Lucifer Rising: quando Jimmy Page sperimentò l’elettronica

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A cavallo tra la fine degli anni ‘60 ed i primi anni ‘70 nel campo musicale si ebbe una notevole diffusione di strumenti elettronici e ricerche sul suono che portarono a dei mutamenti repentini sia nel modo di produrre musica, sia nei connotati estetici.

Era l’epoca dello sviluppo dei sintetizzatori e molti musicisti non esitarono a sperimentarli. Infatti questi nuovi apparecchi ampliavano notevolmente la gamma sonora, aumentando quindi le potenzialità espressive durante il processo creativo. Si diffusero così nuovi generi come il rock psichedelico, il progressive rock, l’ambient music, il krautrock da cui nacquero i Kraftwerk e Tangerine Dream. Tuttavia, nonostante nell’hard rock si preferiva focalizzarsi sulla potenza sonora garantita dall’incastro di chitarra, basso e batteria, anche Jimmy Page, leader dei Led Zeppelin era affascinato dai suoni prodotti dagli strumenti elettronici, tant’è che non si esimeva di inserirli nei brani della band.

Se il termine ambient music fu utilizzato per la prima volta da Brian Eno, dobbiamo segnalare la presenza di questo genere già al termine degli anni ‘60, quando Tony Scott incideva il suo album Music for Zen Meditation (1968). Qui però non vi erano sintetizzatori o altre apparecchiature elettroniche. Per la prima volta nel genere dell’ambient music questi strumenti comparvero nella scena del Krautrock tedesco, esattamente impiegati dai Tangerine Dream in album come Alpha Centauri (1971) o in Zeit (1972).

In quegli stessi anni intanto anche Jimmy Page produsse una registrazione ambient di circa 20 minuti, rimasta poi nell’anonimato sino al 2012, anno della sua effettiva pubblicazione. Il titolo assegnatogli è Lucifer Rising and Other Sound Tracks. Si tratta di una colonna sonora prodotta per il film omonimo di Kenneth Anger. La data di composizione non è identificabile, ma dato che Anger completò il film nel 1972, la registrazione fu ultimata precedentemente, anticipando di fatto l’uscita del primo disco ambient di Brian Eno No Pussyfooting, edito nel 1973, creato insieme a Robert Fripp (chitarrista e fondatore dei King Crimson). Però a seguito di una diatriba tra il chitarrista del Led Zeppelin ed il regista, quest’ultimo scartò la registrazione del collega e decise di assegnare il lavoro a Beausoleil.

Lucifer Rising non ha una vera e propria trama. È costituito da una sequenza di immagini suggestive e “psichedeliche” che si susseguono per la durata di 28 minuti circa. Le cerimonie, la simbologia pagana, i riti e le evocazioni presenti nella pellicola, lasciano trasparire le influenze di Anger provenienti dalla letteratura dell’occultista inglese Aleister Crowley, in particolare dal testo The Book Of Law. Le sequenze filmiche ripercorrono sostanzialmente l’ascesa di una divinità considerata emblema sia del bene assoluto che del male assoluto – probabilmente con dei rimandi al mito di Iside – attraverso dei luoghi ritenuti magici in Egitto, Inghilterra e Germania. Alcune scelte estetiche ricordano il film La montagna sacra (1973) di Alejandro Jodorosky, anche lui attratto da alcuni temi adiacenti alla cultura promossa dal movimento surrealista.

La divinità protagonista è interpretata da Marianne Faithfull, mentre il ruolo di Lucifer, inizialmente offerto a Mick Jagger, fu ricoperto da suo fratello Chris.

Il fascino verso la letteratura di Crowley era condivisa anche da Jimmy Page ed entrambi collezionavano i cimeli dello scrittore inglese. Durante la stesura del film egli si frequentava regolarmente con Anger e in una intervista rilasciata a Rolling Stones nel 2013 racconta:

“Kenneth è venuto a casa mia a Plumpton. Avevo uno studio, in cui lavoravo parecchio da solo. Avevo visto il suo film, Scorpio Rising, in una galleria d’arte. Mi ha detto che stava lavorando a una nuova pellicola, aveva già girato i primi 30 minuti e io gli ho proposto una delle mie composizioni sperimentali, tutta strumentale. La chitarra non c’era. Lui ha steso la musica sopra le immagini, e alcune parti stavano benissimo. C’è una scena in cui Marianne Faithfull inciampa mentre cerca di salire una scala, proprio in quel momento entra una tabla, come se arrivasse la divina provvidenza.”

