione è chiara: apriamoci tutti un varco per giungere all’altro lato, il lato della “vita” dove si vedono le cose per come davvero sono.

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