La Ragazza Nella Nebbia: la vera spiegazione della trama

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Questo articolo non è una recensione del film o del libro di Donato Carrisi. Di recensioni sulla sua opera ne esistono già diverse in giro per il web, alcune anche ben fatte. Quest’articolo invece intende offrire una spiegazione dettagliata di ciò che accade nella storia di Carrisi, provando a risolvere i dubbi e le domande di chi non è riuscito a capire gli eventi dopo la lettura del libro o la visione del film. Di conseguenza, se ne suggerisce la lettura solo ed esclusivamente dopo aver goduto dell’opera di Carrisi, e non prima, per evitare di perdervi il gusto dei colpi di scena.

Breve riassunto della trama de La Ragazza Nella Nebbia: Anna Lou, una giovane ragazza dai capelli rossi, scompare in una piccola cittadina di montagna e il caso viene affidato all’investigatore Vogel. I sospetti ricadono sul professor Martini della scuola di quel paese, ma durante la trama si scopre presto che Vogel ha il vizio di creare prove finte per dimostrare la veridicità dei suoi sospetti. La cosa viene fiutata dall’avvocato della precedente vittima di Vogel, che offre il suo servizio al professore. Col coinvolgimento della stampa, l’inquinamento di prove viene svelato, il professore scagionato e i sospetti riportati su quello che sembra essere il vero colpevole, un serial killer di ragazze dai capelli rossi che aveva ucciso altre bambine in passato. Ma durante un confronto televisivo, Vogel scopre sul polso del professore una “O” scritta con penna, uguale a quella descritta nel diario segreto di Anna Lou. Considerandola una prova schiacciante e non avendo più mezzi per dimostrarlo essendo stato rimosso dall’incarico, quella sera va a casa del professore e lo uccide. L’intera storia è raccontata da Vogel allo psichiatra Flores del paese. Nell’ultima scena del film, lo psichiatra apre una scatola nascosta nel suo garage e resta ad osservare sei ciocche di capelli rossi al suo interno.

L’ultimo colpo di scena ha spiazzato lettori e spettatori del film. Molti l’hanno vista come la prova che lo psichiatra è in realtà il vero assassino delle ragazze, Anna Lou compresa, e non sono riusciti a spiegarsi pertanto la “O” sul polso e il resto delle prove contro il professore. Molti dei lettori del libro si sono lamentati di aver percepito il finale come non possibile, e quindi l’intero libro come un inganno, e anche gli spettatori del film sono spesso usciti dalle sale chiedendosi tra loro se le ciocche erano cinque o sei, se le ragazze uccise dall’uomo della nebbia erano cinque o sei.

Se, in base al numero delle ciocche rosse nella scatola, lo psichiatra Flores è in possesso anche dei capelli di Anna Lou, ciò aprirebbe un’interpretazione rocambolesca ma ancora possibile: Flores sarebbe l’assassino di tutte le ragazze, Anna Lou compresa, e la prova della “O” e il diario segreto sarebbero dunque architettate da lui stesso. Flores avrebbe sentito il pericolo delle indagini sull’uomo della nebbia e, nell’ottica di deviarle, scrive e invia il diario segreto di Anna Lou (che a questo punto è quello finto, mentre quello vero è quello trovato dalla madre) e fa in modo che tale diario arrivi a Vogel, inserendo una cartolina col suo nome all’interno. Il dettaglio della “O” di Oliver sarebbe dunque architettato dallo psichiatra (è improbabile che lo psichiatra abbia apposto la “O” sul polso del professore, quindi l’unica possibilità è che lo psichiatra la abbia semplicemente vista e se ne sia servito) e il professore sarebbe innocente (anche se la sua volontà di sfruttare la sua innocenza a suo favore per ottenerne un risarcimento sarebbe comunque reale, nata dopo essersi accorto di avere tutti contro).

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La risposta vera però ce l’ha chi ha letto il libro e ha analizzato accuratamente quanto scritto da Carrisi nei momenti clou per la comprensione della storia. Rileggendo i passi del romanzo, appare chiaro che le ciocche all’interno della scatola sono sei:

“Verso il fondo c’era anche una vecchia cassetta di metallo con un lucchetto. Flores la prese e la appoggio sul ripiano. […] Infilò la chiave nella piccola serratura e aprì il coperchio. Le sei ciocche di capelli rossi erano sempre lì.”

E il numero di ragazze uccise dall’uomo della nebbia in passato (esclusa dunque Anna Lou) è lo stesso:

“La pagina aveva anche un nome. L’uomo della Nebbia. Sotto quel titolo, una sfilata di sei volti di ragazzine, molto simili tra loro. Capelli rossi e lentiggini. Ma, soprattutto, erano molto simili ad Anna Lou Kastner.”

