I misteri del Mostro di Firenze: gli strani avvistamenti del 1984

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Il caso del Mostro di Firenze è una delle vicende più intricate e complesse della cronaca nera, a livello nazionale e non solo.

Quando ho cominciato ad approfondire in maniera più dettagliata la faccenda mi sono accorto dell’incredibile quantità di elementi che la compongono, e di come la maggior parte di essi restano tutt’oggi avvolti dal mistero.

Con il passare degli anni sono state sviscerate decine di teorie, dai compagni di merende (condannati per 4 degli 8 duplici omicidi del Mostro), ai mandanti della setta esoterica passando per il clan Sardo.

C’è tuttavia un ipotesi che viene spesso tralasciata, ovvero quella che vede un possibile serial killer solitario rimasto ignoto, al di fuori delle indagini o comunque sfiorato in maniera blanda dalle stesse.

Naturalmente si tratta soltanto di un ipotesi e la presento come tale, precisando che per quanto riguarda questo caso non possiedo nessuna certezza. Quello che voglio cercare di fare è evidenziare alcuni episodi che sono rimasti avvolti nell’ombra e che forse meriterebbero più attenzione.

Grazie al lavoro del reporter Paolo Cochi (autore del libro Mostro di Firenze: Al di là di ogni ragionevole dubbio) , sono emerse alcune deposizioni molto interessanti.

La testimonianza di Baldo Bardazzi

Baldo Bardazzi è il proprietario di un bar in Torre di Borgo San Lorenzo.

Il pomeriggio del 29 Luglio 1984, intorno alle 16:45 (quindi poche ore prima del duplice delitto) afferma di aver visto le due giovani vittime, Pia Rontini e Claudio Stefanacci, recarsi nel suo bar per fare merenda.

Subito dopo vide entrare un signore.

“Si trattava di un uomo dell’età di circa 45-50 anni, alto circa 1,75 mt o anche di più, di corporatura robusta con la faccia abbastanza piena, lineamenti regolari. Occhi marroni, naso normale, fronte ampia e stempiata, capelli molto corti biondi sul rossiccio, nessun segno particolare…”

Bardazzi riporta anche che era una persona distinta, ben vestita.

Il soggetto in questione ordina una birra e si siede ad un tavolino fuori dal locale. Il testimone nota che l’individuo osservava intensamente i due giovani, che stavano consumando il loro pasto all’interno del bar.

I ragazzi, terminata la consumazione, si alzano per andarsene e a questo punto il soggetto butta giù di colpo la birra, riporta il bicchiere al banco e se ne va, pochi istanti dopo rispetto ai due ragazzi.

“Ricordo che notai appunto il fatto che lo sconosciuto impiegò quasi mezz’ora a bere mezzo bicchiere di birra e poi bevve l’altra metà d’un colpo appena vide alzarsi i ragazzi.”

La mattina dopo il duplice omicidio Bardazzi apprende la notizia della morte di Pia e Claudio per mano del Mostro di Firenze, e si presenta così spontaneamente dai Carabinieri a riportare questa circostanza, affermando di aver riconosciuto dalle foto sui giornali i due giovani che erano stati nel suo bar il pomeriggio precedente ai fatti.

Fornisce anche un identikit del soggetto misterioso, dichiarando di non averlo mai visto prima di quell’evento.

Le altre testimonianze

Quella di Baldo Bardazzi non è l’unica dichiarazione che riporta di uno strano soggetto che si aggira nelle vicinanze del luogo del tragico delitto del 1984.

Esistono altre testimonianze di Luciana Lelmi e Manuela Bazzi, bariste del bar “La nuova spiagga” di Vicchio, esattamente lo stesso bar dove lavorava la vittima Pia Rontini a quel tempo.

Le due testimoni dichiarano di aver visto anche loro un soggetto che si comportava in maniera strana all’interno del bar.

Luciana Lelmi riporta: 

“Alto circa 1,75m, abbastanza robusto viso rotondo, di colorito roseo, capelli lisci corti con ciuffo che lo mandava sul lato sinistro forse leggermente stempiato, i capelli erano di colore biondo chiaro, età apparente di circa 45 anni” 

“Lo sconosciuto aveva un accento toscano e quando parlava non mi sembrava fosse una persona del tutto normale, lo stesso mi scrutava in modo voglioso guardandomi dall’alto al basso.”

