La Luna: scienza, mitologia, storia, curiosità e teorie

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Questo articolo intende fornire una spiegazione semplice e rigorosa delle caratteristiche e delle storie che ruotano intorno alla Luna, sotto forma di riassunto adatto ad una sintesi generale sul tema.

Luna rossa, luna d’acqua, luna di ghiaccio, luna blu, luna dei sospiri… quanti attributi sono stati generosamente dati al nostro satellite che non ha mai smesso di farci sognare, nonostante le sempre più accurate conoscenze scientifiche ed il fatto importante che l’uomo abbia raggiunto il suo suolo 50 anni fa. “È tutta colpa della luna, quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti”, così scriveva il grande drammaturgo William Shakespeare a proposito del nostro astro più vicino ed, infatti, aveva pienamente ragione, gli studi astronomici hanno dimostrato come la Luna possa influenzare alcuni aspetti vitali della Terra, in primis l’andamento delle maree.

Guardiamo la Luna ogni notte, nelle sue forme diverse, nei suoi colori cangianti, immaginando anche la sua enigmatica faccia sempre nascosta: da un lato ci è così familiare, dall’altro ci è così sconosciuta. Proviamo, innanzitutto, in maniera sintetica a comprenderne i principali aspetti morfologici.

Cos’è la luna

Come è ben noto, la Luna è l’unico satellite naturale della Terra. La sua orbita ha una distanza media di circa 384.400 km dalla Terra che, in ambito siderale, può considerarsi un tragitto veramente irrisorio. La sua estrema vicinanza ci consente di osservarla ad occhio nudo e addirittura di poterne scorgere alcuni rilievi sulla superficie. Uno degli aspetti più particolari è che il moto di rotazione della Luna è di carattere “sincronico”, cioè rivolge sempre la stessa faccia alla Terra, facendo si che il suo lato nascosto sia rimasto del tutto oscuro fino al periodo delle esplorazioni spaziali. Il suo moto orbitale e la diversa configurazione che la Luna assume, a seconda della sua diversa orientazione verso il Sole, generano delle fasi ben percepibili, intuite e poi studiate dall’uomo fin dall’antichità.

Com’è nata

Numerose sono state le teorie scientifiche sulla formazione della Luna, ma la più accreditata attualmente, nell’ambito della comunità scientifica, ritiene che si sia formata 4,5 miliardi di anni fa, non molto tempo dopo la nascita della nostra Terra, a causa dell’aggregazione dei detriti rimasti in orbita, dopo la violenta collisione tra il nostro pianeta ed un planetesimo di nome Theia, dalle dimensioni più o meno simili a quelle di Marte. Questa teoria è chiamata “dell’impatto gigante” e sarebbe confermata dal fatto che la composizione della Luna sarebbe pressoché identica a quella del mantello terrestre senza gli elementi più leggeri, a loro volta evaporati per mancanza di un’atmosfera e della forza gravitazionale necessaria a trattenerli. Non mancano studi che inducono ad ipotesi contrastanti, come ad esempio un’analisi approfondita condotta dalla NASA nel 2011 che ha rilevato nel magma lunare una concentrazione d’acqua 100 volte superiore a quella in precedenza stimata e, pertanto, non sarebbe evaporata come ci aspetterebbe a seguito di un violentissimo impatto. Ancora un altro studio della NASA ha evidenziato che la parte nascosta della Luna potrebbe derivare dalla fusione tra la stessa Luna ed un secondo satellite della Terra, distribuendosi appunto in maniera più netta sul lato oscuro. Ciò potrebbe spiegare perché il lato nascosto della Luna si presenti molto più variegato e montuoso rispetto a quello rivolto verso il nostro pianeta.

I movimenti della Luna

Innanzitutto il nostro satellite compie un’orbita di “rivoluzione” intorno alla Terra in media ogni 27,321661 giorni che si possono tradurre in 27 giorni, 7 ore, 43 minuti e 12 secondi, formando il cosiddetto “mese siderale”. Tuttavia, un osservatore dalla Terra conta circa 29,5 giorni tra una luna nuova e la successiva, a causa del contemporaneo moto di rivoluzione del nostro pianeta. Ed i rapporti Terra-Luna sono strettissimi, in quanto orbitano intorno ad un centro di massa comune, collocato  ad una distanza di 4700 km dal centro del nostro pianeta.

