Soundtrack: Lion – La Strada Verso Casa

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Non eravamo pagine bianche. Oltre a noi, hai adottato anche il nostro passato“. È in frasi come queste, e nella reazione della madre adottiva ad esse, che si apre tutto il carattere emozionante di Lion, il film di debutto del regista australiano Garth Davis, tratto dall’autobiografia di Saroo Brierley. La storia di un bambino dell’India più povera che perde per sempre la strada di casa ma che già da piccolissimo aveva dalla sua un istinto in grado di fargli fiutare i veri pericoli, e un legame emotivo sempre esistente con quel capitolo della sua vita che mai si era chiuso. Un film fatto per commuovere e che di fatto riesce a commuovere, ma senza esagerare, senza eccedere in quei tipici espedienti di cui spesso si abusa quando si raccontano le storie di bambini sfortunati. Un film onesto su una storia vera, orientato a rendere la bellezza di quella storia e nulla più.

La colonna sonora è curata da due pianisti dall’esperienza corposa, il tedesco Hauschka e l’americano Dustin O’Halloran. Ed ha la capacità di restare essenziale ed equilibrata, presente solo nei momenti chiave del film e brava a tirarsi dietro le quinte quando era necessario che il carattere reale della storia si sciogliesse senza impicci. Composta quasi esclusivamente da pezzi al pianoforte, con l’aggiunta di una manciata di canzoni più moderne che accompagnano la parte contemporanea della storia (fa piacere risentire Blind degli Hercules And Love Affair, e anche Never Give Up, il singolo esclusivo di Sia realizzato specificamente per il film, ha il carattere giusto per i titoli di coda). Un ottimo esempio di come la colonna sonora dovrebbe sempre piegarsi con rispetto alle esigenze del cinema, pur restando un elemento fondamentale del tutto.

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