Album: Santigold – 99¢

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Partita come una compositrice r&b di carattere e autrice anche di brani destinati a caratterizzare il momento d’oro del genere nei primi anni ’10 (sì, parliamo di Disparate Youth), Santigold arriva quest’anno al terzo album e si presenta in realtà come un’aspirante popstar che in realtà somiglia moltissimo a una M.I.A. più sfacciatella: 99¢ affastella diverse direzioni, già nei singoli che l’hanno preceduto si passava dalla robetta happy che manco Cindy Lauper (Can’t Get Enough of Myself) alla trap languida produzione Zeds Dead (Who Be Lovin’ Me), passando per il party anthem Banshee e la ballata da singstar Chasing Shadows.

Dentro l’album la faccenda procede più o meno allo stesso modo, in un disco-collage che vorrebbe essere una prova di forza in termini di eclettismo e che invece diventa una ricerca affannata del colpo di scena che poi in realtà non arriva mai (a meno che per colpo di scena non si intenda quella strana iniziativa del video col tuo stesso volto su https://cantgetenoughofmyself.webcam). Anche perché è un album che non ha hits, né funziona granché come ascolto d’accompagnamento. Poi ok, uno può trovarci tante cose buone, come in ogni cosa della vita, ma questi oggettivamente andrebbero chiamati fiaschi.

4,5 / 10

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