Si deve precisare, a tale proposito, che a differenza di quanto avviene nei rapporti fra altri astri, il sistema Terra-Luna non può essere considerato “un pianeta doppio”, in quanto il centro di gravità dello stesso sistema non è esterno al pianeta, ma si trova a circa 1700 km sotto la superficie terrestre. Un’altra importante considerazione da fare è che, a differenza di quanto si può osservare per gli altri satelliti naturali del sistema solare, la Luna è di dimensioni eccezionali rispetto al pianeta intorno a cui orbita. In proporzione solo Caronte nei confronti di Plutone ha dimensioni maggiori. La luna compie anche un moto di rotazione, cioè quel tipico movimento intorno al suo asse nello stesso senso della rotazione terrestre, da ovest verso est. La durata è simile a quella del moto di rivoluzione e ciò determina che dalla Terra sia visibile sempre il medesimo lato della superficie del satellite, così come già detto prima.

È interessante sottolineare come gli studiosi abbiano giustificato questa particolare “sincronia”, come il risultato dell’attrito delle maree terrestri che avrebbe rallentato la rotazione della Luna fin dagli albori della sua formazione. Ai moti di rivoluzione e di rotazione, si aggiungono ancora altri peculiari movimenti della Luna che prendono il nome piuttosto evocativo di “librazioni”. Esse sono dovute al fatto che il moto di rivoluzione intorno alla Terra non è perfettamente circolare, per cui la velocità di rotazione e la distanza dal nostro pianeta variano durante l’orbita, creando sfasamenti ed oscillazioni.

L’esperimento Lunar Laser Ranging, dopo le missioni Apollo e Lunochod, ha consentito di evidenziare con precisione millimetrica la distanza tra la Terra e la Luna, misurando l’effettivo allontanamento dei due corpi nel corso degli anni, stimato in 3,8 centimetri l’anno. La motivazione dell’allontanamento progressivo della Luna è dovuto alle forze di marea esercitate dal satellite sul pianeta: questa reciproca influenza determina un rallentamento del movimento angolare terrestre, mentre la sua reazione incrementa il movimento angolare della Luna con conseguente e graduale trasferimento su un’orbita da una quota più elevata.

La composizione

La crosta lunare si compone di una varietà di elementi primari come l’uranio, il torio, il potassio, l’ossigeno, il silicio, il magnesio, il ferro, il titanio, l’alluminio e l’idrogeno. Grazie alla missione GRAIL, sono state ricavate anche importanti informazioni sulla composizione interna del satellite, arrivando alla conclusione che esso contiene circa la stessa percentuale di alluminio della Terra. Gli studi, sempre più sofisticati, hanno classificato le ere geologiche della Luna, con particolare riferimento ad alcuni criteri che hanno avuto un’importanza notevole nel corso della sua storia.

Mitologia e credenze popolari

Nell’ambito mitologico e delle credenze popolari, la luna ha sempre rappresentato un punto di riferimento importantissimo. Il nome del nostro satellite deriva da quello dell’omonima divinità romana, in latino Luna, che corrisponde alla greca Selene, nella maggior parte dei casi raffigurata come personificazione della Luna piena e molto spesso associata ad Ecate (la luna calante), ma soprattutto ad Artemide (la luna nuova).

Presso tanti popoli antichi era diffusa la leggenda che la luna morisse ogni notte per scivolare verso il mondo delle ombre, oppure che fosse coinvolta in un continuo inseguimento con il Sole. Nella cultura medioevale, invece, alla luce della commistione tra credenze pagane e cristiane, si moltiplicarono a dismisura i racconti legati ai lupi mannari ed alle riunioni delle streghe, che subivano trasformazioni od altri tipi di influenze a seconda delle fasi lunari. Il susseguirsi di queste ultime, nella religione induista, è spiegato con una piacevole narrazione che coinvolge Ganesha, la divinità con la testa di elefante, mentre grande spazio al nostro satellite viene dato anche dal mondo islamico.

