Sette ragioni per cui Liam Gallagher avrà sempre più successo di Noel

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“Liam was always cooler than me, I think. Taller, better haircut, funnier.”
(Noel Gallagher in Supersonic, docu-film del 2016 diretto da Mat Whitecross)

Tra i motivi per tirare avanti fino al prossimo mese, uno dei più impellenti è l’uscita dell’ultimo album del minore dei Gallagher, finalmente back in business: e abbiamo diversi motivi per credere che non deluderà gli innamorati del rock, del britpop e di tutto ciò che di buono questa combinazione può regalarci.

È il primo da solista, dopo quelli pubblicati con i Beady Eyes e gli Oasis, e a giudicare dai primi singoli usciti (Chinatown e Wall of Glass) è destinato a distinguersi da molti lavori senza personalità sulla scena musicale. Del resto Liam è bravo a far parlare di sè.

Difficile non averlo mai sentito nominare, non avere in mente il personaggio o una sua citazione. E questo è uno dei motivi da aggiungere alla lista dei motivi per cui c’è da credere, (lo scrive una fan convinta del fratello), che sia destinato nel tempo ad aver più successo di Noel.

Abbiamo provato a riassumerli in sette punti, che trovate a seguire. Noel, se leggi tutto ciò perdonami, non è il cuore che ha scritto l’articolo!


1. È un grande frontman

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Non è solo per come canta, per il modo suo particolare di trasformare le sillabe in note (come pronuncia lui shi-i-ne, nessuno mai più); Liam ha dalla sua una personalità difficile da imitare. Difficile cantare con così tanta naturalezza tenendo le mani dietro la schiena (una volta usciti dal coro dell’Antoniano, intendo) e le ginocchia piegate; difficile amoreggiare col microfono come sa fare lui.

Non per niente è stato incoronato miglior frontman di tutti i tempi dalla rivista Q magazine.

“Io non mi preoccupo mai, perché dovrei preoccuparmi? Si preoccupa solo chi sa di non essere bravo, perché sa che quando sale sul palco potrebbero fischiarlo.”


2. È intraprendente

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Fu lui a fondare una band coi futuri componenti degli Oasis; sempre lui a coinvolgere Noel (e sì che questi li aveva visti suonare e ne era rimasto impressionato; ma non si era fatto avanti per entrare a far parte del gruppo).

Non è il tipo di persona che rimane con le mani in mano: quando la corsa del gruppo giunse al capolinea, creò insieme ai superstiti i Beady Eyes, e nel frattempo fondò una linea di vestiti, Pretty Green. E oggi si mette in gioco con un album solista.

E ancora, ha preso parte al concerto per le vittime a Manchester, accettando di cantare con i Coldplay . Mi spiego: non che io pensi che sia un sacrificio, ma ricordiamo che a proposito di loro aveva detto: “Chris Martin sembra un insegnante di geografia. Cos’è tutta quella roba con scritti messaggi sul Libero Scambio? Se vuole scrivere qualcosa, gli posso dare una penna e un blocco di carta. Massa di studenti.”

Apprezziamo il fatto che abbia cambiato idea.

Non è una persona incoerente: ad esempio, sulla musica techno si è sempre espresso in maniera abbastanza decisa e non ha mai ritrattato, né giocato a comporre qualcosa che si avvicinasse come stile. Intervistato l’agosto scorso, ha ribadito: “I am not arsed about fucking dance music.” (Non me ne frega un cazzo della fottuta dance music).

“Questa roba dance non è in grado di durare nel tempo, perchè non ha anima. [Invece] io so che posso ascoltare Jumpin’ Jack Flash dei Rolling Stones senza droghe o Bridge Over a Troubled Water di Simon and Garfunkel senza alcol, e saranno sempre grandiose”.

