Edward Paisnel, la bestia di Jersey

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La storia della “Bestia di Jersey” ha i connotati di un incubo estremamente inquietante, talmente assurda che ci dimostra fino a che punto possa arrivare la follia umana.

Tutto ha inizio nel 1957, nell’Isola di Jersey, situata nel canale della Manica. Un’infermiera di 29 anni sta aspettando l’autobus quando viene improvvisamente assalita, le viene legata una corda al collo e viene portata in un campo, dove viene stuprata. L’attacco è stato particolarmente violento e la vittima non è riuscita a vedere il suo assalitore.

Nell’anno successivo si verificano altri due casi di questo tipo: alla fermata del bus e con lo stesso modus operandi vengono aggredite rispettivamente una ragazza di 20 anni e una di 31 anni. Le autorità sono in allerta: nell’isola si aggira uno stupratore seriale.

La situazione diventa ancora più critica nel 1960.

14 Febbraio. Uno sconosciuto si introduce nell’abitazione di un bambino di 12 anni, attraverso la finestra. Gli lega la solita corda al collo e lo porta fuori, dove lo violenta sessualmente.

Marzo 1960. Una donna sente dei rumori all’interno della sua abitazione. Decide di andare a controllare quando viene improvvisamente afferrata da dietro. Lo sconosciuto la minaccia, ma poi viene distratto dalla voce della figlia di 14 anni, in cerca della madre. L’assalitore a questo punto rincorre la ragazza, mentre la madre scappa a chiedere aiuto ai vicini. Quando ritorna trova la figlia in lacrime, che dichiara di essere stata stuprata.

Gli attacchi si susseguono e riguardano per la maggior parte bambini e giovani ragazzi. L’intera zona di Jersey è nel panico.

I primi sospetti si concentrano su Alphonse Le Gastelois, agricoltore e pescatore della zona. Viene arrestato ed interrogato, ma dopo poche ore sarà rilasciato per mancanza di prove. Tuttavia in molti rimangono convinti della sua colpevolezza, tanto che la sua casa venne bruciata. Nel 1961 Le Gastelois, temendo per la sua incolumità, si auto esilia fuggendo da Jersey.

Ma gli attacchi non sono finiti, e il modus operandi è sempre lo stesso. Le aggressioni avvengono tra le 10 di sera e le 3 di mattina. L’uomo si introduce nelle abitazioni, spesso attraverso la finestra. Viene descritto di età apparente tra i 40 e i 45 anni, alto circa 1 metro e 67 cm.

Alcune descrizioni riportano il fatto che sembri indossare una maschera. Sul corpo di alcune vittime delle aggressioni sono presenti dei fori simili ad un punteruolo.

La svolta arriva nel 1971.

17 Luglio. Un uomo viene fermato dalla polizia dopo essere passato con il semaforo rosso e aver superato un posto di blocco.

Alla guida si trova Edward Paisnel, operaio edile. Padre di famiglia, considerato dalla comunità come un uomo gentile e tranquillo.

La polizia scopre che l’auto in questione è stata rubata e al suo interno trovano qualcosa di inaspettato: diverse punte chiodate, del nastro, una parrucca nera e un’inquietante maschera.

L’uomo viene immediatamente arrestato. La polizia irrompe nella sua casa e trova una stanza segreta piena di strani oggetti e un altare satanico.

Nel Dicembre 1971 Paisnel viene condannato a scontare 30 anni di carcere, come responsabile di 13 stupri. In molti sospettano che possa aver commesso molti più reati di quelli per i quali venne emessa la condanna.

Un uomo dalla doppia personalità, capace di celare in maniera insospettabile la sua parte più oscura. Un “Boogeyman” che di notte si infilava nelle case delle sue giovani vittime, con il suo “costume” composto da un cappotto pesante, braccialetti chiodati, una parrucca nera e un’angosciante maschera di gomma. Un agghiacciante e sadico violentatore.

Paisnel venne rilasciato nel 1991 per buona condotta e si trasferì nell’Isola di Wright, dove morì nel 1994.

Diventato noto come “La bestia di Jersey”, Paisnel è rimasto impresso nell’immaginario comune per la sua doppia personalità che lo rendeva capace di trasformarsi da apparente uomo tranquillo a terribile violentatore, a dimostrazione di come l’animo umano sia a volte imprevedibile.

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