Le leggende popolari legano molti eventi naturali alle diverse fasi lunari. Ad esempio si crede che la fase di luna piena sia favorevole ai pescatori, in quanto i pesci sarebbero maggiormente attratti verso la superficie; il mosto andrebbe collocato nelle botti nelle notti di luna nuova; gli ortaggi andrebbero seminati con la luna crescente, in concomitanza con un presunto aumento delle nascite. Nella mitologia classica, Selene era la sorella di Helios (il sole), nonché di Eos (l’aurora), mentre era figlia dei Titani, Iperione e Teia. Molto bella è l’immagine del suo matrimonio con Zeus, dalla cui unione nacque Erse (la rugiada). A similitudine dei colori del nostro satellite naturale, Selene era descritta come una bella donna con il viso pallido, abbigliata con lunghe vesti argentate, con in mano una torcia e sulla testa una luna crescente. In alcune sculture la vediamo su una biga trainata da cavalli, all’inseguimento della biga solare, a sottolineare l’alternanza del giorno e della notte, con una pittoresca immagine, tipica del mondo ellenico. 

Artemide (Diana nel mondo romano), invece, era sorella gemella di Febo (Apollo), figlia di Zeus e Leto (Latona). Secondo la leggenda, Hera (Giunone), per vendicarsi dell’adulterio di Zeus, avrebbe lanciato su Leto una maledizione che la costringesse a partorire in luogo mai battuto prima dal sole. Per ovviare a tale anatema, Zeus fece emergere dal mare l’isola di Delo, dove Artemide nacque per prima ed aiutò sua madre a mettere al mondo suo fratello Febo. Questo evento guadagnò alla dea la fama di protettrice del parto e della fertilità. Artemide era anche la dea della caccia e nelle antiche raffigurazioni appare come una dea alata, con in mano un cervo, un leone o un leopardo. Nelle immagini successive è delineata con stivali da caccia, con un arco ed una faretra con frecce d’argento. Nei periodi posteriori, quando emerse maggiormente il suo accostamento alla Luna, è rappresentata con vesti argentate ed una corona lunare, simbolo appunto della sua identificazione con la dea Luna.

È d’obbligo precisare, tuttavia, che tra le numerose divinità lunari antiche compaiono molte figure maschili, come Nanna e Sin nell’ambito mesopotamico, Thot per gli Egizi ed il giapponese Susanowo. Anche nel mondo celtico abbondano divinità lunari maschili, da cui deriva il mondo immaginario creato dallo scrittore Tolkien, autore del famosissimo “Signore degli anelli”, creatore del dio lunare Isil.

Nella iconografia cristiana, alcuni ritratti di Maria mostrano una falce di luna sotto i suoi piedi, quasi ad indicare come la sua figura lunare di donna riceva la luce dal Sole-Dio e la ritrasmetta al mondo attraverso il Figlio. Per molti studiosi il simbolismo cristiano della Madonna trae origine dalla dea egizia Iside, sposa di Osiride, madre, creatrice e nutrice. Ma questo argomento meriterebbe una trattazione a sé stante.

E la luna riveste un ruolo importante anche in astrologia, una disciplina che nel corso della storia ha subìto tantissimi pregiudizi, collocandosi nell’epoca attuale a metà strada tra il mito e la scienza. Il nostro satellite è stato presentato come lo specchio dei sogni dell’uomo, imponendosi come regina della notte ed inseparabile compagna degli innamorati e degli insonni. Nel linguaggio astrologico la luna è interpretata come l’astro della notte e per questo viene abbinata alla magia, alle doti intuitive e medianiche. Il suo percorso intorno allo zodiaco è molto breve, in quanto cambia di segno ogni due o tre giorni, attraversando i dodici segni in soli 28 giorni. Per il suo procedere veloce è stata sempre collegata all’aspetto caratteriale della “volubilità”, diventando simbolo di discontinuità per quelle persone che hanno, nel loro tema natale, tale astro in posizione predominante. La luna è un po’ il nostro immaginario, incarnando i nostri sogni più reconditi e le nostre speranze, fino ad arrivare all’inconscio e all’anima. In essa si racchiudono le memorie ancestrali, tramandate da generazione in generazione, come le tradizioni ed i modelli di comportamento emotivi ereditati dai nostri familiari, quasi si trattasse dell’eco di un passato karmico. La Luna è alla base dell’archetipo del femminile per eccellenza, materno ed avvolgente, l’energia yin del mondo orientale, mentre la yang è sotto il dominio del Sole. Il suo elemento di appartenenza è l’acqua ed il segno che più si attaglia alla Luna è il Cancro.

