Sanford & Son: i retroscena della mitica serie anni ’70

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Oggi ci dedichiamo alla serie tv con uno dei personaggi più amati e irriverenti degli anni ’70, sempre pronto a sputare sentenze e a usare la sua linguaccia su chiunque gli capiti a tiro. No, non sto parlando di Arcibaldo, ma della sua versione di colore e ancora più abrasiva: Fred Sanford di Sanford & Son.

Basata su una serie inglese chiamata Steptoe And Son, la sit com prese il via nel 1972. I protagonisti erano Fred e Lamont Sanford, due rigattieri che portavano avanti tra battibecchi e scontri generazionali l’attività di famiglia: Fred era rimasto vedovo molto presto e l’assenza dell’amata Elisabeth lo aveva reso burbero e assai critico verso tutti, in special modo nei confronti del figlio, che invece provava in tutti i modi a liberarsi dell’ingombrante presenza del padre. Lo scontro tra il vecchio conservatore e il giovane irrequieto fece la fortuna di Sanford & Son, le cui storie, piene di sarcasmo e ironia, erano condite anche di riferimenti razziali e sociali.

All’inizio non era previsto Redd Foxx nelle vesti di Fred Sanford: Cleavon Little era stato il prescelto della produzione, ma l’attore (che poi interpreterà lo sceriffo afroamericano Bart in Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco di Mel Brooks) declinò l’offerta e suggerì proprio il nome di Foxx, con cui aveva lavorato in Pupe Calde e Mafia Nera.

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Redd Foxx

Demond Wilson, invece, fu contattato subito dalla NBC, che aveva individuato in lui la figura ideale per interpretare Lamont: in realtà l’attore fu molto dubbioso se accettare o meno la proposta, ma alla fine si fece convincere. In seguito confessò che sia lui che Foxx erano d’accordo che Sanford & Son non sarebbe durato che pochi episodi (una sit com con afroamericani era un’assurdità all’epoca), il tempo per arraffare qualche dollaro facile e tornare a cercare un altro ingaggio. Ma le cose non andarono esattamente così e lo show andò in onda per ben sei stagioni, impegnando i due oltre ogni loro aspettativa.

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Fred e Lamont Sanford

Molto importanti ai fini della riuscita della serie furono le scelte dei comprimari: Whiltman Mayo (Grady Wilson) era un attore di colore che aveva già calcato le scene con Foxx e che risultò perfetto per interpretare la spalla un pò tonta di Fred; LaWanda Paige (la furente Zia Esther) fu dapprima scartata ai provini, ma poi imposta alla produzione da Foxx, che si trovava alla perfezione con l’attrice; Don Bexley (Bubba Bexley) fu scelto per essere l’altro pacioso amico di Fred; Nathaniel Taylor (Rollo Lawson) era l’interprete dell’amico di Lamont che Fred non poteva sopportare.

Quincy Jones racconterà in seguito del suo scetticismo riguardo all’ingaggio di Foxx: l’attore, uno dei migliori performer delle stand-up comedy, era famoso per essere sboccato e imprevedibile e forse poco adatto a stare in uno show per famiglie. Per fortuna della NBC l’autore del celebre tema della serie The Streetbeater si sbagliò.

Redd, nell’immaginarsi il proprio personaggio, pensò che Fred dovesse avere un’andatura particolare e decise d’indossare delle scarpe molto pesanti e ingombranti: queste lo costrinsero a quell’inconfondibile passo ciondolante, vero marchio di fabbrica dell’anziano rigattiere.

L’attore, che all’epoca era quarantanovenne, fu pesantemente truccato per tutta la durata dello show per poter esibire l’aspetto di un sessantacinquenne e la cosa turbò Foxx a lungo, poiché era preoccupato che gli spettatori si convincessero che lui fosse anziano davvero (e in effetti andò così).

