The Car: l’entusiasmo nel nuovo album degli Arctic Monkeys

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Premere play è un gesto semplice, come porre la puntina sul disco o come chiudere la portiera di una macchina, pronti a partire per una nuova avventura.

Il settimo album degli Arctic Monkeys è un viaggio dal sapore di malinconia, di struggimento, ma anche di gioia da parte di Alex Turner e soci:  guardano la strada srotolarsi davanti ai loro occhi con entusiasmo e nessuna intenzione di lo specchietto retrovisore, ma di continuare a percorrerla.

L’aspetto che salta subito all’occhio, pardon all’orecchio, è la bellezza degli arrangiamenti orchestrali, elementi fondamentali delle dieci composizioni di questa macchina elegante, stilosa e fuori dal tempo. 

A primo ascolto “The Car” degli Arctic Monkeys potrebbe sembrare una vettura d’epoca, una di quelle con gli interni in radica, di cui il possessore ne è fiero: tutti si girano a guardarla, ma la macchina non ne se ne cura minimamente.

Arctic Monkeys - Body Paint (Official Video)

È un album che con il passare degli ascolti più ci avvolge nelle spire del suo sound e della bellezza dei suoi brani che, seguendo il solco di “Tranquillity Base Hotel & Casino” suonano più P.M che “A.M”.

Tutto funziona a meraviglia, ogni componente della band e della loro vettura discografica nuova di zecca, con la voce di Alex che canta come il motore di una spider sulla riviera ligure, con il “fantasma” di Paul Weller sulle loro tracce.

“In the Car” non c’è un filler, ma solo la bocca spalancata per come ancora una volta i ragazzi di Sheffield sono riusciti a sorprenderci, pardon, a seminarci con un disco dalle molte sfaccettature ed affascinante come una strobosfera in un monastero nel Suffolk.