Sognare è un percorso tortuoso. A volte, però, risulta più facile… specialmente quando si ascolta Before and After Science, l’album di Brian Eno. Uno dei massimi risultati del pioniere delle nuove forme musicali e della musica “ambient” e uno dei nostri LP preferiti (sarà perché è datato 1977, anno di nascita di chi vi scrive). Un disco dove l’irresistibile carica delle percussioni e della batteria di Phil Collins, il pulsare cavernoso del basso fretless di Percy Jones e il ronzare impertinente del synth, ci attraversano nel profondo lasciando un segno indelebile. Il brano By This River, in particolare, fa parte da sempre della playlist ideale da portare su un’isola deserta. Un’atmosfera rarefatta, con Eno che canta in tono dimesso, mentre il piano e le tastiere si accarezzano ricamando un tessuto prezioso. Una composizione che è uno sbadiglio d’anima, il raccoglimento, la calma e anche un capolavoro.
Come ogni capolavoro che si rispetti si possono dare diversi significati al testo. A me piace pensare che il “fiume” non sia altro che la metafora dell’amore e che l’“oceano” rappresenti la maturità del sentimento, il punto di arrivo. All’inizio spaventa, ci si sente ipnotizzati, spiazzati, ma poi si comprende che questo smarrimento è solo momentaneo. Ci si perde per ritrovarsi. Un ritorno all’origine, perché la foce, dove il fiume sembra dileguarsi nell’oceano, è uno spazio contenitivo, un abbraccio che tiene con sé il fiume senza interromperne il corso.
Ecco, il testo, a mio avviso, narra con dolcezza l’evoluzione di ogni amore. Impetuoso e vibrante come le acque di un fiume e poi calmo, rilassato come l’oceano. Una calma che può spaventare perché sembra essersi persa per strada la passione, il motivo di tanta strada… ma a ben guardare l’oceano è una dimensione più ampia, più importante, gli argini stretti del fiume sono saltati e la casa dove viversi ed assaporare la maturità del sentimento è immensa.
Trovate qui sotto il testo, con la relativa traduzione:
“Here we are
Stuck by this river
You and I
Underneath a sky that’s ever falling down, down, down
Ever falling downThrough the day
As if on an ocean
Waiting here
Always failing to remember why we came, came, came
I wonder why we cameYou talk to me
As if from a distance
And I reply
With impressions chosen from another time, time, time
From another time”“Siamo qui
Ipnotizzati da questo fiume
Tu ed io
Sotto un cielo che continua a cadere giù, giù, giù
Continua a cadere giùDopo aver attraversato il giorno
Come se fossimo in un oceano
Stiamo aspettando qui
Sempre senza riuscire a ricordare perché siamo venuti qui, qui, qui
Mi domando perché siamo venuti quiTu mi parli
Come se lo facessi da una grande distanza
Ed io rispondo
Con sensazioni, prese da un altro, un altro tempo, un altro tempo
Da un altro tempo”
Che dire? Grande brano che conosco bene però mi è piaciuto il post perché l’hai raccontato bene. Grazie.
Non so se la tua narrazione rispecchi il significato dato da Brian Eno a me personalmente questa poesia più che il senso dell’amore racconta la vita che ad un certo punto ti lascia solo con tutto il tuo dolore e ci dimentichiamo il suo senso I wonder why we came e ricordiamo i nostri dialoghi che diventano quasi immaginari
Sono d’accordo. L’interpretazione data dall’autore dell’articolo è un po’ troppo azzardata, bisognerebbe chiedere direttamente a Brian ma anche a me il testo della canzone da l’idea di una tristezza infinita, non compatibile con una descrizione di un amore maturo ma della vacuità del senso della vita e del dolore insito in essa.