Album: Banks – The Altar

Posted by

È tutto così vicino alla perfezione che tutti quei piccoli, normalissimi difetti di ogni creazione umana stavolta risaltano più di quanto davvero non contino. Perché quel che conta davvero è che Banks è tornata, non ha perso nulla di quell’ispirazione ed equilibrio che aveva sfoggiato nel suo primo album, ha mantenuto l’identità calma ed efficace che abbiamo amato di lei ed è anche stata brava a promuovere l’album con criterio: pubblicando singoli di alta qualità come Fuck With Myself e Gemini Feed, evitando di esagerare con l’hype e non dimenticando che il suo ruolo, qui, è offrire il proprio tratto capace di rappresentare il miglior stato di forma del nuovo r&b. Senza fuochi d’artificio, con la sola, semplice sostanza.

BANKS - Gemini Feed

Poi certo, come esercizio privato si può andare a fondo nei singoli dettagli e identificare quelle piccole cose che si inseriscono tra l’album e la soglia della perfezione. Tipo una traccia come Trainwreck, che con la sua ritmica spezzettata e la consistenza dei bassi rappresenta il velato tentativo di Banks di rivolgersi al pubblico giovane che segue la musica moderna, in parziale contrasto con la natura intimista della sua musica. Ma son cose che non cambiano la sostanza: Banks resta ben piegata sulla propria sensibilità colta, variegata, capace di dare emozionare senza suonare troppo aristocratica, semplice da ascoltare eppure di grande consistenza. The Altar fa il paio col primo Goddess e rappresenta la conferma di uno degli artisti dal sound più robusto di tutto l’r&B/neo soul di questo decennio. Ditelo pure a FKA Twigs, The Weeknd e compagni.

8.5 / 10

4 comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.