The Dirty Mac: il supergruppo di John Lennon con Eric Clapton e Keith Richards

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Londra, 1968. Un piccolo palcoscenico allestito sotto un tendone da circo ospita la performance di uno dei gruppi più incredibili e allo stesso tempo meno noti della storia del rock. Sono i Dirty Mac, il supergruppo capitanato da John Lennon.

The Dirty Mac - Yer Blues (Official Video) [4K]

La storia dei Dirty Mac, purtroppo, è molto breve. John Lennon fondò il gruppo in occasione del Rock’n’roll Circus, un evento organizzato dai Rolling Stones che prevedeva una serie di esibizioni live alternate a spettacoli circensi, con tanto di acrobati, giocolieri e persino una tigre.

Il frontman dei Beatles riunì alcuni tra i migliori musicisti dell’epoca. Eric Clapton, alla chitarra solista, stava per terminare l’esperienza dei Cream con l’album Goodbye. Keith Richards degli Stones vestì per l’occasione gli insoliti panni del bassista. Infine, alla batteria il meno noto dei quattro, Mitch Mitchell, che al tempo era il batterista dei Jimi Hendrix Experience.

La loro memorabile esibizione al Rock’n’roll Circus fu di soli 2 brani. Il primo è una cover di Yer Blues, decisamente più sporca e ricca di assoli rispetto all’originale contenuta nel White Album, rilasciato appena venti giorni prima dai Beatles. Il secondo, Whole Lotta Yoko, è un’improvvisazione blues con la partecipazione di Ivry Gitlis, virtuoso del violino, e Yoko Ono, che contribuì al pezzo con degli assoli di voce.

Whole Lotta Yoko (Live)

Dopo il Rock’n’roll Circus, che sarebbe dovuto andare in onda nei mesi a venire, dei Dirty Mac si persero le tracce. Il gruppo si sciolse e l’esibizione rimase segreta per quasi 30 anni. Le riprese del Circus infatti furono distribuite solo nel 1996 in videocassetta, cosa che contribuì a renderlo un concerto leggendario cui pochi fortunati ebbero il privilegio di assistere.

Tuttavia, non fu per una trovata di marketing che gli Stones annullarono il progetto. Diverse furono le motivazioni, alcune oggettive e altre, forse, un po’ meno. Varie fonti affermano che fu a causa degli elevati costi di produzione, motivo per il quale non vennero mai ingaggiati i circensi. Altre, perlopiù voci di corridoio, sostengono che gli Stones si sentirono oscurati dalle prestazioni degli altri gruppi, in particolare da quella degli Who, e per questo posticiparono la pubblicazione a data da destinarsi. La verità non la sapremo mai, ma possiamo comunque goderci (su Youtube) quell’incredibile concerto che vide in scaletta Jethro Tull, The Who, Taj Mahal, Marianne Faithful, The Dirty Mac e, per ultimi, i Rolling Stones. (La scenografia è la stessa del video ufficiale di “You can’t always get what you want”, fateci caso).

Tra i gruppi presenti, i Dirty Mac sono sicuramente il più suggestivo e affascinante. Se avessero continuato a suonare insieme, un loro ipotetico album si sarebbe aggiunto senza ombra di dubbio alla lista dei capolavori rock degli anni ’70, accanto a quelli di Led Zeppelin, AC/DC, Pink Floyd e tanti altri.

La verità è che i supergruppi, per natura, non sono destinati a durare quanto una normale band. Le forti personalità dei membri rendono complicata una sintonia artistica che dovrebbe essere naturale. In più, non è un’impresa facile riuscire a conciliare gli stili diversi di grandi geni musicali.

Nella storia del rock, alcuni supergruppi sono stati capaci di rivoluzionare, come i The Cream, altri invece sono riusciti a realizzare appena un album per poi cadere nel dimenticatoio, come i Mad Season. I Dirty Mac non appartengono né all’una né all’altra categoria ma restano, almeno nell’immaginario degli amanti del blues e del rock, uno dei migliori supergruppi di sempre.

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