Maggie Rogers, un’altra delle nuove stelle di ultima generazione, arrivate alla ribalta grazie soprattutto alle circostanze mediatiche che le sono capitate. Un fenomeno moderno, ma anche, per una volta, un fenomeno che sottende delle qualità capaci di colpire anche chi è più esigente. La fama di Maggie Rogers è dovuta soprattutto al famoso video in cui Pharrel Williams ascolta, al NYU Clive Davis Institute, una sua canzone che in seguito diventerà il suo singolo di debutto. Ma la sua non è una storia di pura superficialità. Dietro c’è qualcosa di più.
Il suo approccio alla musica inizia all’età di sette anni, quando inizia a suonare l’arpa ascoltando per lo più orchestrazioni di Gustav Holst e Vivaldi. Prima alle scuole medie e poi al liceo inizia a studiare pianoforte e a scrivere le prime canzoni, ed è in questi anni che la sua attenzione si focalizza sullo studio del banjo e della musica popolare. Dopo aver frequentato un corso estivo al Berklee College e trasformato lo sgabuzzino di casa in un piccolo home studio, registra il suo primo Ep, The Echo (2012). Qualche anno dopo Maggie proporrà alcune di queste demo per la sua candidatura proprio al Clive Davis Institute di New York.
Intanto nel 2014 pubblica Blood Ballet, secondo album auto-prodotto con 10 tracce, in cui inizia a prendere forma il suo stile e a farsi notare dagli addetti ai lavori. Il magazine on-line EarToTheGround Music scrisse: “…l’album chiede agli ascoltatori di affrontare profonde emozioni personali”. Da quel momento il suo sound inizia ad evolversi e a diventare più maturo.
Con il brano Alaska, la Rogers sembra unire tutte le influenze accumulate negli anni e il suo sound originale unito ad una disarmante genuinità inizia a farsi spazio tra i big del panorama internazionale. La canzone fu scritta in circa 15 minuti, proprio in vista del masterclass con Pharrel Williams al Clive Davis Institute, e il video in cui Maggie riceve il feedback diventa subito virale come quello della “ragazza che ha commosso Pharrell”. Il giudizio del produttore infatti è netto: “non ho alcun appunto da darti. Hai un sound molto singolare, che non è comparabile a nessun altro. Come quando esordirono i Wu-Tang Clan. Posso sentire la tua intera storia nella tua musica”.
Quell’incontro, e le parole spese da Pharrell, sono state il modo perfetto per riuscire finalmente a conquistare la scena. Nel 2016 l’uscita del disco Now That The Light Is Fading segna la svolta artistica della cantautrice statunitense. Dall’album verrà estrapolato il brano Alaska e i singoli On + Off e Dog Years. Più tardi la Rogers pubblicherà una serie di remix proprio del singolo Alaska, tra i quali spiccano quelli di Sohn e Tycho. Insomma, niente male per una ragazza di 23 anni del Maryland al suo debutto discografico.
Oggi Maggie Rogers è nel pieno della sua ascesa, grazie anche al suo sound fresco ed originale e alla sua genuina autoironia. Una delle ultime dimostrazioni è il live registrato negli studi di NPR per il format Tiny Desk in cui si esibisce in acustico con la sua band. Il futuro promette bene per la Rogers.
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