Better Than Anything: il viaggio nell’ipercolore dei Nothing for Breakfast

C’è un momento in cui ognuno di noi si ritrova solo, davanti allo specchio, e guardando il proprio riflesso si domanda da dove provengano tutti i pensieri che affollano la sua mente, da dove nascano quelle immagini, quei suoni e quei colori che danno forma a una realtà diversa, alterata, una realtà “dell’inconscio”, che non è possibile conoscere e comprendere veramente. In quel preciso istante inizia un viaggio della mente tra “l’oscuro e l’ipercolore”, una ricerca di un senso e un ordine che tuttavia non esistono: è inutile qualsiasi tentativo di seguire il filo logico dei pensieri, non si può far altro che lasciarsi investire dalle mille forme e luci, dai mille volti dei personaggi caricaturali che prendono vita nell’immaginario.

Tutto è possibile. L’inconscio è una terra sconosciuta e chi vi si avventura non può far altro che trovarsi disorientato.

Nothing For Breakfast - Better Than Anything

E proprio questo viaggio all’insegna dell’introspezione è il tema principale sviluppato nel nuovo singolo dei Nothing for Breakfast, Better Than Anything: dopo il successo del primo album, Place (2015, lo trovate su Spotify), la band italo-americana composta da Jonathan Shackelford (voce e chitarra), Samuele Cangi (voce, chitarra e tastiere), Simone Laureana (basso e tastiere) e Francesco Cangi (batteria e synth) si prepara a pubblicare il suo secondo LP in studio, previsto per l’autunno 2018.

Better Than Anything è stato prodotto e mixato da Samuele Cangi e si distacca dalle tonalità canoniche dell’indie-rock -che invece avevano caratterizzato il precedente album- per raggiungere un sound più ritmato ed elettronico, basato su uso massiccio di bassi e di synth a far da sottofondo a una voce soffusa e metallica appena accennata, quasi un bisbiglio. La musica accompagna l’ascoltatore trascinando anch’egli, insieme al protagonista del video, in un infinito viaggio mentale.

Hey, can I see what you have found?
Please don’t get me wrong, please don’t get me wrong
No sound, I feel paralyzed, but not without you
You always find me something good that I can eat
The fog’s a common blur, the fog’s a common blur
I know I’m coming back for you, my respect’s around you

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Better than Anything, la cover del singolo realizzata da Leonardoworx

Quanto all’espressione visiva del singolo, il video (frutto dei ben 105 ore di lavoro da parte della band stessa) rende perfettamente l’idea dello spostamento fatto dal piano fisico a quello mentale: ci troviamo subito di fronte allo sguardo di un ragazzo, in cui siamo pronti a immedesimarci, per poi entrare, attraverso i suoi occhi, in un mondo di colori, luci, immagini distorte. I messaggi che i media come Tv, radio e Internet diffondono in continuazione scorrono sullo schermo e si susseguono velocemente, rendendo evidente come siano diventati, in qualche modo, parte della nostra mente. All’interno di questa realtà futuristica e dal carattere onirico non mancano personaggi bizzarri da cartoon, fino ad arrivare a un incontro ravvicinato con gli alieni, rappresentati mentre suonano allegramente, sostituendosi alla band stessa.

I held you hand before I even asked why you stood by my side
Funky pie, don’t care what you do, come!

Better Than Anything anticipa un eccellente lavoro da parte dei Nothing for Breakfast, che propongono al loro pubblico un album introspettivo e dal sound attuale, capace di proporre nuove sonorità più vicine alla musica elettronica.

Nothing For Breakfast
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Testo: Beatrice Giovine

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