In ricordo di Bud Spencer

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Chi lo ha conosciuto ha detto che Carlo Pedersoli era un uomo semplice e solare, lontano dal burbero e poco loquace Bud Spencer, alter ego con cui aveva conquistato successi e celebrità.

Solo due anni fa salutava tutti con la sua manona, che ha riempito di schiaffi schermi e televisioni in tutto il mondo, regalando sorrisi e ricordi indelebili a più di una generazione.

Eppure non era questo quello che pensava di diventare, perché prima di essere Bud Spencer Carlo Pedersoli aveva già fatto cose che la gente normalmente impiega una vita a realizzare: era stato un ottimo nuotatore con tanto di record e Olimpiadi, era autore di canzoni, aveva fatto l’attore in qualche film, aveva viaggiato e lavorato per il mondo, si era sposato e aveva messo su famiglia.

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Carlo Pedersoli durante i suoi anni da atleta

La svolta avvenne nel 1967, quando si convinse a quasi trentotto anni a recitare in uno Spaghetti Western per raggranellare qualche soldo: pensava fosse un’altra breve fase della sua già ricca esperienza di vita, ma così non fu, e si trovò ad aprire un capitolo ricco di soddisfazioni professionali e di notorietà.

Dio perdona…io no! fu il trampolino di lancio per quella che divenne la sua carriera più importante, con cui entrò nel cuore della gente. Sul set conobbe Mario Girotti, un altro giovane attore che tentava il salto definitivo verso la celebrità e con cui creò una delle coppie più famose, amate e remunerative del Cinema italiano e internazionale. Bud Spencer & Terence Hill. Per l’amore di adulti e bambini.

Scelse il suo pseudonimo unendo la sua amata birra Budweiser al nome di Spencer Tracy, ottenendo uno dei nomi d’arte più conosciuti di sempre e che non abbandonò più. La chimica che si creò sul set tra l’ingombrante omone e il biondino dallo sguardo furbo portò la coppia a diventare quasi inscindibile e a girare sedici film con molti tentativi d’imitazione.

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a cui Bud non le mandava a dire

Lo Spaghetti Western con loro (grazie anche all’intuizione di Enzo Barboni) diluì la violenza che lo contraddistingueva e assunse una connotazione comica, creando un genere che fece la fortuna del duo Spencer/Hill e di chi li produsse.

Vennero i due Trinità, Altrimenti ci Arrabbiamo, Non c’é Due senza Quattro, Miami Supercops, Porgi l’altra Guancia, Più forte Ragazzi, Pari e Dispari, Io sto con gli Ippopotami, Nati con la Camicia e altri titoli campioni d’incassi non solo sul suolo italico, terminando la loro esperienza come coppia nello stanco Botte di Natale.

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Bud Spencer & Terence Hill

Lui (come d’altronde il suo compagno di schiaffoni) non si limitò ai soli film in coppia, ma si impose anche come protagonista di pellicole spesso lontane dal suo personaggio abituale, come quando recitò in Quattro Mosche di Velluto Grigio, Torino Nera, Gott Mit Uns e Cantando Dietro i Paraventi, opere che misero in risalto anche le sue qualità drammatiche.

Soffriva il dover essere doppiato in Italia nei suoi film (che furono quasi sempre realizzati all’estero e recitati in inglese per penetrare meglio nei mercati internazionali) e quando gli capitò di recitare nella serie Piedone lo Sbirro fu ben felice di poter usare la sua voce profonda e dall’accento napoletano, perché era fiero di essere nato a Napoli.

Coro dei pompieri Bud Spencer e Terence Hill

Si lamentava della mancanza di approvazione della critica per il suo lavoro (sanato in parte dal David di Donatello alla carriera ricevuto assieme a Terence Hill), mentre era orgoglioso dei suoi successi sportivi, perché appartenevano solo a lui e non dipendevano dai gusti del pubblico o dalla promozione televisiva o cinematografica.

E’ stato nei suoi film e nella vita tante cose: uno sceriffo extraterrestre, un pilota di elicotteri, un Big Man, un Bomber, un soldato di ventura, un superfantagenio, un bulldozer, un wrestler, un detective extralarge, un cantante, un pugile, un agente dell’FBI, un atleta, un padre, un marito, un commissario, un cow-boy, un sosia, un commerciante di banane… Forse per questo pare non avesse rimpianti, o quasi: si lamentava che la sua mole gli avesse impedito di essere stato fantino e ballerino.

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Probabilmente era anche incontentabile, ma vagli a dire qualcosa a uno con quelle mani.

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