Arriva l’app Smartify: ora l’arte è un’altra cosa

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Quando ci si trova in un museo, la prima cosa che si fa è leggere i cartellini delle opere o prendersi un’audioguida per avere più informazioni possibile circa ciò che si sta guardando, ma spesso, a parte il nome dell’artista e la data di realizzazione, si arriva a sapere poco altro. Inoltre, per quanto ci possa piacere un quadro o un’installazione, non è permesso fotografarli: quindi, se escludiamo l’acquisto di gadget, souvenir e libri presso il bookshop, l’unica cosa che si possa fare è riempirsi gli occhi di essi e imprimerli nella memoria.

smartify

Fortunatamente, di recente un ingegnoso team di esperti -composto da Thanos Kokkiniotis, Anna Lowe, Ron Vrijmoet e Nick Mueller- ha messo a punto un’app che sfrutta il sistema di image recognition per identificare le opere d’arte, sia dipinti sia sculture, consentendo a chiunque uno sguardo più approfondito sul panorama artistico e permettendo anche di creare la propria collezione digitale, semplicemente salvando le opere preferite. Si tratta di Smartify, un’applicazione che si colloca a metà strada tra Shazam (il famoso sistema di riconoscimento di brani musicali) e Spotify (l’altrettanto noto sistema per la scoperta e archiviazione di realizzazioni musicali), ma con la differenza fondamentale del campo d’utilizzo, ovvero quello dell’arte visiva.

Il co-fondatore T. Kokkiniotis ha così commentato la novità: “Crediamo che l’app sia qualcosa di piuttosto significativo e che trasformerà il modo in cui le persone si rapportano all’arte“. Nulla di più vero, se pensiamo che, oltre a essere un efficace mezzo per conoscere la scena artistica -ancora troppo limitata ai libri di testo- da parte dei visitatori, essa è anche un vantaggio per le gallerie che consentono il libero accesso dell’app alle proprie informazioni: Smartify, infatti, consente ai musei di accedere a dati demografici in forma anonima circa utenti e opere con le quali interagiscono, così da permettere anche una migliore assistenza nel marketing. Un vantaggio per tutti, insomma.

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Per il momento, le gallerie che hanno già aderito alla digitalizzazione dei propri contenuti sono il Louvre di Parigi, il Metropolitan Museum of Art di New York, la Wallace Collection di Londra e il Rijkmuseum di Amsterdam.

Che altro aggiungere? Questa nuova applicazione si ripromette d’essere un passo in avanti verso l’avvicinamento del pubblico, sempre più digitalizzato, a un mondo complesso e affascinate come quello artistico. Facile da usare, pratica, dalla grafica minimalista ed elegante, Smartify è sicuramente una delle migliori trovate dell’anno.

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