L’atterraggio sulla Luna

Dobbiamo considerare che ad oggi sono passati 50 anni dal primo passo dell’uomo sulla Luna, quello compiuto dall’astronauta Neil Armstrong il 21 luglio 1969, nell’ambito della missione Apollo 11. Un evento dalla risonanza mediatica così straordinaria da essere annoverato tra quelli capaci di cambiare in maniera irreversibile la storia dell’umanità. Lo stesso Armstrong pronunciò la frase destinata a diventare un mantra negli anni successivi: “Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità”.

Il viaggio verso la Luna, già annunciato dall’avveniristico romanzo di Giulio Verne, iniziò il 16 luglio 1969, portando la missione a destinazione 109 ore e 42 minuti dopo. Molti di noi non possono ricordare quell’evento perché troppo piccoli, ma chi ha assistito all’evento ricorda perfettamente le emozioni quei giorni concitati. Dopo le fasi iniziali, il 20 luglio 1969 ci fu il vero e proprio allunaggio. L’Eagle si posò sul suolo lunare, nell’area indicata come il “Mare della Tranquillità”, nell’emisfero della Luna rivolto verso la Terra, con un minuto e mezzo di anticipo rispetto alle aspettative. Nonostante il programma iniziale prevedesse quattro ore di riposo dopo l’allunaggio, si decise di procedere subito alla “prima passeggiata” sul satellite.

Quattro ore dopo Armstrong era già pronto a trasmettere le immagini capaci di cambiare il corso della storia, posizionando la camera su un treppiedi. Un’ora e mezza dopo, gli astronauti furono in grado di parlare con il Presidente Nixon con uno scambio di battute davvero emozionante. La prima passeggiata lunare rappresentò il primo evento di assoluta globalizzazione, poiché fu trasmesso in diretta  televisiva mondiale, aprendo la stagione delle comunicazioni in contemporanea universali.

Le teorie complottistiche

Come per ogni grande evento che si rispetti, neanche allo sbarco sulla Luna del 1969 sono state risparmiate le solite teorie complottiste. La “teoria del complotto lunare”, chiamata anche “Moon Hoax” (frottola della Luna), afferma che la missione del programma Apollo non sarebbe stata realizzata per davvero, in quanto gli astronauti non sarebbero stati affatto trasportati sulla Luna, mentre le prove degli allunaggi sarebbero derivate da abili contraffazioni della NASA, con la collaborazione del governo degli Stati Uniti, interessato, in piena guerra fredda, a dimostrare la propria superiorità sull’Unione Sovietica, dopo un intenso periodo di “corsa alla conquista dello spazio”.

Secondo i complottisti, gli allunaggi sarebbero il frutto di riprese operate in “studio” con l’ausilio di effetti speciali. La teoria sarebbe stata originata dal libro “Non siamo mai andati sulla luna “ (We never went to the Moon), pubblicato nel 1976 dall’americano Bill Kaysing in collaborazione con Rendy Reid. Il precitato testo tratterebbe, in base a presunte esperienze personali dell’autore, della non adeguata tecnologia degli anni Sessanta per realizzare l’allunaggio, nonché avrebbe indicato il regista Stanley Kubrick, famoso per gli effetti speciali del celebre film 2001: Odissea nello spazio, come il regista incaricato della ripresa (molti sostengono addirittura che Kubrick avesse confessato la cosa in maniera celata in uno dei suoi film più celebri). Kubrick sarebbe stato ricattato dal governo americano per alcune implicazioni di suo fratello con il partito comunista. I fatti e le dichiarazioni successive hanno dimostrato che il regista non aveva alcun fratello, ma solo una sorella minore.