Fred Sanford, inoltre, venne modellato dal comico sul carattere di sua madre, che sembra amasse attirare l’attenzione su di sé inscenando continui malanni ed attacchi di cuore talmente eccessivi da risultare poco credibili.

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“Elisabeth, sto arrivando!”

Sanford & Son andò in onda dal 1972 al 1977 con un successo crescente e duraturo, anche se non mancarono problemi. Redd Foxx lasciò improvvisamente nella terza stagione lo show, che non ebbe il linguacciuto Fred on screen nelle ultime sei puntate: il motivo erano i soldi (6000 dollari a episodio), troppo pochi secondo l’assoluto mattatore della sit com.

Demond Wilson spalleggiò la decisione del collega e anche lui si mise di traverso prima dell’inizio della quarta stagione, ammutinandosi: i due vennero portati in tribunale dalla produzione per inadempienza contrattuale (con una richiesta di 10.000.000 di dollari di danni), ma, prima che il giocattolo si rompesse del tutto, ottennero un aumento a 25.000 dollari a episodio e tornarono ben felici a vestire gli abiti dei due rigattieri.

Nel 1977 Foxx lasciò ancora lo show: la ABC gli aveva offerto un programma tutto suo e il comico piantò ancora Sanford & Son, che stavolta chiuse davvero i battenti. La sit com ha poi avuto anche qualche spin-off poco fortunato: Grady nel 1975 (con Whitman Mayo promosso a personaggio principale), The Sanford Arms nel 1978 (una specie di disperato sequel con tutti i comprimari a fare da protagonisti) e Sanford. Questa serie tv vide Redd Foxx tornare nelle vesti di Fred Sanford nel 1980, dopo il semi fallimento del suo show personale, ma l’assenza della maggior parte del cast originale fece naufragare il progetto.

Demond Wilson si rifiutò di tornare in scena con Foxx, con cui i rapporti si erano notevolmente raffreddati dopo l’abbandono del loro show: Wilson definì inaffidabile il comico, che non si fece problemi a far chiudere una serie come Sanford & Son, incurante delle conseguenze per il resto del cast, che infatti perse il lavoro.

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Gli anni ’80 furono privi di grosse soddisfazioni lavorative per Redd Foxx, che non riuscì più a ritrovare quella sintonia con il pubblico che Fred gli aveva concesso. Intanto la sua situazione finanziaria, dopo un divorzio sanguinoso e una vita dispendiosa, subì un crollo: nel 1983 finì in bancarotta e il fisco gli confiscò quasi ogni avere.

Nel 1989 ottenne una parte in Harlem Nights (che gli diede modo di andare avanti) del suo grande ammiratore Eddie Murphy, che s’impegnò a rigenerare la carriera di Foxx proponendogli una nuova sit com da lui prodotta: The Royal Family.

L’undici ottobre del 1991, proprio durante le registrazioni dello show, Redd Foxx si accasciò al suolo, lamentando un attacco di cuore: tutto il resto del cast e la troupe dello show pensarono sulle prime che fosse la riproposizione della celeberrima gag “Elizabeth, sto arrivando!” e non si curarono di quello che credevano il milionesimo finto infarto del vecchio Fred.

Purtroppo, per una volta, l’attore di colore non scherzava e il suo cuore cedette davvero, portandoselo via a soli 68 anni. Questa fine così tragica e allo stesso tempo terribilmente ironica avrebbe forse fatto ridere lo stesso Redd, che però non ebbe modo di ricevere l’ennesimo applauso che il più celebre rigattiere d’America avrebbe sicuramente meritato.

3 comments

  1. Due gravi mancanze… la G. di Fred G. Sanford su cui si sono giocati moltissimi sketch, ed esiste una lunga serie di ipotesi su cosa voglia dire (Guadalcanal, una su tutte), cosa che ho sempre pensato sia stata omaggiata nei Simpsons… e la più importante che è una trasposizione americana di una serie inglese degli anni 50 Steptoe And Son…

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