Manuela Bazzi riferisce di averlo visto in due occasioni, sempre nel solito periodo dell’omicidio. Ordinava il caffè e nel mentre io ero alla macchina questo mi si avvicinava dietro e mi chiedeva, dopo avermi chiamato per nome, e dandomi del tu, se qualche volta andavo a ballare“. La testimone rimase colpita dal fatto che lo sconosciuto sapesse il suo nome.

“La persona a cui mi riferisco è alta circa 1.80 cm, molto robusta, viso tondo, colorito roseo accentuato, labbra carnose, senza barba ne baffi, capelli corti stempiato di colore rossiccio, occhi credo marrone chiaro.”

Due settimane prima del delitto un individuo si aggira a pochi metri da quello che sarà il luogo dell’omicidio di Pia e Claudio.

Come riporta la dichiarazione di un’altra testimone, Tiziana S.

“Sabato 14 luglio la mia attenzione è stata richiamata dalla vista di un individuo che stranamente dalla strada sagginalese, dietro un cespuglio, guardava in basso le persone che prendevano il sole… o che pescavano. La persona era molto distinta. Ad un certo punto io e i presenti abbiamo sentito un rumore, come di smottamento di terreno. L’individuo accortosi che tutte le persone guardavano nella sua direzione, si allontanava repentinamente… Era alto 1.80 cm, corporatura prestante, capelli corti con riga sul lato sinistro, leggermente stempiato. Aveva il viso leggermente ovale. Ritengo che la sua età si aggirasse sui 40/45 anni. Ritengo che il colore dei suoi capelli fosse sul castano chiaro, ma non escludo la gradazione del biondo o del rossiccio.”

Conclusioni

Riassumendo il tutto notiamo come ci siano diverse testimonianze, che verosimilmente descrivono la stessa persona aggirarsi nelle zone limitrofe a quelle dove avverrà il duplice omicidio del Mostro, nel 1984.

Età sui 45-50 anni, corporatura robusta, stempiato, capelli color biondo/rossiccio, ben vestito.

Certamente potrebbe trattarsi soltanto di un individuo strano, ma la peculiarità di questi avvistamenti risiede nel periodo temporale in cui avvengono, praticamente a ridosso del delitto. Così come è da notare il fatto che questo soggetto non era mai stato visto prima dai testimoni, e che non verrà più visto nei periodi successivi.

Chi era questo personaggio? Come si colloca nell’intero quadro della vicenda?

Appare chiaro come i dubbi su questa storia siano molti. Quello che ci rimane è di vedere se prima o poi si riuscirà a fare luce su questi punti oscuri, nel tentativo di giungere ad una verità.

Fonte: Mostro di Firenze : Al di là di ogni ragionevole dubbio (Cochi – Cappelletti – Bruno)

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6 comments

  1. Insomma uno che secondo la mia opinione non doveva avere un quoziente intellettivo molto alto … ma addirittura cosi’ scemo da farsi vedere in un bar con le sue prossime vittime??? ma andiamo! Il mostro era dico era perche’ al 100×100 ee’ morto e sepolto da almeno 30 anni una persona sola con un lavoro modesto che ha sofferto tanto per qualche delusione amorosa

  2. In realta’ nessuno e’ mai andato cosi’ a fondo nelle indagini.Posti di blocco le sere degli omicidi??? Nemmeno uno? Possibilke? in tutta la zona chi e’ che puo’ sapere la dislocazione dei controlli in quei giorni e chi puo’ passare senza nemmeno far vedere i documenti durante un eventuale controllo? riflettete riflettete e sono piu’ che convinto che in vita ci sia ancora qualcuno che conosce benissimo chi e’era il mostro di firenze.

  3. Suvvia non si può certo credere a un Mostro di Firenze che va giro a infastidire ragazze e ragazzi come l’ultimo degli scemi del villaggio. Non posso escludere però che potesse trattarsi di un segnalatore del Mostro per la zona del Mugello.

  4. Del resto I pedinamenti o lo studio preventivo delle vittime femminili se ci sono stati sono avvenuti al di fuori del distretto privilegiato del.Mostro cioè la Val di Pesa. Li aveva una rete una sorta di stabile presidio del territorio

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