Le scoperte dell’America spiegate da Assante e Castaldo

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«Il mio piano era chiaro, conciso e sensato, credo. Per molti anni ho viaggiato in molte parti del mondo. In America, io vivo a New York, capito a Chicago o a San Francisco. Ma New York non è America, allo stesso modo in cui Parigi non è Francia e Londra non è Inghilterra. Così scoprii che non conoscevo il mio paese».

John Steinbeck – In Viaggio con Charley

Dal 2005, le Lezioni Rock di Ernesto Assante e Gino Castaldo sono un punto fermo della divulgazione musicale. Nel corso degli anni i giornalisti hanno deliziato gli spettatori dell’Auditorium Parco della Musica con le loro dissertazioni sulle pietre miliari della musica Rock, sugli artisti più importanti ed influenti per lo sviluppo di tale immaginario e via discorrendo.

Ora, dopo tanti anni all’attivo, Gino & Ernesto, da giornalisti, ma soprattutto da amici ed appassionati di musica con lo stesso piglio da studenti mai domi di imparare dalla musa, hanno sentito di reinventare il loro format. Come? Al momento abbandonando la disquisizione su argomenti più specifici e concentrandosi così più sul macro, sicché per il ciclo di ques’anno, 2023/2024 hanno pensato di andare come Dean Moriarty e Sal Paradiso -i protagonisti di On The Road di Jack Kerouac e rispettivamente alter ego di Neal Cassady e lo stesso Kerouac- oltre oceano in un viaggio nell’America, che ci sembra lontana, invece è più vicina di quanto possiamo immaginare perché come diceva Wim Wenders “L’America ci ha colonizzato l’inconscio”.

La sua letteratura, il suo cinema, la sua musica, è entrata a far parte del nostro immaginario, ma come ci ha insegnato John Steinbeck con il suo libro reportage, In Viaggio con Charley, l’America non si finisce mai di scoprire. Così Gino ed Ernesto, come Neal & Dean, sono partiti per riscoprirla attraverso il loro nuovo ciclo di lezioni rock -Le scoperte dell’America-

Coadiuvati dalla presenza sul palco dell’Auditorium band, guidata dal bassista Gigi De Rienzo -musicista fondamentale per lo sviluppo della scena napoletana, denominata per l’appunto neapolitan power- il duo giornalistico ha iniziato sul palco della Sala Petrassi del Parco della Musica di Roma il loro viaggio che si articolerà in quattro lezioni -compresa quella tenutasi lo scorso 15 dicembre- in cui partendo da quella terra difficile e piena di contraddizioni qual è l’America andranno a toccare argomenti più specifici.

Nella prima lezione, attraverso le Sonic Highways americane, piene di connessioni  e rimandi, Ernesto Assante e Gino Castaldo ci hanno portato a vedere da vicino alcune delle città più conosciute per lo sviluppo delle scene musicali.

A dire il vero ci sarebbe voluta una lezione come minimo dallo stesso minutaggio di C’era Una Volta in America, ma probabilmente non sarebbe stata sufficiente, ma in poco meno di due ore, attraverso le loro dissertazioni ed il loro interplay, sempre armonioso e dandosi il là come se fossero due jazzisti, ci hanno condotto a New York e quindi al Greenwich Village e al conseguente sviluppo della scena folk guidata da Robert Zimmermann che dopo un lungo viaggio da Duluth è diventato Bob Dylan; ma anche a Detroit, dove non c’era solo il wild side di cui Iggy Pop insieme agli Stooges ne è stato un degno portabandiera, ma anche la Motown di Barry Gordy che con la sua casa discografica è stato fondamentale non solo dal punto di vista musicale, ma anche per l’integrazione che, in quegli anni -anni sessanta- complice la furia dilagante del razzismo -raccontata splendidamente nel saggio scritto da James Balwin, La Prossima volta il fuoco (il titolo originale è The Fire Next Time) stentava -e purtroppo a volta ancora stenta- a svilupparsi. La musica però superando ogni pregiudizio e qualsiasi muro, -anche qualora si costruisse un muro tra America e Messico, la musica lo arginerebbe, non c’è alcun dubbio- è arrivata ad unire bianchi e neri attraverso Stevie Wonder, James Brown, Smokey Robinson ecc.

Ma non solo, parlando di Chicago, Ernesto Assante e Gino Castaldo ci hanno parlato di come il blues dal Mississipi sia arrivato in Gran Bretagna e passando da Paul Simon, idealmente sia ritornato a casa, da mamma Africa con la sua Graceland.

Insomma, se volete anche voi partire per un viaggio all’insegna del sogno americano, dei suoi miti -penso ad Elvis, soprattutto musicali, le lezioni rock tenute  dalla coppia ENOssidabile del giornalismo al servizio della musa, Le Scoperte dell’America, è quello che fa per voi. Non ve le lasciate scappare