Alcune varianti della teoria del complotto, rilevando alcune incongruenze fotografiche, hanno sostenuto che lo sbarco sulla Luna ci sia stato veramente, ma che la NASA abbia diffuso false immagini per evitare che altri Paesi potessero trarre benefici dalle informazioni scientifiche ricavabili dalle stesse. Gli Americani, pertanto, avrebbero voluto tenere nascoste le vere scoperte effettuate con la missione spaziale.

Alla teoria del complotto, si è opposto con decisione il consenso della comunità scientifica e degli addetti ai lavori. Gli esperti ritengono che la falsificazione necessaria per simulare la missione Apollo sarebbe stata troppo complicata, con particolare riferimento alla gran quantità di reperti prodotti e per il troppo elevato numero di persone coinvolte nei lavori. Si stima che più di 400.000 persone lavorarono per circa dieci anni a favore del progetto lunare: sarebbe assurdo pensare che un così alto numero di persone abbia mantenuto un segreto di tale importanza, senza tradirsi neanche dopo tanti anni. Significativa ed emblematica è la spiegazione data dallo scrittore e semiologo Umberto Eco, secondo il quale l’argomento decisivo contro la teoria del complotto fu il fatto che i Sovietici, pur avendone l’interesse e le competenze tecniche, non abbiano mai sostenuto od avanzato ipotesi sulla falsità dello sbarco sulla Luna.

Torneremo sulla Luna?

È necessario precisare che se negli ultimi anni non vi sono stati altri allunaggi, ciò si può spiegare con i costi enormi da sostenere e con l’apparente inutilità immediata di simili missioni. Tuttavia, negli ultimi anni si sono intensificati i programmi per una nuova fase di esplorazione lunare. Gli obiettivi e le ambizioni appaiono ben diversi da quelli passati: l’agenzia spaziale americana ha dichiarato senza mezzi termini di voler andare sulla luna “per restarci”. L’idea principale è quella di voler creare i presupposti per una successiva esplorazione su Marte. Per quanto riguarda le somme da destinare alle operazioni necessarie, si parla di cifre da capogiro.

In tale contesto, per rendere l’esplorazione della Luna un’impresa destinata a durare nel tempo, la NASA ha chiesto la collaborazione ad aziende private, che dovranno intervenire attivamente nella predisposizione della difficile impresa. Le previsioni parlano di una prima spedizione nel 2024, quando la NASA dovrebbe lanciare il veicolo Orion e l’European Service Module verso il Gateway, una stazione spaziale russa-statunitense ancora da posizionare sull’orbita lunare. Questi veicoli non sarebbero provvisti di equipaggio. Due anni più tardi (2026), un veicolo Orion potrebbe portare un equipaggio sul Gateway insieme al modulo di risalita di un lander costruito per ospitare essere umani. Se si dovesse procedere senza intoppi, il 2028 dovrebbe costituire il momento principale, quando un equipaggio di astronauti potrebbe essere in grado di usare un veicolo di trasferimento per spostare il lander sulla bassa orbita lunare, per poi arrivare sul suolo del satellite. Tutto potrebbe essere realizzato prima del sessantesimo anniversario del primo allunaggio, per poi replicare l’intero progetto alla volta di Marte. Staremo a vedere…

Si può vivere sulla Luna?

L’idea della colonizzazione della Luna, di Marte e di altri corpi celesti si sta diffondendo di pari passo con i seri dubbi sulla sostenibilità della vita sulla Terra a causa della crescita della popolazione umana e della sempre più preoccupante scarsezza di risorse primarie, come l’acqua. Se la conoscenza scientifica più accurata della superficie lunare ha raffreddato gli entusiasmi per l’utilità di colonizzare il satellite, a causa della penuria di quegli elementi chimici essenziali per la vita umana, animale e vegetale, la speranza di ritornarvi prima del 2030 stimola il raggiungimento di nuovi e più ragguardevoli traguardi. L

a luna, specchio del nostro inconscio e dei nostri sogni, compagna silenziosa delle nostre esistenze, potrebbe rappresentare quel trampolino di lancio per compiere il tanto sperato salto di conquista verso lo spazio siderale.

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