Questo porta a una spiegazione più semplice, che molti lettori e spettatori avevano già intuito: lo psichiatra è l’uomo della nebbia, che trent’anni prima ha ucciso sei ragazze dai capelli rossi. Anna Lou invece è stata uccisa dal professor Martini, sfruttando l’imitazione del precedente serial killer (da qui la lezione sul “romanziere che copia”). Il movente era il denaro, come lui stesso spiega essere quasi sempre nella realtà, dunque l’ottenimento di un risarcimento nella sicurezza che il caso sarebbe stato in qualche modo affidato a Vogel. Il male è dunque insito in ogni personaggio del libro: forze dell’ordine, giornalisti, gente comune.

Dal Suggeritore, suo primo grande successo, ai libri successivi, tutte le opere di Donato Carrisi offrono sempre una serie di eventi incredibili eppure possibili nella vita reale, a patto di credere che il male possa seguire le vie più assurde per perpetuare la propria azione. La Ragazza Nella Nebbia non fa eccezione, offrendo una storia che può confondere e anche portare a diverse interpretazioni, ma che resta possibile. A far paura, in questo caso, è che i soggetti della storia sono tutti persone che possono camminare accanto a noi per strada.

13 comments

  1. non credo che lo psicologo abbia iniziato ad uccidere per esorcizzare l’infarto durante la battuta di pesca, aveva già ucciso e smette quando ha il primo infarto: sono 30 anni che l’uomo della
    nebbia non uccide e sono 30 anni che, come lo psicologo dice a Vogel, combatte con la morte, perché ha tre bypass.

  2. Nel film la giornalista quando porta Vogel nella stanza dedicata all’uomo della nebbia, dice che prima di Anna le ragazze uccise erano cinque e non sei. Quindi non è fedele al libro??? Non posso credere sia un errore in un dettaglio così importante!

  3. “ce ne sono state altre cinque prima di lei” si riferisce a katia hilmann, non ad anna lou. Anna lou è la settima ragazza dai capelli rossi uccisa. Le prime sei uccise da Flores, mentre la settima, Anna, da Martini.

  4. Ma la mia domanda e:
    Chi è la ragazza anche dorme nel letto nella garage in cui Flores ha le ciocche?
    Aiutooo

  5. La giornalista dice che la serie si è interrotta con la scomparsa di Katia Hillmann ma prima c’erano state altre cinque ragazze. Quindi, trent’anni prima, un totale di sei ragazze. Sette con Anna Lou

  6. Non sono riuscita a distinguere l’immagine contenuta nella video cassetta che l’ispettore distrugge e,se ho interpretato bene ,avrebbe scagionato il professore, chi me lo chiarisce?

  7. Si sarebbe dovuta approfondire maggiormente la vicenda personale dell’uomo della nebbia secondo me, che invece viene trattata superficialmente e che è il pilastro portante di tutto il film. Per es. perchè nella gioventù rapiva e uccideva solo ragazze dai capelli rossi? Io ho ipotizzato che si fosse innamorato di una compagna di scuola con quelle fattezze fisiche, poi quando ha avuto l’infarto fulminante, durante la battuta di pesca al lago, una volta caduta al suolo dopo la trota boccheggiante come ultima immagine prima di “morire” ha rivisto proprio quella ragazza. Da li ha cominciato a uccidere solo ragazze dai capelli rossi, forse per cercare di esorcizzare il trauma. Durante le indagini l’ex giornalista sulla sedia a rotelle, che aveva seguito il caso delle sparizioni delle 6 ragazze (compresa quella di Katya Hillman), parla inoltre di “allontanamenti volontari” (termine coniato dalla polizia per liquidare frettolosamente la serie di delitti), mentre era evidente che così non poteva essere, dato che tutte le ragazze avevano i capelli rossi ed erano sparite nello stesso posto. Molto carino il motivo musicale del finale, che accompagna il flashback del dottor Flores.

  8. non sono riuscito a distinguerlo bene, era comunque un particolare della stanza del Grand Hotel (poi sottoposto a sequestro penale) dove era stata uccisa Anna Lou. Volutamente inquadrato da Martini per far si che la trovasse.

  9. invece secondo me quel trauma è stato proprio il motivo scatenante, lui uccide le 6 ragazze proprio perchè come ultima immagine durante l’infarto aveva visto una ragazza dai capelli rossi (probabilmente una di cui si era innamorato tempo addietro)

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