Per Lucifer Rising Page stende un loop sonoro lugubre di circa venti minuti che ricorda vagamente il suono di un sitar o di un surbahar su cui si accavallano suoni prodotti da synth, tabla e voci simile ai mantra indiani. Le dissonanze melodiche creano un’atmosfera psichedelica ma allo stesso tempo perturbante. Non mancano dei rumori cacofonici inquietanti che in parte ricordano alcuni passaggi musicali presenti in Zeit. Un apparato groovemico scandito proprio dal timbro percussivo delle tabla e dalla ritmica di una chitarra acustica avviano il brano alla conclusione caratterizzata dal fade-out del loop drone permasto durante l’intero brano.

Jimmy Page - Lucifer Rising

Decisamente lontano dalle sonorità dei Led Zeppelin, egli in questo progetto si immerge in sperimentazioni elettroniche stilisticamente vicine al futuro genere musicale denominato “ambient music”. Infatti il risultato ottenuto non ha la consueta struttura formale del brano pop intro, verse, chorus, ma si dipana un flusso sonoro in costante mutamento durante la progressione temporale.

Nonostante il buon lavoro svolto, le posizioni dei due si esacerbarono e come accade durante le incomprensioni, il chitarrista dei Led Zeppelin e Kenneth Anger racconteranno due versioni differenti sull’accaduto.

Il primo narra di un litigio nato tra il regista e la domestica per aver abusato dell’ospitalità:

“Avevo una sala di montaggio video nel sotterraneo della mia casa di Londra, e gli ho proposto di usarla. Qualche giorno dopo, la mia domestica lo ha trovato con un gruppo di amici che girava per casa mia e gli ha detto: “Per favore, se ne vada”. È nata una discussione. Io non c’ero, ma lui ha superato il limite e ha approfittato della mia ospitalità. Se ne è andato, e la musica di Jimmy Page è sparita dal film.”

Inoltre Anger dimostrava anche una “eccessiva” simpatia verso Charlotte Martin, allora moglie di Page. Questo non poteva che indispettirlo ulteriormente.

Ben diversa è invece il racconto del regista. Egli riporta alla stampa l’inadempienza di Page di alcuni accordi stabiliti tra i due riguardo la consegna del materiale ed il minutaggio dei brani, oltre che l’insofferenza dimostrata verso il suo abuso di droghe:

“Jimmy Page era un musicista di fama mondiale, eppure era uno spilorcio; non pagò nemmeno il suo pranzo. Così gli chiesti: “Non trovi irragionevole il fatto che tu sia così tirchio? E lo insultai. Era fatto di eroina tutto il tempo. Gli dissi che avevo bisogno esattamente di quaranta minuti di musica, ma lui me ne diede solo la metà. Al che pensai: “Cosa dovrei fare? Mettere la colonna sonora due volte?” Avevo bisogno del crescendo, doveva darmi quei minuti in più!”

Oltretutto in un secondo momento criticherà anche il lavoro svolto da Page definendolo “una cantilena di 25 minuti tutta uguale”. Questo duro scontro porterà all’interruzione del sodalizio artistico instauratosi tra i due. Anger ripose le registrazioni del musicista e affidò a Beausoleil il compito di creare una nuova colonna sonora adatta al film. Tuttavia la sua composizione ripercorreva stilisticamente le intenzioni musicali del collega, ossia non creare dei veri e propri brani strutturati ma un flusso suggestivo di soundscapes.

Lucifer Rising 2

Dunque, al di là delle polemiche sorte tra i due, è possibile che le intenzioni musicali di Page in realtà fossero state apprezzate. Pertanto è curioso sottolineare che quando il chitarrista britannico annunciò la pubblicazione di Lucifer Rising sul suo sito personale, ricevette la proposta da parte di Anger di rendere di nuovo edito il film con la sua musica. Ovviamente egli declinò l’invito.

La pubblicazione della colonna sonora, ottenuta circa 40 anni dopo l’avvio del progetto originario, pone in risalto un lato musicale di Page più intimo ed introspettivo, lontano dall’immagine ben più nota della rockstar. Questo disco rende il dovuto riconoscimento anche alle sue originali sperimentazioni di nuove soluzioni estetiche promosse dai mezzi tecnologici che in quegli anni si stavano sviluppando molto rapidamente. Tali ricerche aggiunsero al sound dei Led Zeppelin un’aura più psichedelica rispetto alle altre band coeve del panorama dell’hard rock inglese.

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