(Ora combatto da solo, intervista di Michele Primi, Rolling Stone Italia di Settembre 2017)


3. È spesso protagonista di episodi che fanno parlare di lui

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Le cronache raccontano di mazze da cricket, estintori, cassonetti su automobili. Una rissa al pub con Paul Gascoigne, ex stella della Lazio e del Tottenham, conclusasi con l’apparizione di un estintore nelle mani del cantante che voleva “spegnere l’ira di Gazza” , un arresto insieme al gruppo per rissa; una scazzottata tra quattro componenti della band con cinque ragazzi italiani a Monaco di Baviera con conseguente perdita di due denti per Liam; e mi fermerei qui.

Anche volendo dimenticarsi di lui, è difficile non sentirlo nominare.


4. Sa scrivere

Già negli Oasis l’aveva dimostrato con Outta Time, Little James, Songbird. Quest’ultima in particolare è un piccolo capolavoro. È quella qui sopra.

A proposito di questa, Chris Martin dirà:

“Credo sia la canzone più bella che esista. Mi fa piangere, arriva subito al cuore. Liam è come Beethoven in quel film su Beethoven in cui la sua ragazza dice: ‘come potrei non amarlo se scrive musica così bella?'” (Fonte: NME)

Intervistato da Rolling Stone Italia, dichiarò:

“[Dopo lo scioglimento degli Oasis] sinceramente pensavo fosse finita. Mi sono ritrovato a dire ‘Cazzo, il mio momento è passato’. Poi all’improvviso, sono arrivate queste canzoni. Io sono un cantante e lo sarò sempre, non mi considero certo un cantautore. Ma sto imparando. Nemmeno Paul McCartney ha scritto Hey Jude in due minuti.”


5. È (molto) sincero

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Con il suo tono schietto e le sue uscite fin troppo esplicite, ci sembra subito un amico del bar più che una rockstar lontanissima. Già questo da solo gli vale dieci punti stima subito.

Un esempio di diplomazia alla Gallagher: “Scrivo allo stronzo che mi ha rubato gli occhiali da sole nel backstage durante l’esibizione: spero che muori stronzo, credo sia il karma [meritato] per rovinare lo show As You Were”


6. Interpreta il ruolo del fratello buono che cerca le reunion
(e chissà che prima o poi non ci riesca)

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“Siamo come cane e gatto”, spiega Noel in Supersonic. “Io sono un gatto, indipendente. Liam è come un cane, che continua ad assillarti: ‘Gioca con me, gioca con me’. Gli serve compagnia”.

“Preferirei parlare di un album degli Oasis piuttosto che di un lavoro da solista”, ha dichiarato a Rolling Stone. “Insieme stiamo meglio”. Come non immedesimarsi, come non concordare con lui? E poi il ruolo di fratello trascurato che cerca di avvicinarsi all’altro cattura subito la nostra empatia e la nostra comprensione. E sono altri punti stima.

E ancora, come non simpatizzare con lui ogni volta che esprime il suo amore per il gruppo?

“Quando i Beady Eye si sono sciolti, non avevo testa per la musica. Pensavo: ‘Vaffanculo. Ho troppa merda da affrontare. Non ho un gruppo, e non me ne frega un cazzo di trovarne uno nuovo’. Anche perché non l’ho mai fatto. Sono entrato nei Rain, che erano miei amici, venti e passa anni fa, che poi sono diventati gli Oasis, e dopo ancora i Beady Eye, che erano una specie di Oasis. Ecco perché l’idea di dovermi trovare dei nuovi compagni di gruppo mi riempiva di paura.” (Fonte: Rockol)

Leggi questo, e vorresti abbracciarlo. Subito.


7. La musica è la sua priorità assoluta.

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“Il rock’n’ Roll per me è come la ricetta di uno di quei piatti che ti prepara la mamma. Una cosa che si tramanda da una generazione all’altra e che non morirà mai, eprchè è uona. Per quanto mi riguarda è l’unica cosa che conta. […] Solo perchè non puoi diventare più grande di prima, non significa che non puoi continuare a provarci.” (dall’intervista per Rolling Stone Italia, settembre 2017)

Il rock non morirà mai, e Liam neppure.

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