Non Ho Capito! Il libro Auralcrave che vi spiega i film difficili

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Non sempre i film sono fatti per essere spiegati. E se siete tra quelli che osservano attentamente le sfumature, le immagini mostrate e soprattutto le cose non dette, mentre gli amici accanto a voi insistono a indirizzarvi domande su cosa stia per accadere e su cosa significhi questa o quella battuta, sapete di cosa stiamo parlando: i registi sanno benissimo cosa è importante mostrare in ogni dato momento e cosa invece va tenuto per dopo, la loro è una precisa scelta formale atta ad accompagnare lo spettatore lungo un percorso di comprensione ben preciso, che offrirà gli elementi di significato al momento giusto garantendo intanto una adeguata dose di tensione e mistero lungo la visione del film. In altre parole: se non è chiaro adesso, è perché il regista ha voluto così, e chi sono io per contraddire il suo punto di vista?

Eppure non sempre è così, soprattutto nei tempi moderni. Certi film sono volutamente ingarbugliati, cervellotici, incomprensibili. E rimangono tali dall’inizio alla fine della visione, spesso anche quando non è la prima volta che lo vedete. Anche questo fa parte delle precise scelte del regista, e in generale nelle pratiche artistiche moderne: l’arte che diventa esperienza, che coinvolge lo spettatore in prima persona e che contribuisce a metterlo in una situazione difficile, possibilmente di disagio, mentre decostruisce i normali schemi della visione ordinaria. Negli anni ’40 un film di Billy Wilder o Frank Capra doveva lasciare lo spettatore con la sensazione perfettamente chiara di non essersi perso nulla nel contesto della trama, e libero così di perdersi nei contenuti emotivi del film. Sessant’anni dopo, invece, può essere comprensibile che un film di David Lynch o Christopher Nolan non voglia offrire la stessa chiarezza: il modernismo è una bestia da affrontare in modo alternativo, e mettere in discussione il diritto primordiale dello spettatore è il primo passo per gestire la cosa.

Quindi sì, certi film non si capiscono. Di più: certi film non sono fatti per essere capiti a prima visione. Quella sensazione di confusione e incertezza che lasciano certi film moderni è parte dell’effetto esplicito che i registi vogliono oggi. Uscire dal cinema e iniziare a chiedersi l’un l’altro (magari anche coinvolgendo sconosciuti) cosa si è appena visto e se quel che si è capito coincida o meno fa parte del grado di coinvolgimento che certi registi vogliono raggiungere al giorno d’oggi. Fare in modo che l’esperienza-film continui anche dopo i titoli di coda. Che l’effetto si prolunghi nella vita fuori dallo schermo. Che le sensazioni durino più del breve lasso di tempo immediatamente successivo alla fine del film. Perché dopo, inizia la fase per certi versi più eccitante: mettere alla prova le proprie capacità logiche nell’affrontare i significati nascosti dell’opera, nel comprendere cosa poteva essere dedotto e cosa no, nell’accorgersi dei dettagli che erano sfuggiti a prima vista.

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Questo libro intende aiutarvi in questo: dandovi gli elementi aggiuntivi necessari e sufficienti ad avere una visione robusta dei film criptici del cinema classico e moderno. Raccontandovene i dettagli con lo spirito delle storie Auralcrave, ossia offrendovi elementi nuovi per arricchire il vostro rapporto con l’opera artistica, evitando il formato obsoleto della recensione classica e lasciando che siate voi pienamente in grado di costruirvi il vostro legittimo punto di vista sul film.

Quelli che trovate in questo libro sono i significati, le storie, le spiegazioni di alcuni dei film più enigmatici che abbiate avuto la possibilità di vedere. Scritti che ereditano l’interazione di successo che Auralcrave ha da anni col suo pubblico online e che possano servire come manuale di consultazione a posteriori, dopo che avete affrontato il film armati della vostra sola capacità di comprensione. Perché il nostro suggerimento è di godervi sempre il primo approccio col film nel modo in cui il regista voleva, e confrontarvi solo dopo coi contenuti mancanti che servono a completare l’esperienza cinema.

Alcuni esempi di libri coperti? Si va dai grandi classici (come i film di Ingmar Bergman, Andrej Tarkovsky o 2001: Odissea nello Spazio), ai film moderni (da David Lynch a Christopher Nolan passando per Aronovsky, Donnie Darko, M. Night Shyamalan e così via) fino ai più giovani, con Arrival, Annientamento o il nuovo Suspiria.

Detto in maniera chiara: questo è un libro che contiene spoiler. Non quelli che puntano a rovinarvi il piacere della prima visione, ma quelli orientati a completare il vostro spettro di sensazioni dopo che avete visto il film. Se dopo la lettura ne otterrete un effetto di sollevamento, o di incertezza ancora più marcata, vale la stessa regola che dicevamo prima per i registi: era quello l’effetto che l’autore voleva per voi.

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One comment

  1. infatti molti capolavori non ci si capisce un cazzo.ma la gente e0′ cosi’ scema da pagare anche il biglietto

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